Deboli scuse per giustificare il mancato taglio delle accise sui carburanti che hanno fatto lievitare i prezzi alle pompe di rifornimento e raggiunto livelli proibitivi per i contribuenti costretti a usare i mezzi di trasporto su gomme e non solo per loro. I carburanti derivati dal petrolio condizionano anche altre attività e contribuiscono a modificare i prezzi dei prodotti finali condizionati dalla movimentazione e dall'energia necessaria alla realizzazione.
Dire che la Meloni ha promesso l'impossibile cambia qualcosa sul suo modo di governare?
Penso proprio di no! Da buona ragazza che si è data alla politica sa come destreggiarsi e come dare risposte convincenti alla platea di supporter ch ancora la sostiene convintamente. E anche se alcune risposte sono deboli, lei, non si cruccia perché sa di avere il coltello dalla parte del manico.
Lo scettro del potere lo detiene lei! E sa contro chi brandirlo. Certamente non contro quanti stanno bene economicamente. Anche se fa finta di avere a cuore i poveri: Pensionati, dipendenti, nullatenenti, studenti, disoccupati, inoccupati, sfruttati in bicicletta e braccianti in nero.
La sua giustificazione per non avere mantenuto fede al taglio delle accise che hanno fatto impennare il prezzo dei carburanti è, sentite e tremate: “non ho ritenuto giusto fare i tagli per non agevolare chi va a fare benzina con una macchina di grossa cilindrata, perché chi si può permettere un'auto costosa, rispetto a chi non se la può permettere e va a fare benzina con un'utilitaria, ci guadagna e questo non è giusto!
Può uno statista che governa una nazione ignorare che i carburanti incidono suo prezzi delle merci e quindi sui costi finali che troviamo in commercio?
Penso proprio di no!
La sua è una strategia per infinocchiare i beoti digiuni di un benché minimo lavorio cerebrale. È un insulto a quanti hanno dato a lei e al suo polo il consenso elettorale.
Ancora è lunga la strada da fare per poter essere “governati” da illuminati non contaminati dalla sete di onnipotenza.
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