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martedì 2 aprile 2019

Un giorno al porto

L’acqua limpida espone i fondali alla vista. Un branco di cefali segue il perimetro del molo. Lo seguo con gli occhi. Per un attimo immagino di essere lì.

Senz'altro sarei un elemento di disturbo per i pesci.
Nel porto, protetti dall'acqua torbida, grossi pesci animano i fondali ingombri di carcasse di ogni genere: copertoni di auto, un vecchio contatore del gas, una barca affondata da chissà quanto tempo, ombrelli e quant'altro.

I resti delle casse in polistirolo servite per contenere i pesci pescati dondolano appoggiate alle pietre all'interno del molo.
Un peschereccio entra adagio nel porto. Il pescato è misero: una cassetta di seppie, qualche cicala di mare, una sogliola, una trota di scoglio e qualche scorfano.

I potenziali acquirenti si sporgono per guardare all'interno della piccola imbarcazione. “Dammi la sogliola e venti € di seppie”, intima un signore che sembra essere in confidenza coi pescatori. “mò questi devono essere puliti e poi messi nel surgelatore perché non avendo l’abbattitore devono stare congelati per due giorni…”. È un intenditore! L’avventore conosce i pesci e sa come trattarli prima di preparare gustosi piatti e farli assaggiare ai familiari. Anch'io faccio tesoro della sua sapienza e chiedo altre informazioni sia dei pesci che dei pescherecci attaccati al molo con grosse funi. Ma di questo parlerò in seguito.

martedì 26 marzo 2019

Triglie di fango o scoglio? ecco le differenze

Qual'è la differenza tra la triglia di scoglio e quella di fango?
Vi sono delle differenze che ad un occhio esperto non sfuggono ma chi va per la prima volta al mercato o sulla banchina tra i pescherecci con l'intenzione di comprarle fresche, a km zero come si suol dire, può capitargli di essere buggerato da qualche pescivendolo scaltro.


Le differenze, dicevo, sono strutturali. La triglia di fango, si chiama così non perché sta in mezzo al fango.

Spesso si cade in confusione parlando di questi mullidi, cercando giustificazione in base all'ambiente che abitano. Ma non è sempre corretto!

I caratteri che permettono la distinzione sono i colori: Nella triglia di scoglio la colorazione è bruno-rossastra con una serie di bande giallo dorato sia lungo i fianchi che sulla prima dorsale. La triglia di fango non ha queste bande colorate e le pinne sono spesso incolori.

Altro carattere da cui differiscono le due triglie è la bocca. Nella triglia di scoglio è piccola e protrattile, nella triglia di fango invece la bocca è terminale, tagliata orizzontalmente e poco protrattile.
La differenza al mercato è ancora più importante: le due specie hanno prezzi differenti e spesso sono vendute impropriamente una per l’altra.
E non è una sciocchezza!
Le due specie hanno costi completamente differenti. I prezzi al Kg per la triglia di scoglio e per la triglia di fango direttamente dal sito ismea sono questi:
La triglia di scoglio catturata in zona FAO 37 (mar mediterraneo), di taglia al pezzo compresa tra i 200 ed i 400 g ha un prezzo, ad oggi, compreso tra i 15 ed i 25 € al Kg invece la triglia di fango di pezzatura da 100-200 g ha un prezzo nettamente inferiore: tra i 5 ed i 10 euro euro al Kg.

venerdì 15 marzo 2019

sulle spalle dei ragazzi

Ancora una volta i vecchi volponi hanno girato la frittata e fatto buon viso a cattivo gioco. E sì!, perché dei danni causati all'ambiente dalle fabbriche, ma più che dal progresso dall'ingordigia degli uomini che stanno a capo delle baracche di cartapesta, hanno dovuto prendersene carico i giovani!

È da qualche giorno che i mass-media coccolano la notizia della sedicenne svedese e del suo impegno a favore dell'ambiente. Greta Thunberg è riuscita a fare scendere in piazza i ragazzi di tutta l'Europa per dire basta agli inquinamenti e alla salvaguardia dell'ambiente.

sulle spalle dei ragazzi
"sulle spalle dei ragazzi"


Questa è senza alcuna ombra di dubbio una sonora sconfitta per i vecchi e per tutti noi che abbiamo permesso il degrado dell'ambiente attraverso il depauperamento delle materie prime e la loro trasformazione indiscriminata allo scopo di creare benessere e ricchezze per pochi.

Chi ci ha governato ha prestato il fianco abtorto collo. D'altronde c'era il ricatto sociale: lavoro o disoccupazione!
Ma quando l'inquinamento indiscriminato e criminale (ma remunerativo per i vertici aziendali, perché preservare e munire le fabbriche di sistemi efficaci per la depurazione e il trattamento dei fumi e delle scorie prodotte dal ciclo di lavorazione è costoso) è causa di malattie e morti a chi serve il lavoro?

Lo sapevamo tutti! Ci ha multato anche l'Europa. Eppure doveva incazzarsi una ragazzina per alzare il polverone e porre sotto i riflettori il problema ambientale che noi abbiamo fomentato giorno dopo giorno. E se lei è riuscita a smuovere le coscienze significa solo una cosa: siamo degli inetti. Inutile proporla per il nobel. Facciamo un mea culpa sentito. Pensiamo prima alle conseguenze dei nostri famelici intrecci affaristici senza lasciare che il tempo passi e demandare il problema sulle spalle delle generazioni future.  

domenica 28 maggio 2017

Benvenuti nel mondo di Bach

Durante la mia consueta passeggiata per le strade del Corvo, quartiere a sud di Catanzaro, uno degli insediamenti urbani sulla destra di viale Isonzo, direzione mare, ho scattato delle foto.
Belle immagini.
A mio avviso colgono il risveglio della natura e lo rappresentano nel suo aspetto migliore: arbusti e canne verdi cullate dal vento, eucaliptus vigorosi, bordure colorate. Peccato che non si possa immortalare e condividere l'odore dell'erba bagnata dalla brina e dei fiori, della polvere e del polline.
Tutto è un fiorire.
Anche le cicorie, (e questo è un terreno buono, la zona di Santa Maria è rinomata per le cicorie e le lumache), sfoggiano civettuole un bel fiore dai petali cangianti su uno stelo legnoso e forte difficile da sradicare.
fiori di bach, volgarmente: cicoria

L'anarchia armonisa della natura esprime volontà e forza. Si riappropria degli spazi. Invade strade e marciapiedi. Cresce tra gli anfranti dei muri dei palazzi e persino sui tetti delle case abbandonate.

La natura è risveglio vitale. È memoria!

La natura è salute.
Il dottor Bach ha proposto, nel suo sistema, il fiore della cicoria (Chicory) secondo Bach il fiore descrive un carattere, un tipo umano. Ed è proprio in queste persone che il fiore può rivelarsi più utile.
Così ne parlava Edward Bach nel libro 'I dodici guaritori e altri rimedi':
Questo fiore è utile alle persone che “si prendono cura dei bisogni altrui. Tendono a prendersi cura in modo eccessivo di bambini, parenti, amici e devono sempre mettere le cose a posto. Correggono tutto quello che, secondo loro, non funziona e amano farlo. Vogliono avere sempre vicino le persone che amano”.
Questa sensibilità, peraltro ricca di positività, può avere i suoi risvolti ossessivi: possessività, eccesso di zelo, necessità di essere sempre al centro dell'attenzione.
Sarà questo il motivo? Questo è un quartiere altruista e morbosamente attaccato alle persone amate? E per non far vedere l'eccessivo zelo e mitigare l'ossessiva attenzione nei nostri confronti e in quelli che amiamo che lasciano crescere il fiore di Bach ai bordi delle strade? In attesa, lì, a portata di mano di quanti ne hanno bisogno?

mercoledì 12 aprile 2017

Catanzaro, lordoni aore12

Inutile prendersela con chi ci governa quando noi siamo peggio degli animali che cagano dappertutto!
Da quando a Catanzaro c'è la raccolta differenziata gl'incivili si sentono furbi, lasciano i rifiuti domestici per strada fottendosene degli altri.
Si sentono ganzi!, quando spargono le buste piene di monnezza indifferenziata nelle piazzole d'emergenza subito fuori la città?
Ecco, nonostante io non ami le punizioni perché credo nella cultura autoeducativa dei singoli, penso che farebbe bene il sindaco o il direttore dell'anas, per i tratti di competenza, ad installare telecamere e multare salatamente gl'indisciplinati menefreghisti che abbandonano selvaggiamente i loro escrementi casarecci.

Sia ben chiaro!, non è solo una questione di civiltà che impone la pulizia delle strade e dell'ambiente! È, principalmente, una questione di sicurezza. Sicurezza per chi viaggia e si trova all'improvviso davanti la macchina una busta nera voluminosa, piena di chissà quante schifezze. Sicurezza e tutela dell'ambiente. ...

Forse, nella loro misera testolina, a questi lordoni, non passa minimamente il pensiero che il vento e la pioggia, trasportando il lordume depositato ai bordi della carreggiata, possa causare incidenti mortali.
Non c'è nessuna scusante. La verità è che sono privi di coscienza. Non gliene fotte niente! non gliene frega niente dei danni che procurano alle persone e all'ambiente.
Ai bordi della strada c'è di tutto: copertoni consumati, vecchi vestiti e coperte, scarti di cucina, lattine, bottiglie.

A nu parmu do culu meu duva cogghjia cogghjia! pensa il lordone mentre lascia il suo sudicio pacco in eredità. Ecco, non mi dispiacerebbe affatto se le autorità preposte rintracciassero gl'incivili e consegnassero loro scope, ramazze, bidoni e pale per differenziare i rifiuti e conferirli nei centri di raccolta a loro spese.


giovedì 22 dicembre 2016

Globalizzazione Solidale? Perché no!

Un ministro può dire sciocchezze? Può, anche sull'onda emotiva e isterica della situazione generale che si è venuta a creare con la sindrome della globalizzazione, affermare che alcuni cervelli è meglio perderli che tenerseli in Italia?

Può, la globalizzazione, imporre stili di vita totalizzanti?

Certo che no!
mar jonio, golfo di Squillace
 veduta spiaggia di Copanello, Catanzaro, Calabria, Italia

Personalmente amo la mia terra. Sono legato alle mie origini. Non alle tradizioni ma all'affetto dei miei cari e all'aria che si respira in Calabria e al sud dove ancora le sensazioni si manifestano coi gesti oltre che con le parole; allo stato epidermico!, con sincerità e se una persona è buona dentro l'avverti. Lo capisci a pelle. Le vibrazioni che emana. Il sorriso degli occhi. Il tocco lieve o energico delle mani. Tutto il suo essere si fa garante dell'empatia profusa.

Ad alcuni può sembrare pura poesia. Ingenui deliri da sognatore.
Anche se...

sabato 30 aprile 2016

Il lavoro c'è mancano i soldi per pagare i lavoratori

Italia, Calabria, quartieri e disoccupati dimenticati


Nel profondo sud dei sud la natura è magnanima. Domani è la festa dei lavoratori (che festa! e quali lavoratori?). Abbiamo abdicato al potere dei soldi. La disoccupazione è un dato comune in tutte le case. E quella giovanile è sopra il 65%, senza contare gli sfiduciati che non cercano più e gli over 50 messi in panchina dalle leggi truffaldine, in Calabria la fame di lavoro è forte. Il degrado ambientale è inarrestabile come lo sconforto nei cuori della gente.
Eppure domani si festeggerà! indosseremo gli stivaloni per non graffiarci le gambe tra gli arbusti che infestano i marciapiedi dei quartieri della periferia degradata. Aspetteremo il pullman avvolti nel pollinoso profumo per qualche ora e poi... in piazza a urlare viva il primo maggio, lavoro, lavoro per tutti!
Intanto Renzi è sceso a Reggio Calabria. è entrato dalla porta di servizio nel museo per evitare d'incontrare i disoccupati che l'aspettavano per chiedergli qualche operazione seria in merito al lavoro. Anche Oliverio c'era! Purtroppo, è convinzione comune che oltre alle spaparanzate pubbliche e alle inaugurazioni non c'è altro di serio per quanto concerne il lavoro e le necessità che ci angosciano.

...e pensare che per mantenere puliti i quartieri e salvaguardare nello stesso tempo la salute e il decoro pubblico in una società civile la cosa più semplice sarebbe occupare delle persone per la manutenzione degli spazi pubblici, se così facessero i nostri amministratori, da Renzi al sindaco Abramo, il lavoro non mancherebbe di certo.


servono altri indizi?

martedì 26 aprile 2016

Ricezione, le cose buone della Calabria


Calabria: uno sguardo verso il mare jonio
 dalla presila catanzarese

Peccato non potere godere del panorama e degli odori della terra di questo lembo di Calabria che si affaccia sul mare jonio.
Piove e il vento è forte. Il maltempo ci impone un'entrata veloce nel casale
Dentro, nella struttura agrituristica, il caminetto è acceso. Nel piccolo salone due tavoli sono occupati da giovani coppie e dai loro figli. E, poco discosti dalle pareti, una sequela di tavolinetti, affiancati l'un l'altro, compongono una tavolata a forma di L.
Prendiamo posto. Inizia la girandola degli antipasti rigorosamente calabresi e prodotti in loco: frittelle di verdure, polpette di carne e di patate, capocollo, salsiccia affumicata, olive, pecorino, fagioli con verdura, fave condite con l'olio extravergine della casa e tante altre buonissime cibarie che degustate divinamente stroncano inevitabilmente l'appetito.
Impossibile, per me, continuare il pranzo e assaporare le altre portate: pasta al forno ripiena; risotto con speck e asparagi; pollo ripieno, tagliata con rucola e filetti di formaggio...


Questo è solo un assaggio, dell'agriturismo e delle sue peculiarità parleremo inseguito in un post ad hoc.

Per il momento diciamo che è a pochi minuti da Catanzaro e a due passi dalla ss 106, sulle colline che portano nella presila catanzarese e che, da quanto ho potuto constatare in questa prima visita, vale la pena scoprire, apprezzare e divulgare.

giovedì 21 aprile 2016

CATANZARO, QUARTIERI DIMENTICATI!

Può la primavera essere un problema? certo che no! ma se alle allergie sommiamo l'impossibilità di camminare normalmente LUNGO I MARCIAPIEDI qualche problemino sorge.

La periferia a sud di Catanzaro necessiterebbe di una drastica e immediata manutenzione. Il verde selvaggio invade i marciapiedi e ostacola la deambulazione. Non è che ci sia un grande passeggio, anzi il quartiere sembra morto e le poche persone che s'incontrano per strada appartengono alla categoria degli anziani accompagnati, a volte, dalle badanti se la pensioncina glielo consente.

Che sarà mai! esclamerà qualcuno che abita in centro. Catanzaro sta morendo tutta!, da quando le attività produttive si sono trasferite nei centri commerciali delle "fontane" e altrove, il centro storico è defunto. non ci sono più le botteghe storiche e al loro posto ha aperto qualche cineseria.
Sì va be' ma almeno le strade sono curate, non ci sono erbacce sui marciapiedi e gli alberi sono potati mentre nelle periferie si aspettano le raffiche di vento per vederli cimati. ...che non ci siano soldi nelle casse comunali?

catanzaro, quartiere corvo, adesso, sommerso dalle erbacce.

martedì 19 aprile 2016

Calabria, perla del Mediterraneo

Calabria, tirreno cosentino (costiera san Nicola arcella)
Davanti a tanta bellezza non so trovare le parole adatte, mi sento come un bambino alla presenza di un
regalo inaspettato e bellissimo.
Ogni volta che guardo il paesaggio calabrese sono rapito da esso. Silenzio e calma interiore mi avvolgono.
Rapimento? Crisi mistica? No, non credo di esagerare. È un dialogo interiore con la natura che ha come colonna sonora lo sciabordio del mare e il vento che scompiglia i capelli e fa increspare le onde alla superficie.
È come trovarsi nudi e inermi davanti a qualcosa o qualcuno immensamente Grande per bellezza e bontà. E ringrazio la Natura benigna per avermi fatto nascere in questa terra meravigliosa e donato perle rare e bellissime che rifulgono al sole. Tesori immensi che stanno sempre lì. A disposizione e inermi alla mercè, anche dei bruti buzzurri che non sanno cos'è la bellezza e il rispetto di essa.

Ai barbari saccheggiatori:

La Calabria, l'Italia, è tutta bella, dotata di clima e tesori storici unici, potrebbe essere un paradiso naturale fruibile da chiunque. Esse non necessitano di grandi attenzioni se non della sensibilità di chi governa i processi sociali. Turismo, cultura, rispetto del territorio e della storia. Poche tematiche da assecondare nelle fatidiche agende di governo il resto viene da sé.

domenica 17 aprile 2016

Per la Vita


Ho esercitato il mio diritto di voto con l'intima intenzione di preservare la democrazia, anche se oggi appare minima e pilotata dagli interessi economici dei gruppi infiltrati nelle maglie del potere politico.


Anche se il referendum, questo referendum, è, ai miei occhi, una farsa.
Ha ragione Napolitano nel dire che è irrilevante la consultazione per abrogare un qualcosa che non preserva l'ambiente e non impone niente alle società estrattive se non annullare l'automatismo delle proroghe degli impianti già in funzione.

Una buona politica avrebbe dovuto imporre e pretendere tassativi piani di smaltimento dei rifiuti. Conoscerne gli stoccaggi, il tragitto completo e i siti di smaltimento. In poche parole: avrebbe dovuto tutelare l'ambiente e i cittadini di oggi e di domani.

venerdì 15 aprile 2016

Il 17 aprile voto

PER UNA AUSPICABILE NUOVA VISIONE DELLA POLITICA AL SERVIZIO DEI CITTADINI E DEGLI IMPRENDITORI SANI


Calabria, Le Castella, Isola Capo Rizzuto, KR, 
ph gentile concessione Valentina© Ianninio

Domenica 17 aprile andrò a votare! Andrò per dire a chi suggerisce di andare al mare o molto più esplicitamente di astenersi per non raggiungere il quorum e rendere inutile il referendum contro le trivelle in mare motivando l'astensione con un valore più alto quale la perdita del lavoro per migliaia di lavoratori qualora i sì vincessero il braccio di ferro tra petrolio e gas contro le rinnovabili.
Già, perché questo è il vero motivo! Alla fine vincerà comunque una lobby. Ed a noi cittadini elettori lasciano il cerino in mano acceso: chi fare vincere? Le trivelle, rinnovando loro le concessioni governative con tutto quello che ne consegue, oppure le cosiddette invadenti brutte e inutili, controproducenti per la collettività, fonti rinnovabili?

martedì 25 agosto 2015

Come fanno i calabresi

Il silenzio dei calabresi.


Sai come fanno i calabresi? Ti guardano e stanno zitti, ti riguardano e aristanno zitti! Non una parola. Sei tu che devi capire di quanti interrogativi è fatto il loro silenzio. Ma io che calabrese non sono mi sono scocciata a fare la calabrese. Stavo con Rita e a un certo punto me so' rotto er cazzo e gl'ho detto: ahoo ma me voi d' che cazzo c'hai da guarda?

Sì, i calabresi stanno zitti davanti alla superficialità indolente di certi atteggiamenti e discorsi imbecilli.
È necessario dire: spostati col macchinone dall'uscita della strada perché non mi fai vedere chi passa e rischio di fare un incidente? Forse sì! Sarebbe opportuno che scendessi dalla macchina e ti dicessi a muso duro di spostarti e aspettare più in là chi hai dato appuntamento, di non parcheggiare davanti l'ingresso di casa. Non gridare come se fossi al mercato quando parli al telefono, non fumarmi in faccia anche se siamo sulla spiaggia...

Ma come fai a non capire lo sguardo dei calabresi quando assumi atteggiamenti superficiali e ovviamente sciocchi? C'è davvero bisogno di parlare per sentirsi mandare a quel paese o ci sarebbe solo da aprire la mente e capire quando fai qualcosa che infastidisce chi ti sta vicino?

... il calabrese ti lascia la possibilità di riparare a una figura di merda col suo sguardo eloquente... capisci a me!


giovedì 19 marzo 2015

A sud di Catanzaro tra teorie e bisogni reali

periferia
Non che a Milano si stia bene o si viva meglio che a Catanzaro ma quando la città si espanse a sud, tra i quartieri di Santa Maria e Catanzaro lido, gli amministratori di allora presero ad esempio l'edificazione di Milano 2, quella costruita da Berlusconi, tanto per capirci.

Si parlava di piscine, scuole, banche, ufficio postale, parco giochi, un centro commerciale e tantissimo verde.

A distanza di 35 anni, salvo l'edilizia popolare e lo spazio verde naturale, niente di quanto enfatizzato progettualmente è stato realizzato. No no, ora che ci penso negli ultimi anni è stato realizzato il parco giochi, è stata fatta persino pulizia laddove dovrebbe essere un luogo sociale d'incontri e riposo: il giardino pubblico!, e tagliato le canne che infestano i marciapiedi senza però togliere la terra che la pioggia accumula ai bordi, sui marciapiedi e nelle strade.

martedì 18 febbraio 2014

Guerra e pace

ECOSISTEMI, polimaterico e sovrapittura, 2014



Veleni ed ecoballe. Dalla terra dei fuochi a Battaglina. Tra indolenze e affari. lo scempio continua tra terra, cielo e mare...

venerdì 6 dicembre 2013

Quando dai rubinetti di casa esce acqua sporca

Cosa succede quando l’acquedotto subisce manutenzioni e l’acqua si sporca?


Nelle case avviene di tutto e di più!
Panico per il color ruggine e eventuali pizzette esalate dall'acqua sporca che scorre tra le mani o peggio cade dalla doccia mentre ti stai lavando.

Danni a elettrodomestici, lavabiancheria, boiler e o caldaia. Filtri intasati e tubature infettate. E ancor prima, chi possiede cisterne, deve provvedere alla pulitura e alla disinfestazione delle autoclave nonché dei filtri dei motori di sollevamento.

Ecco. Se i tecnici del comune che sono impiegati e preposti alla manutenzione delle condutture del bene acqua fossero un tantino più attenti eviteremmo inutili dispendi di soldi e di energie.

lunedì 2 dicembre 2013

Catanzaro, altra voragine su viale Isonzo

All'uscita di via Magenta, su viale Isonzo, un altro pezzo di strada circoscritto dalle transenne evidenzia una
nuova voragine causata dalla pioggia delle ultime ore.

L'asfalto è crollato. Risucchiato e polverizzato dall'acqua e poi vomitato nella fiumarella.
È strano: le fondamenta del muro che costeggia il torrente sono ben salde. Manca solo qualche metro cubo di terra.

Il buco provocato dall'acqua è largo e profondo. Per rendere l'idea, ad occhio e croce, un camper ci entra comodamente e resta ancora dello spazio.

L'acqua ha tracciato il suo percorso naturale verso il mare. Ha scavato laddove l'uomo ha lavorato. Fatto marciapiedi e creato impianti per l'illuminazione pubblica.

Se dipendesse da me l'asseconderei. Farei costruire forti pareti nel perimetro della buca, visto che lo sfiato per l'acqua piovana è sufficientemente capiente, e coprirei a livello strada con una grata in metallo opportunamente costruita per sopportare il transito dei veicoli pesanti. ... ma questo è compito dei tecnici!

mercoledì 27 novembre 2013

1400 pastelli tossici sequestrati dalla Guardia di Finanza

Mamme, attente a quello che comprate per i vostri figli


Si può, per sete di denaro, mettere sugli scaffali roba cancerogena dedicata ai bambini?
Pare di sì!

Oltre i prodotti ogm (che riportano alla mente i tremendi risultati diagnosticati dopo diversi anni dall'ubriacatura industriale che enfatizzava e commercializzava l'amianto in edilizia, vedi eternit) dei quali ancora non conosciamo i veri risvolti e gli esiti che potrebbero avere sul fisico umano, preoccupa molto l'immissione sul mercato dei prodotti di scarsissima qualità di annessi e connessi provenienti dalla Cina. E se fino a ieri si poteva essere dubbiosi, oggi, dopo l'ultima scoperta delle fiamme gialle non si può più essere distratti o fiduciosi.

L'inquinamento ambientale è un argomento serio! Ce lo ricorda l'interramento degli scarti chimici e nucleari, la gestione allegra delle discariche, l'inquinamento dell'ILVA a Taranto, l'ETERNIT enfatizzato e usato in tutta Italia come copertura dei fabbricati, abitazioni, magazzini, capannoni, stalle e per la costruzione di serbatoi per l'acqua.

Nonostante il crescente caso di tumori, non sembra ancora bastare! C'è ancora chi cinicamente produce o importa utensili, giocattoli e roba da destinare ai bambini fin dall'età prescolare.

È quanto successo negli scaffali di 800 punti vendita del nord che esponevano 1400mila pastelli.
Il basso costo e l'assenza del marchio CE hanno messo sul chi va là gli uomini della guardia di finanza.

La guardia di finanza, dopo aver constatato l'assenza di certificazioni di sicurezza CE, su delega della procura di Reggio Emilia, sequestra e sottopone dei pastelli provenienti dalla Cina.

Sottoposti a specifici accertamenti meccanici e chimici in un laboratorio specializzato, le analisi hanno evidenziato che la vernice esterna di una serie di pastelli fluorescenti è intrisa di ftalati di tipo DEHP per un valore 3 volte superiore a quello consentito.
La sostanza, secondo la letteratura medica, è in grado di produrre effetti analoghi a quelli di un ormone estrogenante, vale a dire: disturbi nello sviluppo dell'apparato riproduttivo maschile, danni al fegato, ai reni ed ai polmoni e possibili ulteriori effetti di ritardo nello sviluppo mentale dei neonati!

domenica 24 novembre 2013

Maltempo in Calabria. Le emergenze annunciate

La lungimiranza degli amministratori locali si vede nei momenti tragici che loro stessi definiscono

“emergenziali”.

Emergenze che non si dimostrerebbero tali se chi si è messo alla guida dei comuni e su su fino ad arrivare allo Stato avesse praticato le norme elementari della prevenzione.

Difatti si sa che d'inverno arriva il maltempo. Neve e pioggia sono all'ordine del giorno. Quindi, perché i cittadini si dovrebbero allarmare e correre ai ripari quando d'inverno piove!
Al massimo, quando sono costretti ad uscire, pensano a coprirsi bene, portare un ombrello ma mai un gommone o una ciambella di salvataggio.

Purtroppo, col senno di poi, se ci avessero pensato, forse avrebbero fatto bene a portarsi dietro almeno una corda con l'arpione da agganciare a qualche lampione.

Satira a parte, Catanzaro continua ad essere a rischio. La periferia è abbandonata a se stessa. I tombini pluviali che servono per far scorrere l'acqua piovana verso i corsi naturali delle fiumare sono intasate da fango e quant'altro.

E la spazzatura? Beh, quello della spazzatura meriterebbe un post a parte ma siccome è inutile parlare a chi non vuole sentire perché forse impegnato nell'emergenza annunciata lasciamo perdere... il prossimo acquazzone avrà ragione anche di questa incuria.


mercoledì 20 novembre 2013

L'acqua ha buona memoria. Noi no!

Catanzaro. Il territorio è flagellato e mostra ferite profonde dopo neanche 24 ore di pioggia forte. E anche se qualcuno urla :”governo ladro” perché non è stata fatta una manutenzione adeguata, non dobbiamo dimenticare di elencare le nostre colpe.
Anzitutto dobbiamo ricordare come la nostra scellerata cementificazione selvaggia, il disboscamento e peggio l'incuria dei corsi d'acqua, la sporcizia che buttiamo nei pressi delle fiumare e gli arbusti che crescono dentro i letti dei torrenti.

nei pressi del centro commerciale "le fornaci"
Ho fatto un giro e ho visto colline trasformate dall'acqua piovana. Colline di fango brulle solcate come se una mano enorme avesse passato sopra un grande gigantesco pettine.

Fango. Fango dappertutto! E strade dall'asfalto sollevato o inghiottito. Voragini.
Macchine parcheggiate in strade che si sono trasformate in budelli senza uscite. Macchine pigiate, insaccate, accatastate.

L'acqua ha buona memoria! Dicevano i vecchi. Conosce la sua strada e se qualcuno gliela “sequestra” arbitrariamente se la ripiglia.

Grazie al cielo, il clima, che ci è, tutto sommato, “amico”, il maltempo è durato poco e i danni sono circoscritti e limitate alle cose. Qui non ci sono state perdite di vite umane com'è successo in Sardegna e in altre località.

Qualcuno ha detto che questo è il momento del fare e non dell'analisi. Ma se la razionalità, in tempi non sospetti, è offuscata dall'ingordigia, dalla smania del possesso anche a discapito dell'ambiente, se non ora quando?

Ci si augura che anche noi, come l'acqua, facendo tesoro dell'accaduto, manteniamo buona memoria.

ps: per chi non conosce Catanzaro è utile dire che viale Isonzo costeggia la fiumarella, un fiumiciattolo a carattere torrentizio. Il muro in cemento ai margini della strada ha creato una diga a causa dell'ostruzione degli sfiati pluviali. 

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