Forse c'è tanta retorica in alcune
affermazioni di qualche tempo addietro. Ma, rispetto alla pochezza di
pensiero odierno, personalmente la preferisco!
Preferisco pensare alla frase di
Domenico Savio impressa sul quadro che capeggiava sulle pareti
dell'oratorio salesiano: “voglio farmi santo”.
Certo, per le affermazioni
contemporanee è una contraddizione!
Oggi le figure enfatizzate sono ben
altre. E non solo sulle piattaforme dei social-media.
Non per essere dei bacchettoni ma
difronte alle malattie e agli avvenimenti avversi che possono
capitare e mettere in pericolo la salute di ognuno non si sente dire:
“ sia fatta la volontà del Signore. Oppure “ se questo è il
destino...”.
Queste frasi, possibiliste e cariche di
positiva speranza misericordiosa, sono sostituite sempre da: “E' un
guerriero! Vincerà le avversità!...”. Il divino che abita in noi
è oscurato. L'essere è vestito da guerriero. Un guerriero forte.
Potente! Anche quando scende in campo con il pallone ai piedi.
Sul rettangolo di calcio, lo sport, i
protagonisti sono guerrieri carichi di “cattiveria”. Lo si sente
dire spesso nelle trasmissioni sportive dai rispettivi allenatori e
commentatori.
“La giusta “cattiveria” è
mancata ai miei uomini perciò abbiamo combattuto una sfida
debole...”.
Abbiamo dimenticato il valore delle
parole.
Abbiamo dimenticato l'importanza
dell'età che avanza; la saggezza accresciuta nel tempo
dall'esperienza accumulata.
Siamo alla ricerca dell'eterna
giovinezza. E non accettiamo l'età che avanza: le rughe, i capelli
grigi, bianchi e gli acciacchi; la debolezza fisica. Ci fa paura la
prostata, l'impotenza senile, l'andropausa, la menopausa.
Vecchiaia equivale a scarto, per certa
cultura.
Conoscenza, sapienza, sono dati
peculiari insiti nell'Essere cresciuto coi valori etici di chi ha
coscienza vera della Vita: delle fasi naturali della Crescita ché
percorso verso l'Alto.
Di contro:
La sottocultura dell'avere enfatizza la
materia in ogni aspetto. Dal fisico, quindi attenzioni per
l'esteriorità e l'estetica anche di chi circonda gli spazi contigui
e all'accumulo di beni materiali da tutelare maniacalmente.