l'affaire energia: eolico, nucleare, solare

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Sugli altipiani calabresi, chilometri di pale allineate sovrastano la visuale. Ettari di bosco, vegetazione e macchia mediterranea hanno ceduto il posto a fantomatiche gigantesche girandole. Allineate, una dietro l’altra, suggeriscono visionari mondi di draghi e giganti. Tranquilli, non è un mega parco giochi per figli di orchi o giganti, è il nuovo che avanza: è la tecnologia! È l’energia alternativa tratta dal vento: l’eolico!
A dire il vero, qualche dubbio è sorto nelle teste dei calabresi. l’interrogativo ricorrente che si sente per strada è: a chi serve e chi ha consentito la deturpazione paesaggistica di una terra che, se valorizzata, potrebbe dare da vivere e portare ricchezza ai calabresi?
Finalmente, qualcuno si esprime. E non è una persona qualsiasi!, è il ministro dell’economia Giulio Tremonti, che nell'ambito della kermesse organizzata dal Pdl a Cortina d'Ampezzo, dice in maniera netta quello che pensa:

«Il business dell'eolico è uno degli affari di corruzione più grandi e la quota di maggioranza francamente non appartiene a noi».
Ed ha aggiunto:
«Con Berlusconi abbiamo già stilato un documento fatto di otto punti che poi magari diventeranno cinque. Un punto che ci penalizza è quello del nucleare: noi importiamo energia. Mentre tutti gli altri paesi stanno investendo sul nucleare noi facciamo come quelli che si nutrono mangiando caviale, non è possibile. Non dobbiamo credere a quelli che raccontano le balle dei mulini a vento, le balle dell'eolico, vi siete mai chiesti perché in Italia non ci sono i mulini a vento? Quello dell'eolico è un business ideato da organizzazioni corrotte che vogliono speculare e di cui noi non abbiamo certo la quota di maggioranza».

Francamente, il suo concetto è destabilizzante!
Tremonti parla come un uomo aziendale, un azionista alle prese col consiglio d'amministrazione intento a trovare soluzioni favorevoli, specie nell’attimo in cui asserisce di non possedere le quote di maggioranza nell’eolico. E immediatamente dopo, dichiara che se avessimo il nucleare le cose sarebbero totalmente differenti nonostante le conclamate denunce dei paesi che hanno a che fare con gli impianti nucleari.
Anche secondo molti scienziati il nucleare fa male alla salute pubblica, specie ai bambini piccoli e alle popolazioni che abitano e vivono nei pressi delle centrali nucleari, senza contare il problema inerente allo smaltimento delle scorie.
È vero, il nucleare produce energia a basso costo, dopo il dispendio iniziale comprensivo di acquisto brevetto, materiali e costruzione, ma, provoca il cancro. Vedi Cernobyl e le popolazioni costrette, dai governi che le hanno costruite, a convivere.

Chiedo al ministro Tremonti e al governo: se proprio dobbiamo, (e dobbiamo!) risparmiare sulla bolletta e rivedere i costi energetici, con milioni di metri quadrati di terrazze e tetti, non si potrebbe incentivare il fotovoltaico? D'altronde una normativa regionale in questa direzione esiste; e, tra l’altro, il sistema a pannelli solari non ha controindicazioni sanitarie e ambientali.

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Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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