Non mi stancherei mai di ascoltare
questo uomo.
È immediato e diretto. Non usa giri di
parole e neanche neologismi difficili per chiarire il suo pensiero.
Anzi, la sua metafora, l'unica che ho sentito, è anticipata con
parole di scuse: il pavone è bello se si guarda davanti ma se girate
dietro è brutto. Ha usato questa metafora per descrivere chi si
definisce e appare buon cristiano adottando tutte le precauzioni per
farsi accettare e ammirare dagli altri ma che in fondo è solo fumo
negli occhi.
diretta tv Papa Francesco in visita a villa Nazareth |
Papa Francesco ha toccato temi
elementari quali il lavoro schiavizzante, il potere del dio denaro,
la carriera, le fabbriche di armi e i trafficanti di armi,
l'accoglienza, la famiglia e il fare cose, essere impegnati in
attività inutili all'uomo e alla donna. Cioè ha parlato
dell'emarginazione sociale, della cacciata dell'uomo e della donna
dalle attività umanizzanti per favorire il feticcio che governa le
azioni degli uomini potenti e degli innumerevoli seguaci sparsi tra
il popolino: il dio denaro.
Ha detto di provare grande tristezza
nel vedere le porte chiuse delle chiese. Nel constatare l'indolenza
all'ascolto dell'altro. Ha ricordato, però, che ci sono anche uomini
e donne mossi dalla dottrina di Cristo, caritatevoli, pieni di
contraddizioni e dubbi che sanno rialzarsi e sopperire agli sbagli e
alle perplessità che nascono dal materialismo.
Ha ricordato i doni che il Creatore ci
ha donato gratuitamente. L'arte, l'artigianalità dei mestieri, la
scienza e la gioia del lavoro umile.
Ha esortato alla gratuità del donare
senza aspettarsi nulla indietro. Il do ut des è un'azione insana
che, sì, ti fa comprare molti favori coi soldi sporchi delle
mazzette, ti da la possibilità di comprare benessere per te e la
famiglia, ma deprime e affama i deboli.
Papa Francesco ha esortato alla
misericordia. Al coraggio di portare avanti le idee e i sogni sani.
Donarsi ai deboli.
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