È tempo di bilanci o della caccia alle
mosche perché fastidiose?
L'estate sta finendo, cantavano i
Righeira.
Anche per chi non è mai iniziata,
l'estate è ai titoli di coda. Ridicolo se pensiamo a quante speranze
leghiamo questo periodo dell'anno. È come la fine e l'inizio di ogni
anno. Di quando auguriamo ogni bene per noi e i nostri cari.
Accorgendoci, però, che il giorno seguente è uguale agli altri
giorni. Niente è cambiato.
Col caldo, dicono gli esperti, gli
ormoni si risvegliano dal letargo invernale e sia l'uomo che la donna
vanno in cerca di avventure quando non hanno la mente ingombrata da
problemi ben più gravi e seri o alterata da droghe.
La violenza del branco avvenuta a
Rimini è una delle tantissime conseguenze addebitabili
all'emarginazione culturale e sociale. Ma non è questo il momento
per tentare un'analisi sociologica. Ci sono già gli scienziati della
comunicazione impegnati a tenere banco nelle tv.
Ritengo che solo il buonsenso e una
sana propensione al dialogo potrebbero alleviare alcune delle
problematiche sociali.
Non v'è dubbio! I problemi attuali
sono molteplici: fame, povertà vecchie e nuove; calamità; indolenza
e insipienza delle classi dirigenti e degli organi che determinano le
tendenze sociali guardando al proprio ombelico o all'immediato
rendimento economico non migliorano i rapporti col diverso.
Emarginazioni sociali e culturali sono
alibi ben sostenuti alla pari dei carrozzoni dell'antimafia parolaia.
Seminari, salottini mediatici in prima e primissima serata
acchiappano le menti deboli costretta a rimanere in casa e trovare
compagnia nei talk show di pessima qualità culturale e morale.
La politica sembra essere lontana dai
veri problemi che affliggono la gente comune.
Pensioni d'oro e stipendi che
potrebbero sfamare interi paesi rimangono diritti acquisiti e perciò
intoccabili.
La cecità dei sistemi capitalistici,
meglio, la stupidità dei pochi e potenti ricchi amplifica gli
egoismi e alimenta beceri populismi, consolidando, così, le povertà
lasciando nella sfera delle condizioni sociali irreversibili i deboli
e gli emarginati privati di ogni rappresentanza.
La guerra tra poveri è servita. …
babbo caccia via queste mosche che non mi fanno dormire, mi fanno
arrabbiare, com'è profondo il mare... cantava e ammoniva
satiricamente l'indimenticabile Lucio Dalla
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