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denuncia sociale, Gaza, Palestina, genocidio, esodo Gaza Riviera? No, è colonialismo 2.0 mascherato da startup. Mentre i bambini muoiono di fame e le famiglie cercano rifugio sotto le bombe, c’è chi sogna grattacieli e resort sulla sabbia insanguinata. Il piano Trump per Gaza – chiamato Great Trust – promette una “rinascita economica”. Ma diciamolo chiaramente: è una speculazione travestita da salvezza.
La violenza da qualunque parte si genera o è generata fa sempre e comunque male. I suoi effetti si diffondono anche laddove esistono schermi e barriere alzate per l'autodifesa nazionale. La guerra coinvolge tutti ! Non solo i luoghi interessati e fatti oggetto e teatro di battaglie. La lotta per la sopravvivenza, ovvero le strategie adottate per sfuggire ai soprusi o molto più banalmente nelle normali relazioni di ogni giorno fanno parte della dote genetica degli organismi viventi. In natura vige la legge del più forte ma la ragione differenzia la brutalità bestiale primordiale dell'essere. Cioè, il pensiero si fa evoluzione e stimola il progresso per il bene sociale e spinge la specie umana a migliorarsi. Insomma: questo uomo che dovrebbe governare la vita è invece il fautore della distruzione e si fa morte! Nessuno, se non solo nei racconti horror e fantascientifici, avrebbe creduto possibile un attacco armato, quantomeno viste le prerogative storiche e le potenzialit...
Per molti di noi le notizie che giungono dall'est probabilmente assumono valenze secondarie rispetto alle esigenze primarie connesse alle difficoltà indotte dalla crisi pandemica e economica degli ultimi anni. Ieri è mancata la luce per quasi l'intera giornata. E le conseguenze sono state, per le famiglie interessate al black out, paradossali. Per noi abituati alle comodità della domotica restare senza energia elettrica per diverse ore ha comportato qualche sacrificio: fare le scale a piedi, evitare di aprire i frigoriferi, limitare l'accesso a internet e non potere usare i telefoni fissi è stata una penitenza! E poi basta una guerra per mostrare le disparità sociali tra le nazioni. Dalle immagini piovute dal fronte ucraino la miseria in cui versa la popolazione è tangibile. È un ritorno al passato! A quando anche da noi mancava ogni sorta di emancipazione tecnologica figlia dei saperi che ha portato benessere e aperture mentali. La povertà è di per sé un oltraggio!...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.