Manovra economica e quadro economico-sociale.
Mai come adesso il transatlantico, così definito da Pasolini
il parlamento italiano, si trova a fronteggiare l’oceano in tempesta della cattiva
politica fatta di interessi partigiani che non tengono in nessuna
considerazione la cultura del già acquisito e il dramma delle nuove povertà
composte da larghi strati sociali di cinquantenni messi fuori dal sistema
lavoro dalla nuove regole imposte dal mercato globale. Mercato che vede
contrapposti culture differenti se consideriamo il lavoro come strumento per l’emancipazione
democratica e intellettiva; infatti, il sistema di lavoro imposto nei paesi
asiatici è in netta antitesi con la cultura sindacale e industriale occidentale,
lo dimostrano i traguardi raggiunti nelle trattative aziendali in cui vediamo
sempre al centro delle discussioni l’uomo e le sue necessità, più che
materiali, sociali.
Forse si è esagerato un po’ con le richieste, forse. Però, i
vertici nazionali oltre che tagliare le spese, devono pensare a rilanciare il
lavoro e lo stato sociale dei nuovi disoccupati e dei vecchi che nonostante i
contributi versati per più di venti anni si trovano a patire lo smacco della
povertà imposta dai cinesi allevati con filosofie di vita differenti rispetto
ai nostri.
Per semplificare ecco la scheda di un ultra cinquantenne
fuori dal mercato del lavoro:
ETA’: 57 anni SPOSATO CON FIGLI STUDENTI UNIVERSITARI A
CARICO.
Anni
contributivi versati all’INPS: 28 E, a parte, UNA MIRIADE DI LAVORI
ATIPICI SVOLTI con relative trattenute previdenziali
e fiscali.
con un quadro simile è ovvio che la persona in questione dipende
dagli umori del mercato e dall’esiguo stipendio della moglie; ma considerando
che le persone interessate al fenomeno sono un numero considerevole, come
risponderanno ai morsi della fame e alle necessità della carne una volta che
avranno esaurito i pochi risparmi e le esigue forze rimaste?
Chissà se i ministri e il governo tutto si pone questi
interrogativi mentre è preso dalla frenesia di sparare cazzate un giorno dopo l’altro
sulle pensioni, sull’iva e sulle aliquote locali pagate esclusivamente dai
soliti contribuenti.
A questo punto, l’unica ancora di salvezza è il Presidente
della Repubblica Napolitano! Coraggio Presidente, gli italiani confidano nella
tua saggezza.
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