Quando l'uomo è al centro dei progetti
e la vita un valore reale la volontà annulla le politiche mercantili
della cerchia elitaria dell'alta finanza mondiale e concretizza
modelli di vita ritenuti impraticabili dagli speculatori. È questa
la sintesi che la squadra di Report, in onda ieri sera su rai 3 e
condotta dalla Gabanelli, ha documentato attraverso i reportage nelle
nazioni cadute nelle trappole dei banchieri e affogate nei debiti.
Partendo dall’Argentina, la squadra
di Report ha documentato una strategia vincente che potremmo definire
del lavoro solidale che frantuma la spirale
debito-risanamento-recessione.
“moltiplichiamo il lavoro, che per
noi è l’unico capitale”. dice un lavoratore delle cooperative
argentine nate dal 1998 in poi. Da quando l'Argentina fallì e
scoppiarono i tumulti sociali che rivoluzionarono la vita delle
imprese e dei lavoratori che iniziarono a praticare il modello di
autogestione. in circa 250 imprese autogestite, gruppi di operai
hanno rilanciato la produzione con l’appoggio di tutta la comunità.
È su questo che dovremmo soffermarci e
ragionare in Italia!
A Buenos Aires si è scelta una strada
radicalmente alternativa al resto del mondo, dopo il default
procurato dieci anni fa da De La Rua, l'ex Presidente scappato
durante i disordini popolari, per capire cosa non va nel nostro
sistema e cosa modificare per il bene nostro e delle generazioni che
future.
Basta pensare alle recenti scelte delle
banche, che stanno investendo in titoli del debito sovrano i soldi
ricevuti dalla Bce al tasso del 1% piuttosto che dare fiducia alle
piccole e medie imprese.
La norma costituzionale sul pareggio del bilancio, approvata velocemente anche in Italia rischia di favorire una privatizzazione su vasta scala e rendere impossibile l’intervento dello Stato nella regolazione economica e quindi nel welfare. Da ciò si comprendono i tagli ai treni in Calabria e in tutti quei luoghi dove il pendolarismo non copre i costi e i guadagni delle spa. Insomma il guadagno al posto delle esigenze dei cittadini.
In alcuni paesi i cittadini attenti hanno ritirato i risparmi dalle banche e costituito delle banche davvero etiche.
Nel Comune di Nantes, in Francia, si tiene conto delle esigenze dei cittadini e dell’ambiente e con l’ introduzione del concetto di “unità di conto” per ricondurre la finanza ad una dimensione costruttiva a favore di un mercato solidale, se la collettività produce, la banca ci guadagna e tiene per se solo il necessario mentre il resto lo reinvesta nel sociale.
A Capannori, nella campagna di Lucca, i conti sono in attivo nonostante gli investimenti fatti nelle politiche sociali; gli amministratori hanno coinvolto direttamente i cittadini per decidere quali opere finanziare e quali posticipare. Nel piccolo centro il “bene comune” è la politica che guida piccole e grandi scelte amministrative con il contributo attivo della popolazione.
Anche negli Usa, nel Minnesota, c’è una realtà inimmaginabile per le menti degli speculatori: la Bremer Bank fondata da Otto Bremer e trasformata in Foundation che ridistribuisce gli introiti nelle comunità di riferimento a beneficio di imprese e cittadini.
Le Credit Unions sono una risposta concreta alla crisi delle banche, anche grazie al movimento Occupy Bank che ha esortato i risparmiatori a tagliare i viveri agli istituti di credito tradizionali.
Insomma, Report ha documentato il fallimento totale dell'ingegneria economico finanziaria imposta dalle grandi banche che hanno tentacoli ovunque. Ed ha altresì ribadito che l'idea realizzata in Argentina e altrove esula dal concetto che abbiamo in Italia sull'autogestione del lavoro.
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.