Sembrano note stonate quelle che seguono, peggio, peccare di blasfemia nel salottino letterario in cui si parla di cibo mentre alcuni popoli muoiono per fame e sete per volere dei regimi dispotici
sabato 31 agosto 2024
Metti una sera in libreria
domenica 9 agosto 2020
PEPERONI RIPIENI FRITTI come da tradizione
Accendere il forno a legna in estate è da masochisti.
Nella casa di campagna non era arrivata ancora l'energia elettrica e ogni cosa doveva essere fatta secondo antichi criteri. Al massimo si poteva usufruire della bombola del gas, trasportata a dorso di mulo dal paese, ma quasi sempre si preferiva accendere il fuoco e cucinare un pasto frugale nell'aia a mezzogiorno, all'ombra del maestoso pino.
L'orto donava i frutti con generosità.
Peperoni, cetrioli, pomodori, fagiolini e qualsiasi altro prodotto piantato e coltivato a tempo debito.
Il paniere, colmo di peperoni carnosi ottimi da fare ripieni, appena poggiato sul tavolo, emanava odori gradevoli di ortaggi appena colti.
L'antica ricetta, semplice per necessità oggettive, (ricordiamo che non c'era il frigorifero e qualsiasi altro elettrodomestico) era composta da un impasto di pane raffermo, un generoso pugno di formaggio pecorino, qualche uovo sodo e pezzetti di caciocavallo con qualche variante in base alle riserve accumulate in credenza.
Solitamente, questo il ripieno dei peperoni tondi fritti. E mia madre era maestra nel prepararli.
La padella, annerita dalle fiamme del legno di limone o alloro, sul treppiede in ferro battuto, conteneva comodamente la porzione necessaria per la famiglia.
L'odore dell'olio fritto, e, ancora prima, l'impasto con l'aggiunta di carne tritata e un pizzico di noce moscata, hanno fatto riaffiorare in me ricordi sopiti ma mai dimenticati.
Negli anni della mia infanzia i giorni estivi si snocciolavano ciondolando senza meta per i campi e arrampicate sugli alberi; scorpacciate di fichi, ciliegie, qualche pomodoro appena staccato dalla pianta nel silenzio interrotto dal suono delle foglie mosse dal vento e dallo sgorgare del ruscello che scorreva nel mezzo della campagna.
martedì 24 marzo 2020
Cucina terapeutica
Arresto forzato delle attività giornaliere.
venerdì 7 ottobre 2016
Spaghetti alle lumache
spaghetti al sugo di lumache |
Squisitezze da leccarsi i baffi
I francesi li chiamano escargot. Sono dei molluschi comunissimi che spuntano fuori dal terreno dopo le prime piogge. Le lumache, per non affogare, rompono quel leggero strato calcareo che li isola dal resto del mondo. Interrompono così il letargo e riprendono a mangiare l'erba.domenica 25 settembre 2016
Altro che ripresa economica
venerdì 2 ottobre 2015
Souvenir
sabato 9 agosto 2014
pomodori pelati fatti in casa
Tempo di pomodori e basilico.
- fare bollire dell'acqua.
- Spegnere il fuoco.
- Mettere nell'acqua bollente i pomodori lavati
- lasciarli qualche minuto e pelarli.
- Tagliare a metà i pomodori pelati.
- Togliere i semi.
- Lavare il basilico
- disporre i pomodori nei contenitori di vetro insieme a qualche foglia di basilico.
- Aggiungere del sale grosso e tappare.
- Posizionare i contenitori di vetro ben tappati nella pentola, riempirla d'acqua e portare a ebollizione.
- Lasciarli raffreddare e voilà ... la provvista è pronta per l'inverno
domenica 10 novembre 2013
risotto alla pescatora
OTTIMO RISOTTO AI FRUTTI DI MARE.
una carota
un ciuffo di sedano
e un ciuffo di prezzemolo da tagliuzzare alla fine.
mercoledì 25 aprile 2012
Golosità di stagione: tiramisù alle fragole
FOTO RICETTA DEL TIRAMISÙ ALLE FRAGOLE
sbattere i tuorli con 5 cucchiai di zucchero; aggiungere il mascarpone, vanillina |
montare le chiare e aggiungerle alla crema |
sabato 7 gennaio 2012
semifreddi con nutella e...
lunedì 15 agosto 2011
crostata alla frutta
mercoledì 20 luglio 2011
linguine allo scoglio
Foto ricetta linguine allo scoglio
giovedì 14 luglio 2011
rotolo di mozzarella, foto ricetta
venerdì 24 dicembre 2010
natale in Calabria
Le tradizioni dei Calabresi: il pranzo di Natale
Di generazione in generazione, dapprima per necessità e dopo per nostalgia, si tramandano ritualità che riguardano ricorrenze importanti per intere comunità come il S. Natale, capodanno, la S. Pasqua, le feste patronali, i compleanni e le date importanti che, a differenza delle feste comandate e calendarizzate secondo la religione d’appartenenza, ricordano significativi momenti per chi li onora.
Nella quasi totalità dei paesi calabresi, la vigilia di Natale si trascorre in famiglia tra odori inconfondibili provenienti dai fornelli e l’odore dei mandarini sbucciati per coprire i numeri della tombola in sala da pranzo.
A mezzogiorno sono di prassi le frittelle accompagnate da formaggi, olive, salame e pane, il tutto bagnato con del vino rosso. Frittelle fatte con farina e patate, imbottite con le alici, il tonno o senza nessun ripieno.
Il pasto del giorno è rigorosamente ridotto a uno spuntino freddo, non solo per ricordare i tempi delle ristrettezze economiche di quando la cultura contadina accomunava i più, ma, anche per potersi dedicare maggiormente alle leccornie per il cenone dell’attesa, che dovrebbe protrarsi fino a mezzanotte, ora in cui il più giovane della famiglia porta in processione per casa il bambinello prima di deporlo nella mangiatoia.
Il cenone è ricco di pesce: dal baccalà in umido, fritto o a morzello mangiato nella pitta, pescespada, insalata di mare e l’immancabile pasta cozze e vongole.
I “tardiddhi”, dolci a forma di ravioli ricoperti di miele, spolverate con bucce di agrumi grattugiate, insieme alle crocette, fichi secchi incrociati e imbottite con noci, e altra frutta di stagione rallegrano la tavola per il fine pasto e durante l’estrazione di numeri della tombola.
Purtroppo, quest’anno, la crisi ha dato una stretta ai cordoni della borsa e ha allentato la corsa agli acquisti. Anche i regali sono ridimensionati notevolmente insieme alle tradizionali abbuffate. I giovani, forse perché preoccupati dall’incertezza e dalla precarietà del poco lavoro scarsamente remunerato, sembrano spenti, partecipano poco alla magia del Natale in famiglia. d’altronde, come dare loro torto sapendo che tra qualche settimana ci sarà da ottemperare a una miriade di pagamenti in scadenza!
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