La multinazionale di Atlanta, la Coca Cola, disdice i contratti con le aziende calabresi accusate di impegnare lavoratori in nero o extracomunitari sottopagati.
Dopo l'inchiesta del periodico britannico “The Ecologist” sui costi irrisori che la Coca Cola affronta per procurarsi il succo d'arancia concentrato, diluito poi nella preparazione della bevanda gasata al gusto di arancia “Fanta”, rompe i rapporti con le aziende calabresi di Rosarnoi, nel reggino, per tutelare la sua immagine.
Una questione di etica, quindi!
Ma chi affama chi?
Secondo quanto si legge nella inchiesta del periodico inglese:
Pietro Molinaro, presidente della Coldiretti Calabria, intervistato dal The Ecologist aveva confermato il fatto, chiarendo che “il prezzo pagato dalle multinazionali non è giusto e costringono le piccole aziende a sottopagare gli operai. Basterebbe che le multinazionali pagassero il giusto prezzo di 15 centesimi e la situazione cambierebbe radicalmente”.