Le cattive notizie non mancano. I mezzi di comunicazione di massa gareggiano a chi sbandiera meglio e prima i temi principali:
Occupazione, anzi disoccupazione;
debito pubblico; scandali pubblici e privati; evasione fiscale, lavoro nero, corrosione di denaro pubblico; malgoverno.
Mobbing; nei pochi posti di lavoro rimasti; violenze nelle periferie; nelle scuole. Stolting. … stalking. Il circolo vizioso sembra non avere fine!
I mass media ripetono ciclicamente le notizie. Fatti di malasanità gonfiano i palinsesti e, di rimando, i manipolatori mediatici i fatti. Le bolle si esaltano, volano alte, scoppiano nell’aria o vanno verso altri lidi; poi, si quietano. Le notizie aggrediscono gli orecchi, penetrano il substrato mentale, s’annidano, fanno le fusa come non mai. Tengono alta l’attenzione delle masse. La contemporaneità mediatica crea e promuove business. Mentre, nella società tribale, risolto il problema del sostentamento fisico; attuata la procreazione e il mantenimento della prole fino all’età dell’autosufficienza, tutto il resto è quieto, rilassante bighellonare creativo.
Non è così per l’uomo contemporaneo. Per il civilissimo city man, le necessità sono il suv anche se deve fare due km al giorno tra casa e ufficio; le ferie in posti snob; la residenza signorile; la seconda e la terza casa; la barca pardon lo yact! …
Dalle false esigenze nasce la bolla mentale. La stessa bolla che sovverte i valori; che antepone la finanza alla solidarietà e crea falsi miti.
Beh, per concludere, è chiaro che se i contemporanei guardano troppa tv e vogliono emulare i vips, qualche problemino in più, rispetto a quelli seri e impellenti del vivere quotidiano, si pone. Anche perché in ogni città, esistono i grandi che desiderano comandare e opprimere il popolo e di contro esiste il popolo che desidera non essere oppresso né comandato dai grandi. (…)* Ecco che, chi può, costruisce una vita parallela in second life per sfuggire alla realtà amarissima. Purtroppo, dismessi i panni dell’avatar, al rientro, nel mondo reale si trova i problemi amplificati. Nessun principe o cavaliere errante, nel frattempo, ha ucciso il drago e riportato il benessere nel regno. Anzi, con lui o senza di lui, i furbi sono andati avanti; hanno escogitato altre marachelle. Sono riusciti, ancora una volta ad ammansire il branco. Hanno promesso. Si sono indignati. Hanno tuonato contro le lusinghe del potere e contro chi dovrebbe porre le proprie forze al servizio del paese e governare senza trucchi e inganni elettoralistici. Contro chi Ammansisce borse e mercati, non tutela l’ambiente ... sembra che la storia non abbia insegnato nulla… il branco esiste ancora.
È necessario al Principe essere gran simulatore e dissimulatore; e sono tanto semplici gli uomini, e tanto obbediscono alle necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare.*
(Niccolò Machiavelli)*
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