A me le torte piacciono quasi tutte.
Ma questa proprio non la sopporto! È
indigesta. E credo che non risulti insopportabilmente indigesta solo
a me. Sta sullo stomaco alla quasi totalità degli italiani che, come
me costretti dalla civiltà sono intenti a fare i conti con le bollette
accorciate dalle aziende che conteggiano in settimane e non più
mensilmente tasse e prodotti erogati.
Telefoni, luce, gas sono diventati
nemici degli utenti e a poco valgono le denunce dei consumatori.
Le aziende riescono a mettere le mani
in tasca degli abbonati con estrema facilità. Tariffe e voci in
bolletta sono la sintesi concreta della “finanza creativa” made
in Italy messa sotto gli occhi degli utenti.
Non è una beffa ma trasparenza,
secondo alcuni.
Trasparenza? Certamente! I loro
comunicati grafici sono trasparenti. Evidenziano che rispetto ad un
reale consumo della materia prima trattata, cioè, nel caso della
corrente elettrica, quella che in casa fa partire la lavatrice,
accendere la tv e anche le lampadine, la cifra finale da
corrispondere alla società che gestisce il servizio è un autentico
salasso per le famiglie.
Inutile approfittare delle offerte
sulle lampadine a risparmio energetico. Ininfluente accendere la
lavastoviglie di notte. Irrilevante lavare i piatti a mano. E persino
l'ora legale non fa risparmiare il gregge.
E tra non molto, quando il mercato non
sarà più vincolato dalle tutele sociali imposte dalle leggi del
governo, quei governi che ancora pensavano al ruolo sociale delle
imprese pubbliche cresciute con gli aiuti di Stato in conformità e
come recita la Carta della Repubblica Italiana fondata sul lavoro?
A conti fatti le liberalizzazioni e le
privatizzazioni hanno amplificato la fame di guadagni delle aziende e
delle lobby che marciano e macinano profitti sulla fame degli altri.
Renzi. Gentiloni. Boschi. Alfano.
Etc etc etc ne sono a conoscenza?