Bèh, altri tempi gli anni dell’immediato dopoguerra!
Tempi in cui ci si accontentava di tirare la giornata, avere di che sfamarsi e per i divertimenti, quelli che davano materiale per discuterne un anno, si aspettava la festa del santo patrono che bastava e avanzava viste le condizioni economiche delle famiglie del tempo.
Per il resto, la giornata tipo dei ragazzi, quando non occupati nella bottega del “mastro” a imparare un mestiere o alle prese coi compiti, era impegnata in maniera costruttiva a fabbricare armi per le battaglie epiche tra bande rivali dei rioni, costruire carrocci con tavole e assi incrociate munite di ruote di legno e d’estate i bagni nelle fiumare dopo aver fatto razzie di frutta fresca nelle campagne circostanti il paese.
(segue) il ponte del diavolo