il futuro della libertà, lettera aperta a Fini
Caro Fini e cari rappresentanti del governo,
è recentissima una lunga serie di interventi che voi state operando e che andranno a limitare pesantemente la fiducia dei cittadini. Non sto a fare l’elenco delle cose che avete fatto a botta di decreti e che avete imposto a noi tutti dicendo che noi lo vogliamo che noi vi chiediamo di governare. È vero, vi chiediamo di governare ma non così! Noi giovani vorremmo avere fiducia nelle istituzioni ma come si fa ad avere fiducia quando gli alti ufficiali coinvolti nelle azioni violente del G8 sono condannati e un uomo del governo come Mantovano zittisce tutti dicendo che comunque resteranno al loro posto perché hanno la fiducia del governo? E la fiducia dei cittadini, dei ragazzi che contestavano pacificamente e sono stati mandati in ospedale perché qualcuno ha ordinato la carica su persone inermi dove la mettiamo?
Come si fa a parlare di libertà quando l’informazione è imbavagliata da leggi impensabili negli Stati democratici? Leggi in discussione che mortificano la libertà d’informazione e che intimoriscono editori e giornalisti? Oppure dov’è l’uguaglianza se nelle inchieste si evince il disprezzo dell’etica da parte dei dirigenti e de rappresentanti del governo attuale e precedenti? Personaggi loschi che dovrebbero nascondersi perché hanno portato gli Italiani alla disperazione mentre elargiscono allegramente favori a parenti e amici della cricca.
Ora, caro Fini, voglio dirti, senza farla lunga, tu, anzi lei è venuto a Catanzaro a presentare il suo libro in un momento poco opportuno. Un momento in cui state obbligando la gente alla fame.
Sa una cosa? Tempo fa mi ha seccato molto vedere che mentre noi soffriamo la crisi altri possono permettersi il lusso di buttare 30.000 euro di carburante per andare a ancorare lo yacht in Sardegna.
Per concludere, se davvero volete cambiare le cose dovete iniziare da qui, dovete evitare che i ricchi diventino più ricchi e i poveri sempre più morti di fame perché la vita è sacra e non si può sprecare per l’egocentricità o l’ignavia di chi governa male.
Avevo comprato il suo libro con l’intenzione di leggerlo ma l’ho subito chiuso quando ho letto degli auguri per un “compleanno specialissimo”, della sindrome di Peter Pan e dell’inattività di alcuni giovani che magari, aggiungo io, non appena prendono coscienza gli vengono tarpate le ali con sistemi autoritari.
C’è troppa demagogia e autocelebrazione nei metodi di chi ci sta governando. Noi ragazzi vorremmo più partecipazione e meno imposizioni.
È crollato il muro di Berlino ma ancora altri peggiori muri mentali devono essere abbattuti. Muri eretti da voi. E se davvero voi grandi volete darci esempi di democrazia e uguaglianza dovete abbatterli subito, senza tentennamenti e patetici incendi di muri di cartone.
Distiniti saluti, Silvia da Catanzaro.
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.
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