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martedì 22 ottobre 2024

Meloni, Larussa, l'Egitto, Regeni e i martiri dell'insipienza

 

"per le strade di Gaza è festa
quando si ha del cibo"

È davvero il caso di fare festa. Brindare a chi sta male e consolarci perché non è toccato a noi. Tra territori devastati dai bombardamenti e popoli che muoiono di fame per colpa di capipopolo determinati a imporre i propri voleri noi continuiamo a sonnecchiare apatici.

martedì 23 luglio 2024

Vai Kamala, siamo con te!

 


Biden ha passato il testimone alla sua vice: Kamala Harris. Ora il mondo democratico può tirare un sospiro di sollievo. Trump avrà pane per i suoi denti!

Kamala rappresenta  il popolo variegato che ha contribuito a fare grande l’America. Ovviamente rappresenta tutti i migranti, italiano compresi.

domenica 25 febbraio 2024

Manganelli in libertà

 



Davanti a certe situazioni non si può rimanere in silenzio. C'è la necessità civica di esprimere dissenso davanti alle violenze subite dagli studenti che manifestano il sentire comune a favore della pace in Palestina e contestare le assurde motivazioni di parte che ha ordinato la carica delle forze dell'ordine.

Dire di essere indignati è poco! E non solo per l'accaduto ma per gli strascichi verbali politicamente scorretti dei rappresentanti del governo Meloni. Meno male che nella bolgia dei depistaggi verbali diramati e amplificati dai media la voce autorevole del Presidente di Tutti si leva per chiarire un concetto inalienabile su cui si basa la democrazia, e ciò, in parte, tranquillizza gli animi:

«Il presidente della Repubblica — è scritto nella nota diffusa dal Quirinale — ha fatto presente al ministro dell’Interno che l’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento».

domenica 19 marzo 2023

Italiani assuefatti come le rane di Chomsky

 


I francesi hanno reagito con determinazione alla decisione unilaterale del governo che va a ritoccare l'età pensionabile innalzandola a 64 anni. Con i francesi la tattica della rana bollita non funziona! Mentre in Italia è stata abbondantemente coltivata e messa in atto. Da noi si va in pensione a 67 anni! E in virtù di una serie di principi tutti ispirati a una “ politica delle repubbliche delle banane" narcotizzante la subiamo.

sabato 20 marzo 2021

Restrizioni preventive e libertà personale

Leoni da tastiera? No! Insetti maleodoranti e schifosi che si cibano di merda.

È diventata una terapia l'atto della scrittura! Possiamo farlo tutti, basta un computer o un tablet, un telefonino.

La terapia della scrittura domina il web. non si nega a nessuno neppure agli stupidi scaricare le tensioni attraverso e con la scrittura, e internet, come disse un notissimo scrittore e fine intellettuale, ha concesso la possibilità di farlo a chiunque.

Umberto Eco, ché in un primo momento ritenni elitaria la considerazione e perciò non condivisibile, alla luce dei fatti, viste le tante stronzate liberate a cuor leggero sui social e, peggio, sui blog e giornali on-line di quanto si pubblica e si legge, dicevo, devo ricredermi e dargliene atto: aveva e ha ragione.



Devo dargliene atto:

Sì ha detto una grande incontestabile verità Umberto Eco:

Internet ha concesso il diritto di parola agli stupidi.

E anche se la libertà di parola è espressamente contemplata e tutelata nei diritti insindacabili e inviolabili dell'uomo dalla Carta Costituzionale, a volte è meglio tacere!

Nessuno, sembra rendersi conto del tempo perso a inseguire cazzate. Nessuno che si preoccupi degli azzardi e dei soprusi all'origine di molti errori anche giudiziari e prende le distanze. Astenersi dal commentare sarebbe il minimo in certi casi.

Sono poche le persone che inorridiscono davanti a episodi intollerabili, per carità l'errore in buona fede è plausibile ma non giustificabile quando a farne le spese sono le persone indifese o impotenti davanti ai poteri Istituzionali.

Ormai è consuetudine il processo e la colpevolizzazione mediatica ancora prima del verdetto finale dei vari ordini e gradi presieduti della magistratura e persino degli ignari destinatari delle malelingue.

La restrizione della libertà individuale È reato inammissibile!, quando si colpisce il bene più grande dell'essere umano è d'obbligo urlare il disappunto, si deve urlare con sdegno per evitare che accada nuovamente!

La libertà individuale non ha prezzo! Prima di limitare o annullare la libertà del più bieco essere che striscia sulla terra tutte le prospettive devono essere vagliate attentamente. Ogni sospiro deve essere analizzato contestualmente alla cultura e all'ambiente in cui si muovono gli attori principali perché quando si limita o si annulla la libertà di un uomo nulla è più come prima. Gli episodi non mancano, uno su tutti, il caso Tortora!

A distanza di anni gli errori si sommano. Tantissime sono le fonti da cui prendere spunti. E questo fa inorridire!

Un tempo quanti si definivano di sinistra s'impegnavano politicamente tra la gente, era una questione di civismo e cultura dei diritti fondamentali dell'uomo arginare la spinta giustizialista, affinché non passasse la stupidità del potere politico sotto forma di legislatura per assecondare il malpancismo nazionalpopolare.

Adesso proliferano i gruppi a sostegno di tizio e caio che sbraita contro tutto e tutti ma non contro sé stesso per le cagate che fa e diventano cibo, appunto, per le mosche.

Meditiamo e consideriamo se è il caso, prima di puntare i riflettori sui nostri simili e sputare sentenze, se è degno del concetto civile corrente caldeggiare prese di posizione estreme.

giovedì 11 febbraio 2021

USA, il sogno infinito

TRUMP, IL VOLTO VIOLENTO AMERICANO.

A prescindere dall'educazione e dai convincimenti personali la storia insegna che il potere dei violenti non ha futuro e neppure presente. Le parentesi territoriali dei despota sono estremamente stressanti quanto effimeri.

In questi giorni si ricordano le barbarie dei nazifascisti e la ferocia delle eliminazioni dei nemici mascherate dalle ideologie definite razziali.

Da sempre, da quando esiste il mondo, l'uomo ha tentato d'imporre la supremazia dei forti.

Bellicosi e sicuri, inclini alle rappresaglie, i violenti, arrivano alla gestione del potere e da lì non vorrebbero schiodarsi mai. Succede sempre così.

È successo anche nella democraticissima America, terra dei sogni che si avverano; Eldorado di quanti agognano vite migliori. Paradiso promesso. E, a volte, poche volte, a dire il vero!, precluso agli estranei nuovi e vecchi poveri del mondo che vorrebbero sbarcare lì da qualche nuovo profeta della violenza.

È successo con l'ultimo presidente uscente Donald Trump. Le sue esternazioni sono documentate. È sotto gli occhi del mondo il suo modo di fare e nella memoria collettiva quanto le sue parole abbiano condizionato i suoi sostenitori. Come il suo ultimo appello abbia scatenato la violenta reazione di una buona parte di cittadini americani e l'attacco a Capitol Hill, Campidoglio degli Stati Uniti d'America.

Le cronache riportano una società, quella americana, divisa e piena di contraddizioni. Persone schierate nettamente tra democratici e repubblicani i cui rappresentanti sono chiamati in queste ore a esprimersi sulla messa in atto dell'impeachment per Donald Trump.

I fatti parlano chiaro e altrettanto chiare sono le istigazioni al sovvertimento della democrazia in America. Sarebbe un fatto gravissimo se venissero annullate le responsabilità del comandante in capo che ha istigato la sommossa e anche dei sovversivi che hanno distrutto l'idea di democrazia in quei tristi giorni di devastazione a Capitol Hill.

mercoledì 20 gennaio 2021

Buon Lavoro, Presidente!

Per gli Stati Uniti d'America inizia un nuovo giorno. La democrazia, dopo una pausa, riprende forma e guarda ai bisogni dei popoli. Il neo Presidente eletto, appena insediato, Biden, si rivolge agli americani e firma i primi provvedimenti. Il suo intento consiste nel ricucire lo strappo lasciato da Trump col resto del mondo e le lacerazioni sociali interne. 

Per Joe Biden si profila una fatica impegnativa visti i disastri che il despota dalle origini tedesche ha lasciato dietro di sé. Ma Biden sembra deciso ad abbattere muri sociali e fisici eretti dall'egoismo e dalla paura che spesso domina e annichilisce le menti e rende duri i cuori delle persone.
forza Presidente! ce la farà senz'altro.
Buon lavoro Presidente Biden!

giovedì 7 gennaio 2021

Trump sguinzaglia i cani e la democrazia trema

Ho seguito tutta la notte le varie fasi della morte della democrazia in America. Aspettavo la naturale evoluzione della conferma di Biden alla Guida degli USA ma è stato come se fossi davanti a un film. Un film della serie "azione, drammatici e fantastici". Con tanto di assalto alle più alte cariche e simboli della democrazia americana. 

Quella democrazia esportata e difesa ad oltranza che ha aiutato a liberare l'Europa e, nello specifico, l'Italia dalla pazzia nazionalista, delle teorie razziste enfatizzate da Hitler e fatte sue da Mussolini che osannavano le ragioni della supremazia della razza pura. La razza ariana al di sopra degli altri esseri umani. Quella razza che la natura aveva corredato di occhi azzurri e capelli biondi nonché un fisico atletico forgiato in ore e ore di palestra.

Il delirio pompato dalla pazzia lucida di Trump ha portato la guerriglia all'interno di Capitol Hill, simbolo della democrazia americana. Ed ha evidenziato la spaccatura enorme tra gli americani.

Il danno è consumato!

Trump ha barattato a sui favore le paure degli americani, di un certo ceto sociale americano!, che trova i più deboli destabilizzanti di un sistema cucito addosso ad una certa classe di americani.

Trump è un violento che sa indossare la pelle dell'agnello! Usa la carota e il bastone. Fa il doppio gioco. Adopera le parole lisciando il pelo da una parte e dall'altra. Due piedi in più scarpe, come si suol dire.

Quest'uomo è da ricovero! Non può essere lasciato un solo minuto ancora alla guida della più alta democrazia mondiale! Siamo tutti in pericolo!

sabato 23 luglio 2016

I fantasmi golpisti di Erdogan

Pokémon meglio di Erdogan.


Andare a caccia dei pokémon può risultare assurdo ma quantomeno, chi lo fa, non ammazza nessuno.
Impegnare il tempo a scovare il malefico pupazzetto è sempre meglio che imprigionare docenti e studenti, giudici e oppositori di un regime totalitarista.
È questo che sfugge al sostenitore di Erdogan che accusa i membri delle istituzioni europee per non essere andati in Turchia in questi terribili giorni di terrore di Stato.

Non dare visibilità ai despoti per non legittimare le loro malefatte. Sembra essere la tacita intesa tra i sostenitori delle democrazie europee. E mi sta bene!

Fanno bene i rappresentanti dei Paesi dell'UE a non andare in Turchia.
Non è una sciocchezza decimare quanti la pensano differentemente da Erdoga e non è saggio solidarizzare con lui.
I suoi misfatti ricordano Gheddafi, il suo regime.
Le epurazioni. Le torture psicologiche quali i licenziamenti, le chiusure di scuole e atenei, fondazioni, organizzazioni sindacali, e le torture corporali non possono essere tollerati negli stati democratici.
Fare questo significa non avere futuro per lo Stato che le pratica e i cittadini che tollerano simili atti di oscurantismo sono complici.

giovedì 21 agosto 2014

Visibilità e protagonismo in rete

Web, sinonimo di libertà o nuova Babilonia?
basta un pc.

Ormai la maggior parte degli internauti si sente in dovere di dire la propria opinione su tutto. Argomenta sui social; vede complotti, vuole chiarezza e trasparenza sulla gestione pubblica della politica. Sindaca e giudica persino l'ignoto. Parteggia per questo o quel leader e fa sue le fantasiose parole dei venditori di fumo.
Insomma, nel mare della comunicazione e della cosiddetta democrazia liquida si fa presto a sconfinare. Innamorarsi. Odiare. Schierarsi.

La tentazione di assurgere a leader di un qualche gruppetto è forte. E la citrullaggine fa il paio con la piacioneria.

Vecchi e nuovi comunicatori fanno a gara per raggiunge il maggior numero di follow.
E, contemporaneamente, nel mondo della comunicazione tradizionale si coniano definizioni ad effetto per vedere rimbalzare sui social network le notizie.
Parlano di bomba d'acqua piuttosto che di un temporale o un acquazzone. Fiume killer.
Catastrofi ambientali che sono sempre accaduti e che adesso diventano più pericolosi per la mascalzonaggine umana visto che si fa a costruire sugli argini dei corsi fluviali e si erode spazio alla natura.

Insomma, ne più ne meno che come nel calcio. Il web! Siamo tutti direttori tecnici e strateghi infallibili, ma solo a fine partita.

Oh! sia chiaro. Questa non è una reprimenda a quanti analizzano seriamente e pacatamente gli effetti prodotti dalla cattiva gestione di certa classe politica. È un richiamo a chi fa la ruota attorno al pavone di turno. A chi si riempie la bocca di inutili e dannose frasi roboanti perché consapevole che solo così riesce ad avere un nutrito seguito.

E quella che una volta si definiva “maggioranza silenziosa” che fa? Sta affacciata alla finestra per vedere crollare la Babilonia tecnologica piuttosto che schierarsi e sminuirne gli effetti devastanti della disinformazione?

mercoledì 19 febbraio 2014

Kiev, guerriglia urbana e solidarietà

Sullo schermo scorrono scene apocalittiche: razzi, fuochi d'artificio, molotov lanciati ad altezza d'uomo oltre le barricate.

La protesta prosegue cruenta in Ucraina.

La giornata di Kiev è iniziata all'alba con un susseguirsi ininterrotto di esplosioni e lacrimogeni. Le truppe antisommossa sono entrate in Piazza Maidan lanciando granate e smantellando le barricate dei manifestanti,i quali, a loro volta, hanno lanciato bombe incendiarie addosso agli agenti.

Morti e feriti da entrambi i fronti. Uomini, comunque, che sorretti da una idea o da spirito di sacrificio perché comandati, si fronteggiano.

La guerriglia dura ormai da giorni e le autorità ucraine invece di raccogliere le voci della comunità internazionale, Papa Francesco compreso, si lanciano in un'operazione di antiterrorismo in tutto il Paese.

L’annuncio diffuso dallo Sbu, i servizi di sicurezza di Kiev, suona come un’ulteriore irrigidimento rispetto all’escalation di violenze delle ultime ore non solo nella capitale ma in molte città del paese.
Scontri anche nel nord dell'Ucraina, a Leopoli, roccaforte dei nazionalisti e anche a Ternopil e Ivano-Frankivsk.

Ma io ho ancora negli occhi torce umane, uomini che si rotolano a terra per spegnere le fiamme avviluppate ai vestiti. Ho nella mente un uomo terrorizzato che corre lontano dalle barricate e va verso un altro uomo che lo ripara col suo scudo.

Uomini, comunque, che lottano per un ideale. Uccidono! Si fanno uccidere per concretizzare un sogno e abbattere un “niet”.

venerdì 31 gennaio 2014

Lo Stato democratico governa e tutela tutti anche i fuorilegge

Il sole scalda tutti. E lo Stato è il sole di tutti i cittadini. Belli, brutti, buoni o cattivi ma sempre cittadini. Allora perché, viene da dire, sono solo in due a decidere quale strumento applicare per le rappresentanze parlamentari future?

Renzi e Berlusconi hanno deciso niente preferenze e sbarramenti alti che precludono, teoricamente, l'accesso in Parlamento dei piccoli gruppi politici e degli ipotetici fantocci nelle mani della malavita che assegna voti e preferenze.

Renzi e Berlusconi, per motivi differenti, sono fuori dal Parlamento ma la loro arroganza decisionale condiziona la vita democratica del Paese.

Si diceva all'inizio: il sole scalda tutti. Anche i delinquenti!

In una Repubblica che si rispetti i Governatori di anime dovrebbero prestare maggiore attenzione alle pecorelle smarrite. E per far ciò non serve l'inasprimento delle leggi e delle pene ma l'ascolto pedagogico e la messa in campo di strategie culturali idonee al recupero delle persone, specialmente per quanti vivono lo Stato come nemico. Cittadini disaffezionati. Persone che sbagliano per i motivi più disparati ma accomunati da un unico denominatore: sostentamento da lavoro.

L'assenza di offerte lavorative, le clientele e il nepotismo che regnano da noi generano incertezze. E l'incertezza è un virus letale sensibile ai soldi da qualunque parte provengano.

Le bagarre in Parlamento non lasciano presagire niente di buono. Anzi allontanano maggiormente il popolo dalle istituzioni.

L'ultima lite, sanguigna e vigorosa, accompagnata da insulti, querele e schiaffoni, surrogata da scenografie degne dei mercatini rionali, ha messo in lite quanto già si conosceva. Cioè la dinamica degli emendamenti capestro inseriti in modifiche di leggi che non hanno niente a che fare con la dinamica dei temi in questione.

C'è, comunque, da sottolineare la veemenza dei cinquestelle e considerare favorevolmente il loro fervore nell'avere denunciato all'opinione pubblica le manovre lobbistiche di banche e assicurazioni che con questa manovra guadagnano un sacco di soldi contro la seconda rata dell'imu soppressa dal decreto e a rischio pagamento.

In sintesi la manovra contestata dal movimento 5 stelle consisteva nel volere stralciare dal decreto IMU la proposta di rivalutazione delle riserve economiche della Banca d'Italia. Rivalutazione che trasforma le vecchie riserve di capitale, fermo ai valori del 1936, e cioè circa 156 mila euro, pari a 300 milioni di vecchie lire, in 7,5 miliardi di euro e rimpingua le casse dei maggiori azionisti di Bankitalia che non siamo noi cittadini ma i due poli bancari più grandi che condizionano l'economia nazionale: Unicredit e Intesa. E anche se circa 3,5 miliardi dei 7,5 vanno a sopperire alla mancata rata non versata di imu, noi cittadini, compresi i non proprietari di case, siamo più poveri di circa 4 miliardi di euro.

In estrema sintesi i fatti dicono che non c'è discontinuità tra i governi che si sono succeduti. 

È ancora valido parlare di poli? Oppure è opportuno munirsi di più larghe presenze democratiche in Parlamento mediante leggi elettorali appropriate?

mercoledì 6 novembre 2013

Russia, dalle Pussy Riot a Greenpeace, la mano dura del potere

Toh, guarda un po'? Ci accorgiamo adesso che in Russia esiste la censura e che i dissidenti sono trattati come dei criminali!

Negli ultimi anni pare si sia voluto giocare partite in linguaggio idiotese; ingenuamente(?) irresponsabile, comunque “calcolato” per catalizzare l'attenzione dei media. Il resto rimane stagnante, immobile. Vuoi per gli accordi politici e economici tra Stati sovrani che per l'indolenza dell'opinione pubblica attenta a ben altri problemi che toccano da vicino la routine familiare e sociale.
Mosca, pussy riot

È successo alle Pussy riot, condannate a due anni per aver inscenato una protesta contro Putin in una davanti ai fedeli in preghiera e in questi giorni si replica:

Nadezhda Tolokonnikova, una delle Pussy Riot condannate sarebbe stata destinata ad un campo di lavoro in Siberia, nella regione di Krasnoiarsk a 4.400 chilometri da Mosca. A renderlo noto il marito Piotr Verzilov, su twitter, che ha citato fonti attendibili e ha scritto che il trasferimento è in corso.
Nadia,leader delle Pussy Riot ha trascorso 14 mesi nel penitenziario della Mordovia. Lì, ha iniziato lo sciopero della fame per aver ricevuto minacce. Dopo le dimissioni dall'ospedale, dove i medici hanno dato rassicurazioni per la sua salute, ha chiesto di essere trasferita perché aveva paura di ritornare nel penitenziario mordavo, ed è stata soddisfatta.
Secondo le prassi sovietiche, quando un detenuto è trasferito, durante il viaggio, ogni notizia ai familiari è sospesa.
Mosca, greenpeace
Altra notizia che dà l'idea della democrazia e di quanto si tiene in conto il dissenso interno o esterno alle faccende sovietiche (giusto o sbagliato che sia) riguarda gli attivisti pacifici di Greenpeace:

La polizia fluviale ha fermato quattro attivisti di Greenpeace che oggi, a bordo di gommoni lungo il fiume Moscova, nella capitale russa, hanno manifestato per la liberazione dell'equipaggio dell'Arctic Sunrise: la rompighiaccio battente bandiera olandese che il 18 settembre scorso aveva portato nei pressi della piattaforma petrolifera di Gazprom, nel mare di Pechora, 30 tra attivisti e giornalisti e hanno inscenato una protesta contro le trivellazioni nell'Artico. Tutto l'equipaggio, tra cui anche l'italiano Crisitian D'Alessandro, sono tutt'oggi in custodia cautelare, accusati di teppismo e pirateria.

Non è che forse si dovrebbero trovare altre forme di dissenso? Magari un po' meno plateali ma più incisivi?

martedì 18 giugno 2013

dalla parte di Adele Gambaro

adele gambaro (ex 5 stelle?)
Per contrastare gli effetti devastanti partoriti dalle decisioni dispotiche servono azioni uguali e contrari supportati da forza intellettuale e determinazione.

Non servono buoni propositi o consigli lungimiranti ma atti contrastanti. E non si scaldino i vari Erdogan nostrani che non ammettono i confronti democratici.

I diktat dei despota non sono ammessi tra i banchi parlamentari dove vige pluralità e dialettica.

Grillo ha toppato ancora! Il suo show contro la Gambaro si è dimostrato un boomerang. Ancora una volta non ha saputo cogliere l'attimo e piuttosto che aprire una discussione in cui uno vale uno (come ama dire lui) ha voluto lo scontro tra gli eletti cinque stelle e ora passa la palla tra gli iscritti del web.

Questa non è democrazia dal basso. È un'azione bieca, se si pensa al carisma del padre padrone pentastellato.

Anch'io ho avuto fiducia in lui. Ma ora l'infatuazione è passata.
Non si può essere infatuati e rimanere attratti dagli show di un dittatore che usa la democrazia di internet e lo streaming a giorni alterni!

venerdì 5 aprile 2013

Caro Beppe la pluralità è sale per la democrazia

Due considerazioni per Grillo.

aore12
suggestiva foto propagandistica del m5s

Stamattina la mia attenzione è stata attratta dall'articolo del Corriere della Sera che tra una battuta e l'altra degli stessi eletti a marchio cinque stelle dovrebbero radunarsi e imbarcarsi sui pullman verso una destinazione ignota alla stampa e agli stessi grillini.

Allora, siccome qualcuno vicino al m5s ha detto di diffidare dei giornalisti italiani perché sono schierati (come dargli torto!), ho sbirciato nel blog di Beppe Grillo, visto che lì si trova la voce ufficiale del guru a 5 stelle.

E sul sito di Grillo oltre a essere violentati dalla pubblicità che tracima da ogni angolo, tra copertine di libri, pannelli solari, energia alternativa e post contro gli ogm, tutti argomenti importanti che necessiterebbero approfondite anailisi in una pluralità di intenti dove vige la sacralità del pensiero democratico, m'imbatto nel decalogo del grillo parlante: “Perché hai votato per il M5S?” ma dell'adunata romana in piazza nessuna traccia. Top Secret, luogo e ora in cui si svolgerà il faccia a faccia con il leader del M5S Beppe Grillo.

Per carità, tutti punti ineccepibili per chi accetta passivamente dogmi o ha la vocazione del soldatino servile. E giù un elenco di cose delle quali ci siamo lamentati tutti:

Perché hai votato il MoVimento 5 Stelle?
Per fare un governo con i vecchi partiti?
Per votare in Parlamento i meno peggio?
Per discutere con il pdmenoelle di programma quando quello del M5S è il suo esatto contrario?
Per spartire poltrone e posti di comando a partire dalle presidenze di Camera e Senato?
Per autorizzare l'esproprio del Parlamento che, dopo un mese, non ha ancora nominato le commissioni?
Per fare la Tav, la Gronda e gli inceneritori di Bersani?
Per legittimare una classe dirigente che ha fatto fallire il Paese?
Per seppellire MPS sotto il tappeto pdimenoellnno, il più grosso scandalo finanziario della Repubblica?
Per delegare qualcuno a tuo posto e stare alla finestra e vedere l'effetto che fa?
Per mantenere i finanziamenti elettorali ai partiti?
Per erogare i contributi diretti e indiretti ai giornali di propaganda che infettano il Paese?
Per mantenere il segreto su chi ha usufruito dello Scudo Fiscale?
Per non fare nessuna legge anti corruzione?
Per non fare nessuna legge contro il conflitto di interessi?
Per partecipare a riunioni extra parlamentari di 10 saggi che sono parte del problema?
Per non mandarli tutti a casa?
Per mantenere una televisione pubblica indecente e mantenuta dalle tasse degli italiani, controllata dai partiti e in perdita di 250 milioni di euro?
Per permettere l'ingresso nel Tribunale della Repubblica di Milano dei parlamentari del Pdl a difesa di Berlusconi, un atto inaudito non sanzionato dalle Istituzioni?
Per vedere ogni giorno le solite facce degli esponenti dei partiti che hanno rovinato il Paese?
Se hai votato per il M5S anche soltanto per uno di questi punti, allora hai sbagliato voto. Mi dispiace.
La prossima volta vota per un partito.

Dopo aver letto queste domande con relativo invito finale, mi sovviene spontanea una frase di Seneca: “ è l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi” perché, è ovvio che se crei cultura ogni cosa contraria perisce. .. se è proprio vero che “nessuno deve rimanere indietro” devi lavorare per migliorare le coscienze senza demonizzare le brutture ma contrapporre a d esse la visione del bello possibile da raggiungere.

giovedì 13 dicembre 2012

l'ira di Grillo fa bene al movimento?

aore12

Cos'è che attira l'attenzione dopo la bellezza e il sesso?

Il pettegolezzo che sfocia in lite. Ovviamente!
E in questi giorni di surriscaldamenti preelettorali le pagine dei giornali e il web sono pieni di notizie inutili, definite comunemente pettegolezzi o gossip.

Diventa una manfrina lunghissima l'esternazione di Berlusconi. Populista Grillo se enfatizza o da voce alle lagnanze dei cittadini comuni. Pragmatico di destra Bersani perché adotta relazioni incrociate con Casini e i moderati non disdegnando di corteggiare Vendola e la sinistra.

Insomma è un girandola di false notizie che non si quieta mai, a danno della vera informazione che è il sale della democrazia. Ed ha proposito di democrazia, la sparata di Beppe Grillo, contro i due dissidenti del movimento 5 stelle, ha messo altra carne sul fuoco. Con l'espulsione epurativa di Salsi e Favia, Beppe Grillo mostra lo stesso atteggiamento dei padri padroni che dice di voler combattere e eliminare dalla scena politica italiana riconoscibili dal loro nome sui simboli perché non confacenti alle idee di un movimento privo di statuto che lasciava intendere ( appunto, proprio perché privo dei fronzoli del politichese, e cioè statuto e organigrammi) democrazia e partecipazione dal basso.
Però, Grillo, aggiunge: “siamo in guerra!” Vero! Ma la guerra la vinci solo se dimostri di essere all'altezza di quello che è la cultura contemporanea; giusta o sbagliata che sia è il cibo ingerito dal dopoguerra ad oggi. E se il corpo cresciuto in questi decenni non è di tuo gradimento, da leader, devi comprendere che certi atteggiamenti non sortiscono gli effetti desiderati.
O forse l'hai capito e non ti interessa?

lunedì 26 novembre 2012

volevamo la fantasia al potere? eccola!

Riscrivere l'Italia con Bersani o Renzi?


È davvero stupefacente! Tra le tantissime manie degli italiani la sindrome dello scrittore è una forma ricorrente di mania collettiva curata amorevolmente in ogni dove persino in politica.
Comunque, visto che la politica non sa fare altro che parlare parlare e ancora parlare a vanvera, (e meno male! Almeno dà da mangiare ai giornalisti e sollecita i blogger a prestare il loro acume sarcastico per rendere meno pesante il campo incolto della politica) se proprio fossi chiamato a riscrivere qualcosa di veramente rivoluzionario da Bersani o Renzi, chissà perché, mi viene in mente di scrivere:
l'Italia è una Repubblica Democratica fondata sul Lavoro.
E ancora: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Ma papà questi sono i primi quattro articoli della costituzione italiana! La stiamo studiando adesso con la prof!
Già già mi sembrava una cosa già sentita... ma allora cosa vogliono riscrivere se non sono riusciti in tutti questi anni a rendere fattibili i primi 4 concetti fondanti della Repubblica Italia?

venerdì 23 novembre 2012

Cancellieri e l'arresto differito

L'arresto differito applicato per le manifestazioni studentesche o dei lavoratori e pensionati è un abuso, un errore e un crimine contro la democrazia.
Al cittadino vessato, trattato come un demente rimane solo questa ultima possibilità per far sentire la sua contrarietà a certe linee contrattuali o di governo e se deve scendere in piazza pacificamente col rischio di trovarsi implicato in una carica delle forze dell'ordine o tra infiltrati e passare per violento probabilmente non lo farà più. È questo che vuole la Cancellieri?

“Ci stiamo preparando a momenti difficili”, dice il ministro dell’Interno in un’informativa al Senato sugli scontri di mercoledì scorso. E siccome questo è uno di quei momenti (domani a Roma sono previste in contemporanea due manifestazioni contrapposte, una degli studenti e l’altra di Casa Pound) il ministro Annamaria Cancellieri rivela di pensare all’arresto differito, strumento che consente di arrestare un teppista dopo averlo individuato nel filmato fino a 48 ore dopo aver commesso il fatto (l’arresto differito faceva parte del Pacchetto Maroni, messo a punto dopo le violenze di Roma del 15 ottobre 2011, mai messo in pratica per gli scontri di piazza).
Paragonare il civilissimo dissenso studentesco o la protesta dei lavoratori agli atti vandalici dei teppisti è un ossimoro impensabile che trova riscontro solo nei governi totalitari. Anche perché, volendo potrebbero adottare strumenti democratici previsti nella Costituzione della Repubblica e lasciare da parte il terrorismo psicologico che da qualche tempo sembra essere il metodo preferito dai vari ministri.


mercoledì 16 maggio 2012

deliranti lettere della FAI, nel mirino Equitalia e Monti

Lettere con minacce sono state inviate a due giornali calabresi: Calabria Ora e Gazzetta del sud.


Minacce al presidente di Equitalia Sud e al Presidente del Consiglio Monti; “è uno dei 7 rimasti'', scrivono gli anarchici nella lettera arrivata questa mattina nella redazione centrale del quotidiano “Calabria Ora” a Rende. La stessa lettera era arrivata ieri, ma se n'è avuta notizia solo oggi, nella redazione reggina della 'Gazzetta del Sud'.

Nei fogli pervenuti ai giornali,
l'intestazione del Nucleo Olga, Federazione anarchica informale Fronte rivoluzionario internazionale ''Fai Calabria, si legge che “Equitalia Sud sarà oggetto di attenzione nella persona del suo presidente, becero uomo d'affari e servitore del potere economico''. ''La riscossione in Italia è divenuta una ruberia al popolo che sarà segnata con il marchio della vita, ma questa volta vi avvisiamo prima, una serie di provvedimenti contro il popolo sono stati la causa del fallimento sociale e ci ha 'obbligati' a militare sul campo di battaglia''.
''La Signora, ministro Cancellieri - si legge nella lettera - ha detto che se si attacca Equitalia è come attaccare lo Stato, quindi attaccheremo lo Stato anche attraverso Equitalia fin quando lo Stato non cambierà marcia a tutela il Popolo, gli Operai e le Imprese''.
Ogni altro suicidio per la crisi, prosegue il testo, ''è ritenuto un omicidio di Stato'' e sarà ''punito con il marchio della vita sino ad elevare il livello a ricordo della vita''.
E ancora, che lo Stato potrebbe ''modificare il Durc facendolo divenire strumento di compensazione tra Stato e Imprese che si vedono fallite proprio perché tale documento, il Durc, non è più regolare per forza di cose, potrebbe anche eliminare tale documento in blocco''.
''Diciamo a Monti che lui è uno dei 7 rimasti e che il Popolo non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche, a saldare i conti di uno Stato che ha sperperato per conto proprio, nessun interesse ad acquistare aerei a propulsione nucleare, ad avere Maserati blindate, nessun interesse a pareggiare un bilancio di chi dopo 60 mesi va in pensione milionaria, il Popolo ci ha dato mandato e sacrificheremo anche le nostre vite per la causa giusta''.
A leggere queste parole si rimane di sasso! Come si può pretendere di annientare una vita in nome di quale ideologia? Solo il delirio può indurre a sragionare in nome di un fantomatico “popolo” che minimamente si sogna di dare mandati a voi pazzi sanguinari! Più pazzi di quanti si riempiono la bocca del “popolo” quando vogliono tutelare interessi privati, forzare la mano nelle scelte elettoralistiche e per rafforzare deliranti teorie. Ecco come viene usato “il popolo” da certa politica e voi che dovreste essere dalla parte dei cittadini liberi ammazzate? NO! NON SIETE LEGITTIMATI! una cosa è murare simbolicamente una porta per dissentire, altra è l'eliminazione fisica degli avversari!.




domenica 19 febbraio 2012

siamo tutti Celentani

Ha biglietti della metro? (chiedo all'edicolante)
per dove? (mi risponde lui) sa sono cambiati i costi dei biglietti.

A volte basta una fermata per pagare 20 centesimi in più o in meno e poi non dura 90 minuti come prima. Una volta timbrato vale solo per quella corsa. Certo che la crisi ci ha messo davvero alle strette.
Anche il canone della RAI è aumentato...
Sì, dopo gli anni dello scialacquio siamo costretti a fare i conti in tasca a tutti e se vogliamo che il servizio pubblico continui ad essere tale qualcosina deve pur aumentare.

Ognuno dice la sua, lì davanti all'edicola, nella piazzetta della fermata della metro. C'è chi dà ragione a Celentano e chi invece si trova d'accordo col comunicato dei vertici RAI; chi appoggia l'operato del governo Monti e chi tira in ballo i figli dei ministri impegnati come ricercatori nelle stesse università dei genitori.

Se penso che non in tutti gli Stati i cittadini possono criticare liberamente e in pubblico il sistema politico economico e sociale del Paese in cui vivono, beh, devo dire che vivere in Italia è un privilegio! E nonostante i “predicatori” convinti dei propri credo religiosi o politici, c'è una soluzione democratica per evitare sermoni e coercizioni di ogni sorta, basta non far entrare in casa i testimoni di Geova, cambiare canale televisivo, leggere un buon libro e stare in compagnia delle persone sagge. ... ma forse godiamo anche di queste polemiche, perchè sotto sotto siamo tutti un po' Celentano.


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