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martedì 20 agosto 2024

Cronaca d'agosto

 


Finalmente si respira!

L’ondata di caldo soffocante è momentaneamente cessata. Speriamo che la tregua duri il più possibile e che lentamente arrivi il tanto desiderato frescolino.

L’estate è sinonimo di caldo! Questo sta nell’ordine delle cose ed è normale che sia così. Non è normale chi appicca gli incendi approfittando della bella stagione. I piromani non sono tutti malati mentali che trovano giovamento nell’appiccare fuochi tanto per provare quel brivido interno intenso.

sabato 17 agosto 2024

la vecchia quercia parla a chi sa ascoltare

 


La chioma maestosa della vecchia quercia trasmette quiete e serenità. Da sempre la ricordo lì. Piantata saldamente al terreno, con radici forti sembra proteggere in un abbraccio silente l’antico casolare di campagna. Rassicurante, sembrava in attesa degli ospiti, ed io tra questi, che, come sempre, arrivavamo negli afosi giorni d’estate.

sabato 29 giugno 2024

Insoddisfatti, sempre!

 

Flot flot flot. A ritmo costante il rumore si ripete fastidiosamente. Le correnti ascensionali fanno girare le pale eoliche. Non che sia un rumore eccessivamente insopportabile ma lo è per quel tanto che basta per rovinare lo stato di quiete a cui anela l'essere allorché intende immergersi nella natura e assaporare le sfumature del vento e il battito delle ali degli uccelli.



Da noi il vento non cessa mai di soffiare. Non a caso Catanzaro è detta la città dell 3 V.; Vitaliano ché il santo protettore; velluto per la sua antica e ormai persa tradizione della lavorazione del velluto e dei damaschi e dulcis in fundo: per il vento!

mercoledì 24 gennaio 2024

Riciclare per sopravvivere

 


Impatto 0.


Ora lo so! Nella realtà consumistica che ci siamo inventati l'impatto 0 non esiste davvero se non dopo avere ottemperato ai molteplici procedimenti di rimessa in circolo degli elementi adoperati.

mercoledì 3 gennaio 2024

Eolico offshore in Calabria

 

"energia pulita?"

La natura è forte. Caparbia.

Laddove l’uomo ha cementificato e reso vivibile in maniera arbitraria luoghi incontaminati piegandoli al proprio uso e consumo sono accaduti i disastri peggiori.

Gli eventi naturali hanno pianificato, resettato diremmo in gergo, e riportato allo stato originale i siti violentati dall'egoismo predatorio che caratterizza gli stilemi delle società consumistiche.

domenica 5 novembre 2023

Ambiente e tutela preventiva del territorio

 


La storia si ripete.

Ciclicamente, come se nulla fosse, le storie si ripetono! Gli errori umani che sfociano in delitti contro la natura e gli esseri viventi sono diabolici quando si ripropongono in fotocopia e sono uno lo specchio dell'altro perché, parafrasando l'ormai consacrato detto: errare è umano, continuare a sbagliare nello stesso modo è diabolico!

Purtroppo Assistiamo impotenti all'ennesima aggressione dei prepotenti sul creato.

Aggressioni condotte con la violenza delle armi sugli innocenti che diventano agnelli sacrificali sull'altare del dio denaro frutto delle fabbriche di armi. E aggressioni per indolenza nei confronti della natura presentati dai mezzi di comunicazione di massa come eventi catastrofici atmosferici quali terremoti, inondazioni, smottamenti. Tutte colpe altrui non dipendenti, appunto, dalla volontà umana! secondo le notizie logorroiche dei testimoni del tempo. Disgrazie contro cui l'uomo, per come narrate, non può fare altro che sperare, pregare le entità divine affinché arrivi dall'alto la protezione per noi povere vittime di un sistema sociale ammalato.

giovedì 19 ottobre 2023

Veduta sul parco

 


L'accoglienza è stata ottima. Quasi familiare. Assistenti e operatori si sono dimostrati empatici però

ancora non so se hanno assunto atteggiamenti di facciata dettati dalla professionalità che richiede il sito d'accoglienza oppure sono connaturati al loro modo di essere.

martedì 10 ottobre 2023

Come pecore al pascolo

 


Economia solidale. E scelte personali.

Nell'economia solidale i parametri tra profitto economico e etica assumono valenze differenti rispetto all'idea liberista-capitalista; si conferisce risalto alla qualità dei prodotti, del lavoro, dello stile di vita, dell'impatto ambientale e equo compenso.

Il termine Solidale non deve trarre in inganno!

Perché non si riferisce ad un tipo di economia povera. Al contrario, è un'economia ricca!, in cui la ricchezza è distribuita in modo equo, non basata sullo sfruttamento umano, e men che meno, animale o ambientale.

Il “liberismo” percepito come un'economia ricca si è rivelato miserevolmente povero; secondo i principali teoremi di questa pseudo scienza economica che accentra le ricchezze nelle mani di pochi e non garantisce a miliardi di persone esistenze dignitose.

Convenienza e risparmio estremi sono incompatibili con un sistema sociale equo attento alle esigenze dell'altro.

Spesso quando l'attenzione di produttori e consumatori, quindi del mercato tende ad abbassare il prezzo dei prodotti di conseguenza si abbattono anche lo stipendio e le condizioni di sicurezza dei lavoratori, nonché la salvaguardia dell'ambiente e la qualità del prodotto stesso.

Anche se la reazione del consumatore all'innalzamento dei prezzi è consequenziale e sintomatica: per necessità più che per mera questione filosofica del mercato capitalista, cerca il prezzo più basso e non si pone problemi ad acquistare merci prodotte all'estero.

Industrializzazione e ambiente

 Dallo stabilimento di Casale Monferrato (eternit) all'ilva di Taranto.

Il modello lineare funziona sullo schema consumistico consolidato dal sistema produttivo che invoglia ad estrarre, produrre, utilizzare e gettare.

Un modello economico imposto dal mercato industriale post anni '60.

Anni in cui non si conoscevano ancora gli effetti erosivi del modello intrapreso. L'euforia data dalla intraprendenza industriale e dall'indipendenza economica dei tantissimi ex contadini diventati operai con salario mensile assicurato prometteva la conquista dell'infinito.

Dopo il terrore delle guerre, l'imperativo assoluto delle nazioni vittime dei conflitti mondiali consisteva in una pace duratura e benessere per i popoli.

Chi mai avrebbe ipotizzato uno scenario apocalittico quale quello che stiamo vivendo?

Grandi quantità di materiali e energia a disposizione dell'ingegno umano, allora facilmente reperibili e a basso prezzo. Possibile che nessuno abbia ipotizzato, fatto congetture, studiato i probabili risvolti futuri?

Ambiente, natura, economia solidale

 


Non è affar mio.

Quante volte abbiamo girato la testa dall'altra parte e abbiamo detto non mi riguarda.

Estraniarsi è una forma di autoconservazione e induce ad assumere un atteggiamento sociale semplicistico: “m'impiccio solo di ciò ch'è di mia competenza e apporta benefici alla mia cerchia familiare e o amicale”.

Essere attenti al benessere del proprio territorio ritenendolo proprietà assoluta di una cerchia limitata non ci auto assolve dall'essere animali sociali e neppure portare a termine soluzioni ai problemi impellenti auto celebrando gli eventi e le pseudo-vittorie.

Diritti negati pretesi con la forza si trasformano automaticamente in soprusi sociali. Non è la violenza l'atteggiamento adeguato per risolvere litigi che si trascinano nel tempo. E per violenza s'intende anche la pressione ostativa operata dalle forze di potere sull'opinione pubblica. Sovvertire la realtà. Fare apparire il lupo un agnello. Condizionare le menti semplici persuadendoli con pubblicità ingannevoli così da implementare forza economica e potere politico è un male. Mali dominanti; pustole cosparse con olii profumati.

E fino a quando il concetto dell'utile sposa e condiziona le azioni dei singoli, la solidarietà, l'etica, sono concetti astratti, inutili.

Produrre di più a basso costo per ottenere ritorni economici milionari. Questo è il pensiero ricorrente. Ed è per lo stesso motivo per cui il ciclo vitale dei prodotti d'uso comune ha limiti temporali preimpostati.

Contrariamente alla filosofia di vita che, consuetudine mentale comune a molti nelle realtà sociali di qualche decennio addietro, induceva a pensare al prodotto, di qualunque natura e uso, avrebbe dovuto imporsi per qualità e durata, terminata la sua funzione per raggiunti limiti tecnici o collassi improcrastinabili dei materiali di cui era composto il manufatto venisse, oggi diciamo, riciclato, ovvero reintrodotto in toto o in parte laddove possibile, senza creare traumi o danni irreversibili all'ambiente.

lunedì 9 ottobre 2023

La bellezza salverà il mondo

Considerato che siamo educati fin dalla nascita alla blanda idea di un capitalismo non ossessivo ma moderatamente rampante che lo rende quasi ideologicamente sano, fin da piccoli siamo indotti a dare forma ai desideri altrui e nostri. Rampanti esploratori partiamo alla conquista del mondo intenzionati a produrre e accumulare ricchezze materiali .

Nei desideri culliamo tra gli altri quello di raggiungere uno status di benessere economico e agiatezza, che non guasta mai. Insomma siamo propensi, per educazione, ad un rampantismo cittadino, lindo e pulito con cravatta su camicia bianca, lontano mille miglia dal concetto di economia circolare solidale. Un concetto caro a quanti pensano ad uno stile di vita meno rissoso cadenzato dal ciclo delle stagioni produttive che dovrebbe prendere forma nei campi coltivati etnicamente. Chiedo:

 E' possibile attuare una produzione virtuosa oppure è utopia allo stato puro pensare e parlare di una economia solidale in un mondo che sta dando il peggio di sé?

Se volgiamo lo sguardo intorno a noi, ascoltiamo e leggiamo di guerre fratricide sparse ovunque. E anche nelle terre definite democratiche non mancano i focherelli d'odio, le liti depistanti, le accuse strategiche.

Nelle ultime ore si sono inasprite le tensioni nella striscia di Gaza tra i popoli palestinese e israeliano. Notizie sconcertanti riportano all'attenzione dell'opinione pubblica fatti impensabili. Episodi di guerriglia non contro aree militari ma assalti e sequestri di civili usati come scudo umano: attacchi armati studiati da tempo hanno provocato terrore e morti nella striscia di Gaza.

L'attacco ha fatto vittime di altre nazionalità. Ragazzi che si trovavano negli stessi posti a festeggiare insieme. Nella zona del rave party del kibbutz Reim (presso il confine con Gaza) sono stati trovati 260 cadaveri.

È, quella tra Israele e Palestina, una guerra vecchia quanto il mondo. Ognuno rivendica supremazie territoriali suffragate da conflitti storici mai chiariti. Un po' come la guerra tra Russia e Ucraina che si protrae ormai da più di un anno.

Non si fa pace con i missili! La violenza chiama altra violenza!

Alcuni decisioni si prendono a prescindere dai bisogni reali dei popoli per i quali l'eroe di turno dice di lottare.

I despota lottano per tutelare i propri personalissimi interessi che son fatti di numerosi zeri nei conti depositati nei cavò delle banche ubicate in luoghi sicuri lontane dai conflitti.

I popoli, cioè noi, vogliamo una vita tranquilla, possibilmente al caldo d'inverno e al fresco d'estate senza l'assillo della gestione giornaliera del pranzo, di come pagare le bollette e come sopperire al lavoro che manca.

martedì 20 giugno 2023

Facili prede

 Ambiente e natura

Viaggio temporale tra i ricordi.

L'evoluzione scientifica e tecnologica non è cattiva, spesso siamo noi a farne un cattivo uso.



Non ci siamo lasciati prendere la mano dal consumismo; ce lo hanno imposto lentamente. E, noi, l'abbiamo accolto a braccia aperte attratti dalle novità perché comode e accattivanti, ci siamo lasciati sedurre. Lentamente, attraverso la televisione e le altre forme di comunicazione, le grandi aziende hanno veicolato scientificamente i nuovi prodotti industriali. Li hanno enfatizzati fino a farceli ritenere necessari: non più una semplice carta igienica adatta all'uopo ma un prodotto speciale, decorato, profumato lungo un tot piani di morbidezza. A tal proposito, non so voi, ma io, ricordo le scarrozzate in campagna e le scorpacciate di fichi appena staccati dall'albero, spellati, dolci, che andavano giù 'na meraviglia. E poi, immancabilmente … splasch, avveniva la naturale biologica trasformazione. Non c'erano i bagni in campagna e la carta igienica neanche sapevamo cosa fosse. Semmai qualche felce e una sciacquata nel ruscello. E poi nuovamente a sgambettare.

sabato 17 giugno 2023

Catanzaro, realtà liquida e inconsistente

 


Alcuni lembi del territorio cittadino catanzarese sembrano essere terra di nessuno. Vaste aree recintate indicano proprietà private (abusivamente?) che dovrebbero essere pulite per una semplice questione di decoro e igiene pubblica e rispetto nei confronti dei residenti dai detentori del bene.

Curiosamente le reti di recinzione delimitano e inglobano anche spazi che avrebbero dovuto essere adibiti per camminamenti pedonali o carreggiate ciclabili a servizio e per il benessere comune di quanti soggiornano nel quartiere corvo. Invece sono ricettacolo sicuro per bisce, topi etc. ma cosa vuoi che siano questi innocui animali che come unica colpa hanno quella di essere nati in un gradino inferiore?

martedì 25 ottobre 2022

Innamorati della propria terra

 

È ancora presto. Sono circa le 7 del mattino. Il sole spunta dal mare e inizia l'ascesa nel cielo. Sarà visibile pienamente fino a mezzogiorno, circa, fino a quando, cioè, la luna non gli si metterà davanti e darà origine all'eclissi.


L'aria è piacevolmente fresca, tonificante per chi si appresta a fare del sano jogging.

Tra i cespugli una figura cerca di catturare con l'android i primi bagliori del giorno nascosta dietro un giovane melo selvatico. Cerca di filtrare i riflessi eccessivi attraverso i rami e le foglie del melo per ottenere un'immagine suggestiva e poterla postare su qualche social-media.

Da lassù lo sguardo abbraccia il mare e parte dei palazzi anonimi del quartiere Corvo, un agglomerato urbano sorto negli anni '80 nelle campagne di S. Maria, una frazione a sud di Catanzaro.

Spostandoci a nord di qualche centinaio di metri arriviamo a vedere Pistoia, non la città Toscana ma, il quartiere popolare dove si è consumato un dramma sociale impossibile da accettare: l'incendio al 5° piano di un edificio popolare in cui sono morti 3 fratelli giovanissimi e 4 sopravvissuti: i genitori, una ragazzina e un ragazzino ricoverati nei centri grandi ustionati.



sabato 15 ottobre 2022

Natura in casa: tartaruga d'acqua e benessere

 


Sono trascorsi circa 4 anni e da quando è a casa le sue dimensioni sono aumentate notevolmente. Da un soldino di cacio che era adesso ha raggiunto dimensioni abbastanza ragguardevoli: è più grande del palmo della mano!

La tartaruga è e rimane un animale timido e diffidente. Nonostante l'accudisca quotidianamente ancora non si fida di me. Eppure le cambio l'acqua ogni giorno, le do da mangiare, le pulisco il carapace.

Stamane, con l'arrivo dei primi timidi freddi, sonnecchia. Che sia iniziato il periodo di letargo? D'altronde questo sarebbe il periodo.

In effetti non l'ho trovata in acqua ma sull'isoletta che le ho costruito per stare un po' all'asciutto quando lo preferisce e per mettergli il mangime in pallet di gamberetti. E sì, perché, i granuli di mangime di gamberetti nell'acqua emana cattivo odore! Gli sticks vitaminizzati li alterno con della lattuga di cui è molto ghiotta per darle la possibilità di una alimentazione completa il più vicina possibile alla dieta che potrebbe procacciarsi in natura.


Intanto sto ponendomi il problema se è il caso di donarle la libertà! Ovviamente in un luogo protetto. Costruire appunto un laghetto dedicato a lei in giardino. … mentre mi pongo il problema, lei tira fuori la testolina, stendicchia le zampe posteriori e si tuffa nell'acqua appena cambiata.


sabato 17 settembre 2022

Natura tombata

 

Inizia il tempo delle piogge.

Le temperature anomale che abbiamo sopportato durante questi mesi estivi hanno dato la possibilità a chiunque e per qualunque scopo e motivo di dire la propria opinione in merito al disagio meteorologico.

Catastrofisti. Ecologisti. Jettatori e scienziati- meteorologi fai date. Gente votata al detto: “ non ci sono più le stagioni di una volta”. Tutti costernati davanti alle catastrofi che per l'occasione hanno nomi nuovi: “bombe d'acqua” e non temporale o acquazzone, alluvione!

Solitamente le bombe, quelle che fanno male volontariamente, sigh, le lancia qualche manina guerrafondaia volutamente! Allo scopo di mietere vittime innocenti che hanno una visione buona, nonostante tutto, della vita e vogliono vivere in pace.

La natura non è cattiva!

La natura è creativa. Aiuta gli esseri viventi. Li nutre! E li fa progredire.

Il problema vero sorge nel momento in cui la manina dell'uomo e la sua ingordigia deturpa e violenta l'ambiente.

È quando l'uomo non si limita a irreggimentare intelligentemente nel rispetto delle leggi fisiche la natura che avvengono le catastrofi.

"Natura nel tombino"




sabato 10 settembre 2022

Vivere in Catanzaro, anzi al Corvo

 



Solitamente si dice: “ Catanzaro è la mia città, Corvo è il mio quartiere... amo catanzaro...”; molti personaggi della politica nonché partiti politici, nuovi e vecchi, durante la campagna elettorale da poco conclusa hanno promesso la luna. Sono stati nelle periferie. Hanno constatato le realtà; hanno elargito ricette e soluzioni. Stessa minestra delle attuali promesse pre elettorali nazionali che vede emeriti forestieri imposti per un posto sicuro in parlamento dalle segreterie nazionali. Tutti a promettere e giurare in nome del popolo.



Catanzaro non è la mia città: non me l'ha regalata o data in gestione nessuno, anche perché è da sempre governata da eminenze grigie da dietro le quinte, ciononostante le teste d'ariete in lizza si sono cimentati nella singolare tenzone e quindi non posso dire: Catanzaro o il quartiere tal dei tali è la stessa cosa per due ordini di motivi: 1° i miei natali demografici sono altrove; 2° nel quartiere in cui ho casa si bivacca, è un enorme dormitorio privo di attrattori sociali e centri di socializzazione pubblici.

A parte il palazzetto dello sport, che magari non è un luogo d'attrazione per tutti e il parco giochi dei bambini, di fatto non esiste altro.

Chi ha detto che la socialità deve essere organizzata e sponsorizzata in centro e nei salotti buoni cittadini come Marina?

Spiace elencare le negatività di una città e di un luogo che dovrebbe ritenersi del cuore. Un luogo in cui si vive, si cresce e si fa famiglia: comunità!

Qui regna l'individualismo. Uno stato di cose dettato dalla diffidenza mai superata dai singoli residenti nei confronti delle istituzioni, quasi sempre assenti.

La periferia non è solamente geografica.

La lontananza dal centro cittadino è un dato tangibile. E mentre in città si discute sul posizionamento di arredi urbani, strisce blu, parcheggi per i consiglieri comunali e quant'altro, nelle periferie si convive con la selva e la fauna nascosta.

In altri luoghi d'Italia il maltempo ha causato danni inimmaginabili.

Tempeste, bufere, trombe d'aria, slavine, inondazioni si sono abbattute sui centri abitati. Condizioni atmosferiche che possono abbattersi anche qui da noi. Se ciò avviene siamo fottuti! A causa dell'abbandono dei canali di raccolta delle acque reflue ostruiti dagli arbusti e dei tombini intasati dal fango.


Esiste un comitato di quartiere, si dice. Esiste un assessorato alla gestione urbana? Un urbanistica che non si cura solo di imporre divieti e multe ma di un ufficio tecnico che sappia impiegare le maestranze per tempo affinché le naturali precipitazioni invernali e quelle improvvise estive siano adeguatamente manutenute?

domenica 28 agosto 2022

Teste vuote

 


Da tempo immemore sta parcheggiata lì a bordo strada. La vecchia fiat ormai ha le ruote sgonfie. Hanno ceduto al tempo, le gomme. E quanto non è stato oggetto all'usura dovuta alle intemperie e agli sbalzi climatici è stato smontato alla bisogna.

Il quartiere corvo non lesina spazi.

Ogni volume edificato ha il suo.

Nel grande spiazzo in questione sono parcheggiate le auto dei residenti. E fin qui niente di anormale. Anzi vista la carenza di posti auto è un valore aggiunto!

Purtroppo, come recita il vecchio adagio, la mamma dei cretini è sempre incinta! Visto che

Persino gli sfalci raccolti in bustoni condominiali trovano posto oltre le macchine parcheggiate.


A voler essere buoni potremmo dire che sono stati “dimenticati” a bordo strada da distratti coglioni. Furbetti del lavoro in nero che invece di portare al macero e conferire nelle apposite discariche gli sfalci e essere riciclati com'è logico che sia lo abbandonano tra gli arbusti.

Stronzi ! Che vi costa svuotare le buste di plastica e spargerlo nella natura incolta? (chiedo)

Se lo aveste fatto a quest'ora il fogliame tagliato dalle siepi condominiali si sarebbe dissolto, integrato nell'ecosistema e divenuto concime. Invece, così come lo avete raccolto e buttato, le bustacce di plastica preservano il frutto del vostro lavoro in nero! Ma evidenziano la vostra cazzonaggine!!! il vostro modo di fare è intollerabile: fa incazzare chiunque!

E che dire della testata del letto, dell'avvolgi tubo e altri prodotti abbandonati lungo la strada del quartiere? Oggetti, nuovi, a volte, abbandonati strafottentemente tra cumuli di mattoni e calcestruzzo, mattonelle e bidoni di pittura per l'edilizia.

Chi sarà stato?


Residenti? Committenti collusi?

Se così fosse allora siamo difronte a gente incivile enormemente stupida! Persone che non hanno niente di umano e neppure di animale perché gli animali sanno bene come tenere e curare il proprio habitat.

COGLIONI! Coglioni sogghignanti. Facce di cazzo! (da non confondere col turpiloquio gratuito e sterile).

Con le dovute scuse alle ghiandole procreative e al suo capo che alla bisogna producono e iniettano in sintonia miliardi di cellule vitali. Ma nelle azioni denunciate non c'è niente di creativo.

Coglioni!

ps. invito agli amministratori di condominio (perché è un dato sicuro: i sacchi di plastica pieni sono frutto di sfalci di qualche area condominiale):
 Pretendete la ricevuta dell'avvenuto conferimento in discariche. Altrimenti siete complici del degrado urbano! 

lunedì 8 agosto 2022

Incendi, smottamenti e disastri. Colpevoli: stupidità e incuria

 


È chiaro! Secondo gli esperti non esiste, o per lo meno è estremamente difficile che si propaghi velocemente, un incendio per autocombustione. Ci deve essere per forza la mano dell'uomo in un incendio di vaste proporzioni. I piromani sfruttano gli effetti atmosferici e le condizioni climatiche favorevoli per dare sfogo alla loro malattia spesso lubrificata dai soldi dei committenti interessati all'area da deforestare.

Col favore delle temperature torride diverse aree sono state distrutte. 

Non indaghiamo per cercare i colpevoli materiali degli incendi bensì per analizzare i danni provocati all'intera collettività e, in primo luogo, alla flora e fauna che ha impiegato decenni per diventare rigogliosa e svanita nel giro di qualche ora .

Anche nel territorio catanzarese si è verificato il fenomeno incendiario ben noto in tutte le latitudini geografiche terrestri e divulgate con dovizie di particolari dai mezzi di comunicazione di massa.

Intere aree carbonizzate. Incolte e prive di ogni elementare manutenzione sono state oggetto di attenzioni particolari dei malviventi, probabilmente, a causa della popolazione faunistica annidata nel sottobosco.

E, le volpi che a differenza dei cinghiali e dei topi, o, peggio, dei serpenti, forse perché custodite nell'immaginario collettivo infantile, a volte viste come infide, furbe e scaltre, altre volte coccolate simpaticamente e amorevolmente, le volpi, tutto sommato trasmettono tenerezza nella maggior parte di quanti ne parlano, le osservano e se ne prendono cura.

Da qualche tempo anche noi, che abitiamo nella periferia catanzarese, abbiamo dimestichezza con questo splendido felino. 

Quasi tutte le mattine facciamo incontri ravvicinati.

Alcuni se ne prendono cura al pari del proprio gatto o cane domestico: lo accudiscono come se fosse un animale da compagnia e lo nutrono con dei bocconcini preparati appositamente tant'è che, abbandonata la proverbiale diffidenza, mamma volpe e prole si lasciano avvicinare, allungano il musetto affusolato e prendono i bocconi dalle mani del provvidenziale animalista. 


Purtroppo la favola non sempre finisce bene.

Specialmente quando le avversità ambientali poste dal fato e la stupidità degli uomini remano contro.

Due piccoli pincher avvertono la sua presenza. Abbiano contro; la inseguono- Lei terrorizzata scappa. Cerca di sottrassi al latrare degli inseguitori. Spicca un salto. Esce dalla vegetazione e...

Stamane per una giovane volpe è finito il suo tempo:

riversa in mezzo alla strada, in piena curva. esala l'ultimo respiro. Non è riuscita a schivare il mezzo.

L'impatto violento l'ha scaraventata per qualche metro. La macchia di sangue lascia intendere il punto esatto dello scontro con l'automezzo. E la carne viva privata dal pelo, coperta da uno sciame di vespe che se ne cibano, suggerisce la dinamica del trascinamento sull'asfalto della povera bestiola incastrata sotto la scocca dell'automezzo.

Intanto, nel versante opposto, i fumi rilasciati dai cumuli di legna carbonizzati testimoniano la violenza gratuita dell'uomo sulla natura, nel ricordare alla collettività che la stupidità umana è in agguato, trasformano l'ambiente. L'indolente, sia esso attore principale o spettatore, non pensa al danno ambientale conseguente alla non-azione adottata in quel preciso istante ma, di certo, l'atteggiamento provoca una serie di azioni e reazioni, una sorta di causa e effetto karmico.

domenica 17 luglio 2022

Fiorita & Compagni alle prese con il territorio catanzarese

 


Come inizio non c'è male!

È da poco tempo che la nuova giunta Fiorita si è insediata e subito si è data da fare in occasione della festa del santo patrono. Un tempo si diceva: Catanzaro è la città delle 3V; Vento, perché perennemente sferzata dal soffio potente di eolo, Vitaliano quale Santo Patrono e Velluto per via dei tessuti damascati ricavati dalla lavorazione del prodotto del baco della seta.

Le tradizioni, alcune esistenti solo nell'immaginazione, sono dure a morire.

Il vento c'è ancora e soffia da nord a sud della città mentre la coltivazione di bachi da seta sono un lontano ricordo come pure il ticchettio dei telai che animavano il rione “Filanda”.

Vitaliano no! San Vitaliano è il santo per antonomasia che protegge la città ed è più che doveroso portargli rispetto e devozione!

Commuove il post che gira su fb. I neo insediati sono entusiasti per l'operazione “pulizia” in onore del Santo nel centro storico. Sarebbe ancora più encomiabile se, però, non dimenticassero l'abbandono in cui versano le periferie. Tema dibattuto e sentito da Nicola Fiorita durante la sua campagna elettorale che ha svolto nei quartieri marginali della città.

Ma il centro storico, che, appunto, ha una storia da difendere e valorizzare, ovviamente, deve essere ben curato. È il salotto buono della città! Deve fare bella impressione agli ipotetici visitatori; turisti e cittadini, abitanti residenziali e non. Giusto quindi che abbia un occhio attento e di riguardo! Anche se:

ieri, in occasione della festa patronale, un'altra opera attrattiva; la funicolare, ha deluso le aspettative di ipotetici avventori propensi a lasciare la macchina ai piedi della città per godere della spettacolare processione organizzata dalle parrocchie cittadine in onore del Santo.

E che dire delle periferie dimenticate e lasciate ancora una volta in balìa degli eventi naturali che popola il territorio, selvaggina compresa,  e a sé stesse?

Buon lavoro a tutti con l'auspicio che la nuova giunta possa trovare i fondi necessari per la normale manutenzione e rendere vivibili le periferie non solo agli amanti della natura ... 👼

ps,: un particolare ringraziamento per le immagini postate e condivise sul social dai neo assessori Monteverde e Casalinuovo che senza di esse, per molti sedentari, pantofolari per  esigenza, scelta o perché forzati dalla contingente crisi energetica e per quanti non hanno un account ma che comunque sono aggiornati da amici e conoscenti che ce l'hanno, sarebbe passato inosservato l'impegno civile dei nuovi arrivati a palazzo de nobili.





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