A proposito di sciacalli.
La sensibilità non ha bisogno di regole scritte e articoli di legge.
O c'è e fa parte dell'essere oppure è sotterrata sotto quintali di cinismo stratificato negli anni in coscienze imbruttite da vari fattori e alimentate di volgare materia che dà potere.
L'esposizione mediatica è potere!
Essere onnipresente nelle scatoline magiche ormai divenute cordoni ombelicali. Magnetici attrattori di emotività, giornalisti e influencer, vantano di eserciti di ammiratori. Gente che espone concetti e che sono presi sul serio quasi come vangelo assoluto dai followers.
I seguaci sono perlopiù esseri acefali, visto il delirio esecutivo asseverante privo di ogni analisi distaccata e autonoma. Acefali da non confondere con le patelle o le cozze, molluschi, entrambi, attaccati agli scogli per sopravvivere come natura programma fino a quando non sopraggiunge l'uomo che le stacca per combinare un piatto luculliano e godere del privilegio ñon necessariamente x sfamarsi.
Il gourmet può...
Il problema sorge quando un cuoco appoggiato dalla sua compagna si improvvisa detectiv e vuole “cercare la verità” e si mette a fare le pulci su una piazza effimera qual è quella del gossip e con la sua analisi insinua dubbi nelle microscopiche menti di che lo, li segue e reagiscono spropositatamente.
Questa volta “u kjiuritu e culu” il prurito intimo accresciuto con l'ego mediatico dei soggetti “inquirenti!" Ha fatto danni irreparabili.
Hanno amplificato le loro personalità grazie agli utenti della televisione di stato, la rai, e dato in pasto l'agnello sacrificale perché pare abbiano toccato le corde emotive di una persona sensibile che ha risposto con sensibilità ad alcuni avventori del suo locale. Vero o falso che sia il commento pubblicato dalla titolare della pizzeria, ha poca importanza.
La signora non è più presente a sfornare pizze e servire ai tavoli e, cosa ancora più dolorosa e drammatica, tra i suoi familiari il vuoto lasciato dalla sua incolmabile presenza è una inspiegabile voragine le cui eventuali scuse non potranno colmare!
Chiunque abbia un ruolo nel sistema della comunicazione deve soppesare bene ogni singola parola prima di pubblicarla. Dopo, le lacrime di coccodrillo non servono.
Non serve fare beneficenza. È assurdo che un post scritto tanto per esserci, essere sul pezzo, possa fare male, male assai a persone fragili. Ci vuole prudenza! Perché non tutti hanno la scorza spessa come quella dei coccodrilli. E di coccodrilli ce ne sono tanti in agguato pronti ad usare la le reazioni che hanno provocato a proprio favore
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