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mercoledì 6 febbraio 2013

Rai, SanRemo, 300.000 € per la Littizzetto

fabio fazio e luciana littizzetto nello spot per sanremo
Lucianina ce l'ha d'oro (la lingua).
E chi se lo sarebbe mai immaginato che la cara Lucianina littizzetto, quella che fa il grillo parlante da Fabio Fazio e che ne ha per tutto e tutti, quella che fa la simpatica rompicoglioni per la spending review, le pubblicità sulle supposte, su chi ce l'ha lungo o corto e a chi durano di più le batterie del walter fosse così quotata.
Secondo quanto circola in giro pare che la peter pan al femminile abbia ottenuto un cachet di 300.000 € dalla rai radiotelevisioneitaliana. L'azienda pubblica che dall'inizio dell'anno ha iniziato a bombardare gli italiani con la tiritera sulla obbligatorietà del canone per il 2013, a prescindere dell'uso che si fa del televisore.

non voglio sindacare se il cachet è congruo ma, da abbonata mi sento rodere il q. se penso che la comica dovrebbe percepire per 5 serate una cifra da capogiro. Qualcuno ha sentito gli utenti che pagano il canone della tv pubblica se vogliono sorbirsi le stronzate grasse della piccoletta?

Si è parlato tanto di un Festival di Sanremo “low cost”, in linea con la crisi economica e il difficile momento che gli italiani stiamo attraversando, ma, a quanto pare, l'unico ridimensionamento che si è attuato in rai, oltre il taglio dei dipendenti che sono passati da 400 a 280 unità, per quanto concerne l'organizzazione della Kermesse, il ridimensionamento, dicevo, riguarda le “misure gnocchesche” della coconduttrice. Mentre, per i compensi elargiti a presentatori, ospiti e personaggi più o meno noti la tanto decantata spending review non sembra essere cambiato nulla.
Salvo poi che qualcuno non devolva parte del cachet in beneficenza...

martedì 29 gennaio 2013

l'ha detto la televisione, censuriamo il web

courtesy archivio M. Iannino "attualità" 2006, t.m.

L'ho sentito in tv stamattina intorno alle 7,30, su rai 1.


Caffè amaro questa mattina! Amaro, non perché senza zucchero ma per le cazzate che ho sentito mentre lo sorseggiavo. Che, come al solito, uscivano dalla bocca di alcuni esponenti della cosiddetta dirigenza ospite negli studi di rai 1. tra questi, l'hanno sparata grossa un signore di mezza età paffutello, con i capelli radi e bianchi, che rappresenta l'agcom e un altro signore mezzo calvo, sempre di mezza età. Convinti entrambi che si debba “morigerare” la libertà sul web specie in campagna elettorale in ossequio alla insulsa legge sulla par condicio in quanto, le esternazioni dei politici in tv rimangono visibili per pochi minuti mentre su internet godono dell'immortalità.
Di altra opinione, invece, un docente universitario che esponeva con dovizia di particolari le differenze esistenti tra il web e la televisione intesi come media.
Ma, cazzate a parte, ci si vuole togliere anche la possibilità di esprimere le personali opinioni sul comportamento di certa gente che fa della politica terreno di arricchimenti illeciti piuttosto che impegno civico?
Politicanti dotati dell'immoralità perpetua che troviamo puntualmente, “finché morte non ci separi”, ad ogni campagna elettorale? Teatranti dalle maschere multiformi. Che sanno commuoversi e convincere giusto il tempo di risalire in carrozza.

C'è rabbia in questo post? Oppure diffamazione?
Ritengo di no! A mio avviso c'è solo una opinione dettata dalla lettura dei fatti prodotti dalla gente che sale, scende, entra in politica e fa i propri interessi una volta raggiunto il potere decisionale.

mercoledì 23 gennaio 2013

la commedia infinita dei politici senza vergogna

ballarò, floris, e la doppia, inclemente satira di crozza
Sfogliando i giornali mi convinco di aver fatto bene ieri sera a spegnere la tv e mandare tutti mentalmente a quel paese.
Ballarò riproponeva il solito format coi soliti ospiti. Destra sinistra e centro a volte schierati sui loro convincimenti e a volte no. Hanno litigato e ripetuto fino alla noia le solite stronzate. Si sono lanciate accuse. Hanno tirato slide (un tempo si chiamavano grafici) dalle borse portate dai portaborse ma nessuno, tranne Vendola e Camusso, ha ricordato i problemi veri della gente comune.

Leggo che Monti, intervistato da Floris, pare sia stato l'unico a toccare l'acqua bollente. Ha detto, sempre ché vincerà le elezioni, di impegnarsi per ridurre la spesa pubblica eliminando il 50% dei parlamentari e rivedere concretamente la legge sul finanziamento ai partiti.
Se ci riuscisse, lui o chiunque altro, per noi cittadini sarebbe una boccata d'ossigeno.

Ma ormai siamo, la maggior parte dei cittadini, diventati abulici e qualsiasi cosa dicano la lasciamo cadere a terra come acqua sporca. Ci hanno fatto perdere la fiducia! Perciò, anche il presidente della cei, cardinale Bagnasco, si inserisce nella disputa e da buon pastore esorta i fedeli a non disertare le urne.
Andare ai seggi per votare chi? Casini, l'udc e quello che rappresenta? Fini, fli e le strategie della destra? Bersani & C.? Oppure figli, parenti e portaborse guidati dai soliti burattinai che hanno sempre saputo farla franca?

In due parole: siamo difronte al solito modello politico elettorale. Siamo difronte al porcellum! Cose, queste, buone per la pletora politica e quanti orbitano attorno ad essa; ma che diventano cattivi esempi, agenti inquinanti che avvelenano il presente e il futuro del Paese.

Che fare, quindi, per evitare la deriva? Andare alle urne e votare secondo coscienza! Tenendo presente quanto è accaduto in Italia e in Europa. E se per qualcuno è un percorso difficile da seguire, basta che si concentri sugli avvenimenti pilotati nella propria terra, nella città e nei quartieri. Osservare il degrado ambientale, il cumulo dei rifiuti urbani, gl'incarichi politici privi assegnati agli ignoranti o servi sciocchi, come dir si voglia, e la mortificazione della tanto conclamata MERITOCRAZIA urlata nei convegni.

sabato 19 gennaio 2013

le ingenuità di Ingroia, sinonimo di buona politica

Ho seguito un po' la nuova trasmissione di Lucia Annunziata: “leader” e, a dire il vero, mi è sembrata un po' incasinata. A mio avviso, l'eccessivo permissivismo ha messo in crisi la conduttrice, mentre il furbo Sallusti, da navigato provocatore, ha tentato di giocare la carta del casinaro, ha agitato le acque per screditare Ingroia su un vizio di forma circa l'eleggibilità dell'ex magistrato nella città di Palermo e, a tratti, si è sfiorata la bagarre verbale.

Complessivamente, per quel poco che ho potuto vedere, lo spaccato televisivo ha messo in luce alcuni aspetti del movimento capeggiato da Antonio Ingroia e confermato l'assenza di amor proprio di alcuni soggetti che pur di fare il gioco del padrone hanno liberato cazzate a profusione.

Ingroia è stato chiaro e il suo impegno in politica può essere riassunto così: i partiti politici non sono affidabili! Non fanno una buona politica. E da magistrato l'ha costatato in prima persona specialmente nell'espletamento del suo incarico.
La sua formazione non è un nuovo partito politico ma una lista composta da persone della società impegnati in battaglie civili contro il malgoverno e le malversazioni degli organi dello Stato.
Tra queste Ilaria Cucchi, che ha lottato da sola contro la parte marcia della legge. Quella legge che tortura fino alla morte quanti cadono vittime della bieca violenza di poliziotti, carabinieri e secondini, coperti dall'omertà di alcuni pezzi operanti nelle strutture parallele al mondo carcerario.

Il movimento ha dimostrato una certa ingenuità, e i nemici ne hanno abusato nell'immediatezza. Nonostante la passione impiegata nell'impegno sociale di alcune battaglie dei presenti, ancora molti di loro non sono avvezzi alle strategie del confronto politico privo di fair play e all'attacco prevaricatore dei giornalai di parte. Ma i cittadini attenti che non ne possono più dei tatticismi politici hanno capito e apprezzato la buona fede di Ingroia e compagni.

martedì 18 dicembre 2012

Benigni magister

un sorriso vi sommergerà

aore12
roberto benigni spiega la costituzione
"la più bella del mondo"

quando la satira sale in cattedra


Roberto Benigni calza le vesti degli antichi oratori e fa della quotidianità evento indimenticabile. La sua verve trascina. Si commuove e commuove mentre “spiega” i principi fondanti della Repubblica Italia.

Personalmente non so se ridere o piangere nei momenti in cui legge i primi 5 articoli della Carta Costituzionale. Il primo impulso è senz'altro di rabbia a causa dello scempio che gli sciacalli faccendieri travestiti da Rappresentanti della Repubblica ne hanno fatto. Con i loro intrallazzi hanno reso legge le bugie. Certo, se solo avessero un briciolo di quei valori propositivi dei Padri Costituzionalisti e non avessero gestito così le alte questioni sociali adesso non staremmo a parlare di Politica e antipolitica. E non ci sarebbe stato bisogno che un comico come Benigni vestisse i panni del saggio e tenere una lezione magistrale sui principi fondamentali dello Stato italiano.

I banditi hanno isolato i giusti. Censurato la cultura. Inibito la satira fatta contro di loro anche se platealmente di una veridicità inoppugnabile. Ma forse non tutti sono così.
L'empatia trasmessa da Benigni ha mandato in visibilio la rete. Ed è di questi sentimenti che ancora vivono nelle coscienze dei cittadini che si deve discutere da ora in avanti!

mercoledì 5 dicembre 2012

Polillo mostra il vero volto del Governo Monti

ballarò, polillo vs landini

Le assurdità del sottosegretario Polillo offendono l'Italia onesta.


“Perché la gente lavora! Perché la gente lavora in Germania!” queste le testuali affermazioni di Polillo.

Possibile che un sottosegretario messo a governare insieme ad altri tecnici le sorti di una Nazione perché detentori di “sapienza” ( Polillo è laureato in Economia, tesi di laurea discussa con il Prof. Federico Caffè, prima di essere nominato sottosegretario ha ricoperto altri incarichi istituzionali: Capo del Dipartimento per gli Affari Economici, segretario di diverse commissioni parlamentari, consigliere economico per il gruppo parlamentare del Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati, funzionario della Camera. È attualmente presidente di Enel Stoccaggi, membro del Consiglio di Amministrazione dellaSVIMEZ, collabora con Il Sole 24 Ore e numerosi altri quotidiani), possa rispondere così a Landini che chiede come mai “in America, Germania e Francia i Governi hanno saputo rispondere alla crisi tutelando il lavoro mentre in Italia si fanno leggi al contrario che penalizzano lavoratori e società produttiva?”.

Parole offensive nei confronti di quanti paghiamo le tasse nonostante tutto il marcio malefico prodotto da una classe arraffona!

Tralasciando le altre insulse corbellerie uscite dalla bocca del sottosegretario, sicuramente coltivate negli ambienti snob dalle sue frequentazioni, sorge spontanea una domanda: ma è questo che, tra i tanti impegni assunti, insegna nelle lezioni di politica industriale e politica finanziaria che tiene nelle diverse università?

La ribellione, anzi il disgusto delle sue parole, ha suscitato la reazione sdegnata di quanti assistevamo alla trasmissione “Ballarò del 4 dicembre 2012”.
il popolo della rete ha chiesto, a ragione, le sue dimissioni. Ma queste non bastano!, fintantoché chi guida la Nave ha gli stessi assunti di Polillo.

venerdì 30 novembre 2012

la "crosta" di Monti non è un lapsus

Qualche giorno addietro il prof. Monti ha detto una cosa che per alcuni e tra questi lo scrittore Aldo Busi ha il vago sapore del lapsus freudiano che lascia sfuggire verità altrimenti inconfessabili.
E cioè, per Mario Monti la questione della leadership politica rappresenta soltanto ''la crosta'' delle prossime elezioni, perché in realtà sono più importanti i programmi e i contenuti.
Questa la sintesi del ragionamento del presidente del Consiglio nell'intervento agli Stati generali di Cida, l'associazione di manager e professionisti italiani.
Insomma, sotto la “crosta” sempre secondo Busi ci sarebbe il pus marcescente di qualche potere fortissimo che non intende lasciare ad altri il comando della cosa pubblica. E che, se non ho capito male le parole che lo scrittore ha detto a servizio pubblico di ieri sera, sopra la crosta si muovono i burattini della politica messi lì dai poteri innominabili.
Allarmante! Ma non credo sia così.

Certamente qualsiasi cittadino di destra o sinistra, visto che sempre secondo la competizione sportiva di cui sopra, vorrebbe vedere eliminata definitivamente la crosta che puzza di “compravendita” dei giocatori visto anche il lauto ingaggio previsto dal loro status di parlamentari.

Fa specie venire a conoscenza che la famiglia Riva dà, così di punto in bianco, un finanziamento di 98 mila euro a Bersani, che oggi lo imbarazza ma che all'epoca ha accettato senza porsi troppe domande.

La somma risale alla campagna elettorale del 2006, molto prima della lettera inviata dal patron dell'Ilva al segretario per ammorbidire il senatore democratico Della Seta sulle misure antinquinamento nel 2010. nulla d'illecito visto che Bersani ha dichiarato la somma al Parlamento e l'ex ministro, sempre lecitamente ha ricevuto 110 mila euro da Federacciai, che annovera tra i membri anche i gruppi Marcegaglia e Amenduni.

Che sia questa la crosta di cui parla il prof. Monti? Una crosta spessa che ha il colore dei soldi? Quei soldi che per macinare profitti saltellano allegramente sopra la salute dei cittadini, che inquinano società e ambiente e ignorano volutamente il rispetto dovuto alle maestranze?

giovedì 29 novembre 2012

Bersani e Renzi, fate i buoni, ma questo è troppo

Sembra fatto apposta. Nessun canale rai trasmette qualcosa di interessante. Si va da una parte all'altra col telecomando per ammazzare il tempo. Su rai uno, in un'atmosfera da serata quiz, le luci avvolgono due sfidanti. Uno affianco all'altro, dopo gli accordi presi tra gli addetti stampa e il lancio della monetina, Bersani e Renzi, con tre minuti ciascuno a disposizione tentano di convincere gli elettori. Già, ma quali elettori visto che andrà a votare un numero risicato di quelli che si sono iscritti e votato alle primarie del centrosinistra? Ammessi al voto solo quelli che porteranno una giustifica per non aver potuto votare prima.

Non saprei dire se è sintomo di democrazia o presa per i fondelli. Avrebbe senso, un dibattito simile sul canale ammiraglio della televisione pubblica se riguardasse il Paese, gli elettori a prescindere dalla loro appartenenza ideologica. (vuoi vedere che qualcuno dirà che sono un qualunquista o populista?)

la scenografia, rosso avvolgente, richiama alla mente quelle del vecchio PCI; quando il rosso era il colore di appartenenza ad una fede ideologica che faceva sentire i “compagni” parte comune di un unico corpo proteso ad emancipare e proteggere le classi deboli. Ma quella è un'altra storia.
La storia di Ingrao, Amendola, Pajetta, Berlinguer.



venerdì 23 novembre 2012

meglio la bancarotta

Cosa ci nascondono i tecnici al Governo dell'Italia?

A differenza di quanto asseriscono i nostri beneamati tecnici al governo,
Serge Latouche, professore emerito d’economia all’Université d’Orsay e «obiettore di crescita»,indica nella decrescita la via per uscire dal vicolo cieco in cui si è immessa la civiltà occidentale e da diversi anni anche la civiltà orientale. 
Cosa intende per decrescita Latouche? L'esatto opposto di quanto c'è nella famigerata “agenda Monti”.

Il “sovversivo” Latouche reputa possibile una divisa europea chiamata euro e una nazionale chiamata lira; non si scandalizza davanti alla bancarotta, necessaria, per azzerare il debito pubblico. E, cosa interessantissima che pare fuori da ogni logica, mette l'umanità al centro del welfare e al di sopra dei profitti se si vuole uscire davvero dalla trappola valoriale in cui siamo caduti.
Basta quindi pensare allo spread o al pareggio di bilancio! Strumenti che servono solo a impoverire le popolazioni deboli ma arricchiscono gli speculatori e le banche.

Allo stato attuale si evidenzia da sé la consegna di Monti ai suoi ministri tecnici: il silenzio assoluto con la stampa!
Unico fuori dal coro che sembra disattendere la consegna: Andrea Riccardi, ministro dell'integrazione e della cooperazione internazionale dal 16 novembre 2011.
nelle note di Riccardi si legge; fondatore della comunità di Sant'Egidio; uomo impegnato nella chiesa del post Concilio che darà vita alla comunità; professore di storia contemporanea all'università Roma tre etc etc. Insomma, questo santo uomo al servizio dei poveri e degli ultimi sembra fuori luogo in un governo di ragionieri e sembra oltremodo fuori luogo il rimprovero che ha fatto al suo interlocutore, per averlo messo in difficoltà nel corso del programma “otto e mezzo”, a margine della trasmissione di Lilli Gruber su la7. Quando ormai pensava che la trasmissione fosse finita e l'audio disattivato, Riccardi ha detto al giornalista Marco Damilano: mi hai deluso!

domenica 18 novembre 2012

convivenza cittadinanza immigrazione

dal tg 3 delle 19 di oggi 18 novembre 2012
In una scuola del nord:
Oltre l'italiano che lingua parli? -chiede la giornalista a una scolaresca multietnica.
Il tema è il diritto alla cittadinanza per i bambini, figli di immigrati, nati in Italia- Inglese! E tu? Cinese! E tu? Calabrese! risponde candida e sorridente una bella bambina dai tratti mediterranei.

venerdì 16 novembre 2012

la7, non è una gag di Crozza lo sclero del Celeste

Pane per Crozza. Glielo offre su un piatto d'argento il performer più amato d'italia. Quello che fa le ferie in comitiva e che alla fine divide le spese. Si, quello, come si chiama... quello che ha fatto voto di castità povertà e carità. A sì, il Celeste. Quello buono che ama il suo prossimo perché questo predica il vangelo.
Sì peerchhhèè tu adesso stai qua e vai a spaccare la faccia alla Parodi e alla sua banda. Altrimenti ti licenzio!
Roberto Formigoni, terminata l'intervista con Cristina Parodi e i giornalisti della sua squadra, fuori dallo studio televisivo si è rivolto alla sua addetta stampa, Gaia Carretta e le ha gridato: «Tu adesso stai qui e spacchi la faccia a Cristina Parodi e a questa banda e a questi giornalisti!»
Rivolto poi ad un'autrice del programma le ha detto piccato: «Avete fatto solo cagate!».
E, rivolgendosi nuovamente alla sua addetta stampa: «E se non lo fai, sei licenziata!».
Formigoni si è adirato perché, secondo lui, buona parte dell'intervista è stata dedicata alle vicende giudiziarie della Regione, mentre - secondo presunti accordi – l'intervista avrebbe dovuto vertere sulle vicende del Pdl e sulle elezioni in Lombardia.



Italia paese di senzalavoro pochi ricchi e molti poveri


flavio briatore nell'arena di Servizio Pubblico
Briatore. Che dire? È un uomo che si è fatto da sé! Il suo essere imperioso lo espone a simpatie e antipatie.
La Costamagna, nella puntata di “servizio pubblico” dal titolo "ricchi e poveri" del 15 di novembre 2012, ha rinvangato i lati oscuri, le marachelle di Flavio e lui ha tirato fuori gli artigli. Ha reagito energicamente come un boss!

Elsabetta Gregoraci e Flavio Briatore
Flavio Briatore è un maschio alfa, un dominante che bacchetta tutti o quasi gli ospiti di Santoro. Lui, imprenditore di successo, amico di Berlusconi, che, ricordando i successi della F1 e le cariche assunte in grandi aziende, si dice orgoglioso di poter dare lavoro a qualche migliaio di famiglie sparse per il mondo, una ricetta ce l'ha: guidare l'Italia come se fosse un'azienda (cosa già detta, sentita spesso e tentata da Berlusconi); ridurre i parlamentari e tutto l'ambaradan parassita che occupa e dilapida le sostanze pubbliche; puntare sul turismo!


Forse così si potrebbe dare dignità ai malati di SLA e ai familiari che se ne prendono cura e si sentono rispondere, quando chiedono rispetto e solidarietà contro i tagli del governo: fare il ministro è faticoso. 


venerdì 9 novembre 2012

ServizioPubblico, Santoro riabilita Di Pietro

Il caso Di Pietro, in qualche maniera mi riporta alla mente il “caso Dreyfus” visti i tanti interrogativi che ancora sorgono dopo la trasmissione “Servizio Pubblico” di Santoro, andata in onda ieri 8 novembre 2012, nella quale, col beneplacito della Gabanelli, è traslocata, per il tempo strettamente necessario a ripercorrere e chiarire la “questione Di Pietro” la clip giornalistica incriminata di “Report” sui fondi e le proprietà del presidente di IdV e il partito.

Entrambi vittime di guerre intestine tra poteri, il primo, nostro contemporaneo, messo alla berlina per , forse, troppa ingenuità, è vittima di una ricostruzione giornalistica particolare che lascia intendere in quanti hanno seguito la trasmissione “Report” che anche lui, il demolitore della prima Repubblica, si è lasciato contaminare dal malaffare.
Tesi, questa, smentita da Santoro nella sua trasmissione di ieri “servizio pubblico” ma, stando ai fatti esposti e documentati dall'ex pm di mani pulite Di Pietro, qualche dubbio rimane. E, ci si chiede: come mai, dopo i chiarimenti di Di Pietro, la Gabanelli, quale conduttrice del programma rai in questione non ha chiesto scusa per lo strafalcione giornalistico? Anche perché, un conto è la buona fede e altro, invece, la furba attuazione di piani antisociali quali sono le dissolutezze delle finanze pubbliche donate ai partiti.

Bene ha fatto Michele Santoro e il suo staff a trattare l'attuale scottante tema per Di Pietro, l'IdV e i suoi elettori.
La ricostruzione dei fatti, esposta da Di Pietro e dibattuta da Veltri, Mentana, Costamagna davanti alle telecamere di “Servizio Pubblico” ha ricucito il rapporto tra giornalisti e politica e, cosa importante, dato un Servizio conoscitivo apprezzabile alla collettività.

domenica 28 ottobre 2012

Serra, finanziere dalle umili origini, convince in 1/2ora

lucia annunziata
Ho visto il programma di Lucia Annunziata. Ospite il finanziere Davide Serra, bocconiano, allievo di Monti, fondatore di Algebris una società con sede nelle Cayman e sostenitore di Matteo Renzi; come Renzi è un fiume in piena. Risponde senza pensarci su due volte e questo lascia intendere che è in buona fede, anche se condisce il discorso con troppi inglesismi. Davide Serra non ha alle spalle un impero economico. Si è fatto da sé! Ha lavorato in banca in Inghilterra e dopo essersi fatte le ossa, decide di spiccare il volo in compagnia di alcuni soci fonda Algebris, una società finanziaria che muove un casino di soldi per conti di risparmiatori che intendono investirli per guadagnarci su. E visti i risultati ottenuti, pare funzioni benissimo! Allora perché questo giovane finanziere prende a cuore la politica di Renzi?
Davide dice di essere attratto dalla semplicità del programma di Matteo! E inizia col cavallo di battaglia del rottamatore: l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Su questo argomento si sono spesi fiumi di parole e carrellate d'inchiostro oltre ad un tormentato referendum che i politici hanno aggirato con l'inganno!

Davide Serra e Matteo Renzi
Ma lo scandalo è scoppiato dal modo in cui si sono riuniti Serra e i suoi amici insieme a Matteo Renzi.
Dopo le polemiche innescate dalla cena a porte chiuse per recuperare fondi a favore di Renzi, accettare un invito al buio con Lucia Annunziata per chiarire alcuni aspetti della vicenda, devo dire che c'è voluto coraggio e onestà intellettuale per esporsi al pubblico televisivo e alle domande senza rete del Mastino. E, mentre Serra rispondeva alle domande incalzanti non ho potuto fare a meno di dire ad alta voce: questo qui mi convince!, sono d’accordo con lui. Della sede nelle Cayman, così come ha spiegato lui, mi interessa poco, anzi per niente visto che paga le tasse e fa tutto in maniera legale; d'altronde, oggi, nessuno può impartire lezione di integrità a nessuno. È legale? E allora va bene. Perchè demonizzare a tutti i costi anche la finanza buona? Spero solo che non sia un'ennesima parvenza di perbenismo pre-elettorale (volgarmente detta presa per il culo!) il resto è tutto ok!





martedì 23 ottobre 2012

Firma la petizione di Report

Sul social gira un post allarmistico (per lo meno così mi è sembrato!). Invita a firmare una petizione a favore di Report contro la Rai che sembra (almeno per come è impostato il post) voglia chiudere la trasmissione di Milena Gabanelli.
E no! Qui si mina l'informazione libera nelle fondamenta! Non è possibile lasciare che ciò accada!!!
apro con una certa apprensione il post ed ecco cosa dice:

La TV nazionale Rai non garantisce piu' ai giornalisti di Report (rai 3) la copertura legale. Significa che gli inviati di Milena Gabanelli, da sempre attivi nel denunciare le illegalita' e i soprusi che ci circondano, dovranno provvedere di tasca propria alle spese legali cui, da bravi inchiestisti, vanno continuamente incontro. I sottoscritti firmatari con la presente CHIEDONO alla societa' RAI Radiotelevisione Italiana S.p.A, il ripristino della copertura legale per gli inchiestisti del programma Report, trasmesso su Rai3, al fine di assicurare il libero esercizio della loro professione per arrivare alla verita' e rivelarla agli italiani.

Chiedo: cosa c'entra la tutela legale con il prosieguo della trasmissione?
Se gli inchiestisti lavorano bene, con oculatezza e tatto professionale non dovrebbero temere nulla. D'altronde, dalla loro parte, hanno prove documentali inoppugnabili!  
Altra cosa è dire il falso e diramare notizie tendenziose. Ma questo non è nello stile della trasmissione!

giovedì 4 ottobre 2012

Affari tuoi è lo specchio dei tempi

i pacchi diseducativi di Max Giusti e del dottore

ALLA FACCIA DEL FAIR PLAY !


Qualcuno storcerà il naso nel leggere quanto sto per scrivere ma, dopo avere ascoltato le asserzioni di Max, il conduttore dei pacchi, a discolpa delle regole del gioco più diseducativo che la televisione pubblica potesse partorire e propinare agli abbonati, ho sentito il bisogno di dire la mia e spezzare una lancia in favore della regola sulla cavalleria e il rispetto per gli avversari sempre presente nei giochi di strada che si facevano fino a qualche decennio addietro.
Ma il gioco della rai si chiama “affari tuoi” e le regole sono tutte improntate alla tutela dei propri affari. Se poi, per vincere 5mila euro, le regole del gioco consentono di passare il testimone a un  concorrente e farlo andare a casa con le pive nel sacco senza neanche avere giocato , beh, è ovvio che lascia sgomenti quanti sono cresciuti per strada coltivando principi di solidarietà e rispetto per l’altro, sia esso amico o avversario.

Quanti sono cresciuti per strada e giocato sotto casa  intuiscono di cosa sto parlando e non credo che avrebbero lasciato il compagno a soffrire per colpa loro o pagare colpe non sue!, ma nel gioco dei pacchi tutto è permesso pur di portare a casa qualche euro; questo è quanto avvenuto. La concorrente sorteggiata, dopo avere condotto una partita disastrosa lascia nella merda una incolpevole concorrente perché costretta, appunto, da una regola recente che dà l'opportunità a chi sta giocando di abbandonare la partita e prendere il posto di un'altra non ancora in gara. Come dire: mors tua vita mea? o più terra terra pigliatelo tu 'sto pacco di m... che ho confezionato io.
Qui non si tratta di regole ma di diseducazione! Il fair play è una bestemmia e l’etica un concetto ormai in disuso, sentimenti messi fuorilegge dall'egoismo degli arrivisti.

Affari tuoi è lo specchio dei tempi bui che siamo costretti a subire checché ne dica Max Giusti, il dottore e compagni. Certo, se il marchio "GM", che determinava la garanzia morale di certi giochi o letture, avesse ancora peso per l'educazione sociale dei ragazzi, la confezione di "affari tuoi" sarebbe sguarnita. Ma questo non è un problema per la RAI e chi fa il programma. A loro preme lo share! l'ascolto! tutto il resto è aria fritta...

giovedì 23 agosto 2012

Sky, abbonarsi è facile disdire no

Fare l'abbonamento sky è facile, disdirlo è difficile! In barba ai diritti del consumatore.

Seguendo le modalità, come da contratto, compilo la lettera di disdetta dell'abbonamento SKY e la spedisco con raccomandata con ricevuta di ritorno.
A questo punto, logica vuole che sky risponda con le stesse modalità e mi faccia sapere, come da me evidenziato nella lettera di disdetta, eventuali costi rimanenti e dove consegnare il decoder con relativa scheda e telecomando. Niente di quanto razionalmente io mi aspetti accade!
sono subissato da telefonate per conto di sky che tentano di farmi desistere con proposte di “offerte convenienti” per i primi sei mesi e da alcune lettere che non fanno altro che esasperare l'attesa dello scioglimento di un abbonamento che non intendo mantenere. Le missive hanno il sapore della dissuasione per sfiancamento con l'aggiunta vessatoria visto che ormai sono trascorsi quasi due mesi dalla mia missiva.
L'ultima comunicazione di sky, giunta per posta basic dopo quasi due mesi dalla mia R.A.R suona così:

Gentile signor ….. in riferimento alla sua richiesta di disdetta del suo abbonamento sky, abbiamo la necessità di fornirle importanti informazioni amministrative relative alle modalità e ai tempi di chiusura del servizio, di restituzione dei materiali e gli eventuali costi di uscita.
La invitiamo pertanto a telefonare entro il 31.8.2012 al numero verde 800 922 336, gratuito e attivo tutti i giorni dalle ore 8,30 alle 22,30. firmato servizio clienti sky.

Ora, voglio chiedere a questi scienziati della dissuasione sottile:
cosa vi ho chiesto nella raccomandata con ricevuta di ritorno? E perché dovrei telefonarvi, forse non sono stato chiaro?
NON VOGLIO PIÙ' ESSERE ABBONATO SKY! Qualora mi tornasse la voglia mi farò vivo io!
Cordiali saluti.

sabato 23 giugno 2012

reality show in diretta tv dal capoluogo calabrese

Consiglio comunale in diretta tv.


c'era una volta...
Come format non è male! In effetti dopo il grande fratello e l'isola dei famosi ci voleva qualcosa che facesse vedere dal buco della serratura come lavorano i consiglieri e la giunta comunale nonché le “presenze” visto che come dice qualcuno ben informato, l'occhio della televisione responsabilizza e rende trasparente le sedute, informa i cittadini

“...del comportamento che assumono i loro eletti dentro le istituzioni. Delle cose che dicono e come le dicono, delle decisioni che assumono e come le assumono. Del loro grado di partecipazione alle sedute, e di presenza, anche fisica, dentro l’aula. Questa informazione consente inoltre l’indiretta "formazione di consiglieri comunali, molti dei quali sono portati a registrare la frequenza e scappare per altre "incombenze"non certo lavorative, considerato che la partecipazione alle sedute esonera dal servizio. Formare il consigliere comunale alla responsabilità verso le istituzioni significa disponibilità all’ascolto dei colleghi e sempre più "pressante tentazione" di prendere la parola, ottenendo lo stesso rispetto che egli ha avuto per gli alti".

Le buone intenzioni non mancano di certo a Franco Cimino, ex consigliere comunale nella passata legislatura che lo vide concorrere alla poltrona di sindaco della città di Catanzaro. E prendendo per buona l'accorata difesa che Cimino fa dell'uso dello strumento televisivo elevato a didattica e ritenendo valide le motivazioni di chiunque caldeggi una proposta simile, considerando e conoscendo i “polli della politica locale”, (ma la potremmo estendere anche alla nazione intera) c'è da chiedere a tutti: davvero l'occhio catodico migliora la cultura politica di certi soggetti? Può, (la paura di fare brutte figure davanti agli elettori) l'esposizione mediatica “formare” un manipolo di persone che corre con delle regole che non hanno niente di politico ma che sono comunque in politica?

E ancora, quale televisione farebbe la diretta? E come la farà? Gratis o a pagamento? Se gratis vedremo l'assessore tal dei tali sponsorizzare la mortadella o la soppressata?

sabato 26 maggio 2012

quando la notizia è spettacolo

LA7, Piazza Pulita, ma sotto lo zerbino...


 Catanzaro non è spazzatura mediatica!
Gira una slide nel mare vastissimo del web dai risvolti reazionari. È uno spezzone di “piazza pulita” un programma di LA7 condotto da Corrado Formigli, ex collaboratore di Santoro, sulla falsa riga di “annozero” in quanto a inchieste giornalistiche ma con licenza poetica nel documentare e commentare i reportage. Ma veniamo al punto:
Il premier Monti, ospite d’eccezione della trentasettesima puntata del programma di attualità e approfondimento condotto da Formigli, è rimasto senza parole alla fine del documento filmato.
C'è voluto tutto l'aplomb di Mario Monti per mantenere la calma e il sangue freddo necessari per non rispondere alla provocazione della giovane reporter che documenta lo sfruttamento dei giovani costretti nei call center a 5 euro l'ora sempreché raggiungano un certo obiettivo.
E fin qui nulla da eccepire, anzi scoperchia un affare assurdo frutto d'inciviltà che genera profitti illeciti a scapito di quanti soffrono la mancanza di un lavoro dignitoso.

Le immagini fanno vedere una periferia degradata e sconosciuta alla maggior parte dei catanzaresi. Immagini accompagnate da frasi ad effetto, tipo:
“Catanzaro la Bangalore del sud Italia...”

C'è da chiedere al bravo Fermagli e alla sua giornalista d'assalto: ma non sarebbe stato più professionale se vi foste soffermati sul problema reale (lo sfruttamento del lavoro giovanile e non) piuttosto che cercare gli effetti speciali e la spettacolarizzazione, tra l'altro, presenti in tutte le periferie del mondo?
Non sarebbe stato più intelligente chiedere al Presidente del Consiglio la tutela per questi ragazzi, come sancito dalla Costituzione?
e comunque basta! siamo stanchi di sentire parlare della Calabria in termini sensazionalistici. 


mercoledì 23 maggio 2012

quello che l'Italia (non) ha

Saviano 300.000€; Fazio 500.000€ per spiegare “quello che (non hanno)” in un programma televisivo andato in onda qualche giorno addietro sulla 7, emittente del gruppo telecom, in vendita, pare per i troppi debiti accumulati ai quali si aggiunge il flop dei due amici Saviano/Fazio.

A scanso di equivoci dico subito
Quello che non ho io:
di sicuro, l'accidia, la superbia e l'invidia. Magari un po' di lussuria ma non l'avarizia, anche se qualcuno forse confonde il rispetto per il denaro guadagnato e quindi la parsimonia nello spendere le finanze in cose inutili.
leggio, courtesy M. Iannino, 2012

So ragionare, discernere tra il bene e il male e tra i due scegliere senza tentennamenti! Differentemente da chi sa vendere bene parole e fumo al miglior offerente!
E forse proprio qua sta il male!
Ma come si fa a stare zitti davanti alle corbellerie madornali e all'insipienza di chi dovrebbe guidare la società?
Ormai siamo in una fase dove conta più il vestito che chi ci sta dentro! E basta scrivere o dire quattro cazzate credibili, ancora meglio se drammatiche, per diventare un simbolo popolare ed essere ricercati nei salotti televisivi e persino nelle liste dei partiti.
Stessa cosa vale nel campo della cultura!
In politica, poi, non ne parliamo! Sarà per questo motivo che gli schieramenti politici propongono ai personaggi pubblici con un certo seguito di candidarsi nelle liste piuttosto che cambiare strategia politica come chiedono gli iscritti e i simpatizzanti?
E cioè: un buon governo (che rispetti l'intelligenza dei cittadini).


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