M. Preti, S. Giovanni con autoritratto |
Tra flussi e riflussi, la storia si ripete a dispetto delle aspettative di rinnovamento enunciate dai programmi politici e culturali: comitati scientifici, mostre museali e vecchiume consacrato da tempo, che, stando ai fatti, nulla apportano in termini di affluenze e ricchezza nel tessuto economico imprenditoriale territoriale, e quanto già fatto nel passato lo dimostra, sono riproposte ciclicamente.
La mostra sui fratelli Preti, Mattia e Gregorio, con Francesco Cozza, altro pittore del ‘600, realizzata con il contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del III centenario della morte di Mattia Preti, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, in calendario nel 2009, tra Roma e Catanzaro ancora aleggia nelle atmosfere del San Giovanni.
Eppure, l’assessore alla cultura Mario Caligiuri, oggi ha ripresentato all’esecutivo regionale calabrese, che ha deliberato la costituzione del comitato scientifico per le celebrazioni del Quarto Centenario (2013) della nascita di Mattia Preti, appunto, l’ennesima celebrazione a un mondo mummificato mentre l’arte è in fermento, propone, sviluppa e dissacra scientificamente vecchi teoremi.
Teorie e pratiche pittoriche, quelle del Preti, indubbiamente, consacrate dalla storia dell’arte, che fanno testo e illuminano le menti ma, e questo è il suggerimento, è necessario guardare alla contemporaneità e al futuro; ai giovani! Divulgare i linguaggi artistici contemporanei, fare crescere le nuove generazioni e coinvolgerle in progetti possibili che diano fiducia e guardino al futuro pur con un occhio al passato.
Nelle intenzioni di Mario Caligiuri, il comitato deve lavorare affinché la cultura mondiale s’interessi alla figura di Mattia Preti e valorizzi la ricchezza dell’intero patrimonio culturale della regione Calabria. E se invece puntasse sui contemporanei e li aiutasse a entrare nel mercato?
Con un comitato così si partirebbe senz’altro in pole position.
Vittorio Sgarbi, presidente,
Guglielmo De Giovanni Centelles, Accademico Pontificio di Belle Arti e Lettere, Nicola Spinosa, Soprintendente Speciale per il Polo Museale Napoletano; Maurizio Marini, storico dell'arte; Alessandro Zuccari, docente universitario della Sapienza; Luigi Tassoni, professore a Pe'cs in Ungheria; Paolo Arrigoni, collaboratore del Ministero per i beni Culturali; John Spike, critico d'arte; Mario Buhagiar, professore di Storia dell'Arte all'università di Malta; Domenico Romano Carratelli, Coordinatore degli Assessorati alla Cultura della Conferenza delle Regioni; Fabio De Chirico, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici; Alessandra Anselmi e Giovanna Capitelli professoresse dell'Università della Calabria; Giuseppe Valentino, Direttore del Museo di Taverna e Giuseppe Mantella, maestro di restaurato e conservazione di opere d'arte.
Già la conformazione del Comitato prelude a una cosa trita e ritrita, occasione per le solite presunte e autoreferenziali "classi dirigenti" calabresi (o meglio "classi disfacenti") di mostrare ciò che non sanno fare. Un esempio fra tutti, la figura del Direttore del Museo Civico di Taverna, nemmeno capace a mettere in moto un circuito virtuoso intorno all'oro che si ritrova nelle mani. E poi altri nomi, sempre gli stessi, o peggio, nomi presi e atterrati in Calabria da una navicella spaziale, in barba a tutti coloro che magari potenzialmente avrebbero potuto cogliere questa occasione per crescere professionalmente nel campo della creazione di eventi culturali di alto livello. Non mi fido e non mi fiderò mai di questa gente.
RispondiElimina