Abbiamo familiarizzato e immesso nel nostro linguaggio comune parlato e scritto un altro termine inglese: caregiver, cioè la persona che dà aiuto quotidianamente ad una persona cara ammalata non autonoma dello stesso nucleo familiare.
In Italia la legge 104 prevede per i lavoratori che si prendono cura dei familiari disabili con ridotta autosufficienza fino a tre giorni mensili retribuiti.
La sensibilità civica ma anche la lungimiranza politica del nostro sistema sociale mostra attenzione a questo dato di fatto e nella legge di bilancio, per le famiglie con un reddito basso, c'è la possibilità di ricevere un bonus in denaro ad integrazione delle spese, spesso esose, che il nucleo familiare deve affrontare. E poco o adeguato che sia l'assegno in denaro, è pur sempre un aiuto! (l'aiuto a casa di una persona estranea si aggira dai 10 ai 20€ l'ora!)
Ma non intendo soffermarmi sull'aspetto economico, se pur importante, del disagio. E neppure
per astrusi e radicati nazionalismi semantici apro questa riflessione, d'altronde abbiamo mutuato molte parole, frasi complesse e aggettivi nel nostro lessico come colf per indicare una cameriera e quindi in collaboratrice domestica e ancora più fantasiose definizioni per classificare un netturbino in operatore ecologico etc. tanto per sottolineare che la fantasia e la tolleranza non manca.
Però perché dovremmo pigramente mutuare l'impegno assiduo e costante di un congiunto che profonde per amore cure fisiche al partner, pardon, coniuge e affini conviventi tale definizione?
Sì va be', chi dà (giver) e presta cure (care, in inglese) 24h/24 ad una persona in casa anche se non necessariamente familiare e lo fa per professione è definito caregiver dietro compenso.
L'invito è:
trovare un termine più appropriato, in lingua italiana, per definire chi si prende cura e accudisce per empatia un familiare con ridotte funzionalità corporali o psichiche; che sta sotto lo stesso tetto finché morte non li separi per amore dell'etica solidale e del percorso di vita che li accomuna.
Insomma di figura evocativa che faccia pensare ad una
Persona Prodiga x Amore, dispensatrice di cure emotive e fisiche gratuite che, pur sofferente nell'animo per le pene correlate allo status di entrambi, si offrono all'altro.
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