Sì! Io dico ai giovani che nei prossimi giorni al massimo nel mese prossimo le imprese assumeranno per i prossimi 4, 5 anni dei giovani. Quindi almeno per 4, 5 anni i giovani avranno da lavorare!
Che significa? (lo chiedo io, perché Antonella, pensa a sorridere, non so bene se al presidente o alla balla dei 5mila posti di lavoro).
Anche un altro presidente promise unmilione di posti di lavoro e siamo percentualmente in caduta libera in quanto a disoccupazione e perdita di lavoro in Italia. (che sia questo il motivo della metafora del gatto e della volpe di Collodi?)
Siamo quasi sui titoli di coda e a parte i proclami politici, spavaldi e offensivi per i calabresi, la novità consiste nella sigla di chiusura che vede i due ospiti, il gatto e la volpe, canticchiare e fare faccine strane sulle parole “quanti amici hanno tradito” continuando a dirigere con la manina le note della canzone “la sedia di lillà”.
Ma si può davvero assistere a queste macchiette senza reagire? Davvero questi dirigenti credono che siamo tutti fessi?
La Calabria e l’Italia tutta non vuole erogazioni o esenzioni alle imprese che sfruttano i giovani lavoratori per pochi soldi e per lasciarli col culo per terra dopo pochi anni senza mai avere la possibilità di pensare a un futuro degno di nota. I giovani pretendono dalla politica programmi seri che diano certezze, azioni e progetti mirati alle peculiarità lavorative della regione e del territorio. E se la vocazione è quella del turismo, dell’agricoltura o dell’industria sviluppare i rispettivi comparti adoperando strumenti idonei per promuovere i mestieri richiesti dalle potenzialità territoriali.
Basta con le elargizioni ai soliti im/prenditori che scendono in campo per tutelare i fatti propri. È ora che si pensi alla tutela e alla dignità di tutti! Il nord africa suggerisce qualcosa…
Siamo quasi sui titoli di coda e a parte i proclami politici, spavaldi e offensivi per i calabresi, la novità consiste nella sigla di chiusura che vede i due ospiti, il gatto e la volpe, canticchiare e fare faccine strane sulle parole “quanti amici hanno tradito” continuando a dirigere con la manina le note della canzone “la sedia di lillà”.
Ma si può davvero assistere a queste macchiette senza reagire? Davvero questi dirigenti credono che siamo tutti fessi?
La Calabria e l’Italia tutta non vuole erogazioni o esenzioni alle imprese che sfruttano i giovani lavoratori per pochi soldi e per lasciarli col culo per terra dopo pochi anni senza mai avere la possibilità di pensare a un futuro degno di nota. I giovani pretendono dalla politica programmi seri che diano certezze, azioni e progetti mirati alle peculiarità lavorative della regione e del territorio. E se la vocazione è quella del turismo, dell’agricoltura o dell’industria sviluppare i rispettivi comparti adoperando strumenti idonei per promuovere i mestieri richiesti dalle potenzialità territoriali.
Basta con le elargizioni ai soliti im/prenditori che scendono in campo per tutelare i fatti propri. È ora che si pensi alla tutela e alla dignità di tutti! Il nord africa suggerisce qualcosa…
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