Dalla Calabra insulti minacce e
proiettili ai dirigenti che fanno parte o appoggiano in vario modo la
manovra del governo Monti.
Dalle notizie diramate dai media sembra
essere il risultato di una mente annebbiata dai fumi dell'alcool o
sotto gli effetti allucinogeni di qualche psicofarmaco, tant'è
ingarbugliato il pensiero che, salvo i cenni alla finanziaria, non spiega il nesso tra la manovra del governo italiano e “il tritolo
degli amici arabi”.
Indubbiamente la manovra così come è
stata concepita non piace a nessuno specie ai poveri o nuovi poveri,
occupati e senza lavoro che si vedono tassare i sacrifici di una vita
per risollevare il sistema economico nazionale mentre vincono le
lobby dei farmacisti, tassinari e attività commerciali mascherati da
opere di carità o culto. Certo ci saremmo aspettati più equità e
magari un minimo di ripresa grazie ad investimenti mirati per ricerca, cultura, scuola e nei campi produttivi in cui l'Italia ha
fatto da trainer nei mercati mondiali. D'altro canto, il governo dice
di non demordere e che la prossima volta vincerà l'incontro con le
lobby... ma perché, non poteva forzare la mano adesso, fare le
liberalizzazioni programmate, far pagare chi non ha mai pagato le
tasse e ridurre i costi della politica? Però, da questo a sputtanare
un'intera regione ce ne vuole! Visto che dalla indagini, e non ce
n'era bisogno, perché lo sanno anche i bambini, è emerso che il
centro di stoccaggio delle poste di Lamezia Terme smista la
corrispondenza in arrivo e in partenza solo della Calabria.
Comunque, duole dirlo, ma anche se
alcuni non godono della stima necessaria per mantenere le funzioni
che ricoprono ormai da troppo tempo e che si sono resi artefici di
parte del cattivo andamento sociale, tra i destinatari dei plichi
anche il ministro del Welfare Elsa Fornero i leader del Pd Pierluigi
Bersani e dell'Udc Pier Ferdinando Casini.
Lettere minatorie sono state
indirizzate anche al direttore di "Libero" Maurizio
Belpietro, quello della "Padania", il direttore del
"Corriere della Sera", Ferruccio De Bortoli, il direttore
di "Repubblica" Ezio Mauro, e del "Tempo", Mario
Sechi.
comunque, bando alle ciance, al fantomatico movimento che ha imbucato le lettere minatorie in Calabria, da calabrese, voglio dire che:
Non è con spargimenti di sangue che si migliora la società ma con il dialogo, la resistenza pacifica e la volontà di comprendere le esigenze altrui. Qualcuno prima di me ha detto: è L'ANIMO CHE DEVI CAMBIARE SE VUOI MIGLIORARE IL CIELO SOTTO CUI VIVI.
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