In momenti di crisi e con molte famiglia sul
lastrico, con quasi 160 milioni di euro spesi per rimborsare i
partiti, si potrebbe pensare di sfamare molte bocche e concorrere a
cacciare dai guai un po' di contribuenti con l'acqua alla gola.
C'è da chiarire subito che, in linea coi suoi
principi, il movimento cinque stelle pare abbia rinunciato ai suoi
42,7 mln che , secondo la legge in vigore, gli spetterebbero.
Più arduo pensare che anche il PD (45,8 mln€);
Monti e liste collegate (15mln), PdL (38 mln€) e gli altri che sono
riusciti a far eleggere almeno un rappresentante in lista per la
corsa al senato o al parlamento, possano prendere la stessa decisione
o destinare i “nostri” involontari contributi per lenire le
reali sofferenze dello Stato Sociale.
Dunque, salvo ripensamenti alla Grillo, i partiti si
spartiranno proporzionalmente in base ai voti ottenuti alla Camera e
al Senato una cifra considerevole.
Senza contare le indennità astronomiche di fine
rapporto dei parlamentari e le pensioncine da seimila e passa euro.
Populismo? No disuguaglianza sociale da abbattere!
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giovedì 28 febbraio 2013
mercoledì 14 novembre 2012
partiti politici come fabbriche di armi?
i neoconsiglieri siciliani con la lettera della rinuncia al rimborso elettorale |
I partiti sono organismi utili
all'impiego e al lavoro come lo sono le fabbriche di armi. Spesso si
sente contestare questo o quell'acquisto di armamenti, aerei da
combattimento, armi, munizioni. Ma si è mai pensato alla fine che
faranno tutti quelli che lavorano in quel campo? E in un clima di
tagli nessuno si preoccuperebbe di trovare loro un altro impiego o
versare stipendi sociali. Eppure esistono Stati in Europa che
elargiscono sussidi agli studenti, agli artisti, ai disoccupati e
guarda caso, in queste realtà, non ce ne sono molti di disoccupati!
è il comune che si preoccupa di trovare loro un impiego al più
presto! Non sono buoni. Sono semplicemente realisti. Se si ha la
consapevolezza del diritto alla vita questa è la strada da seguire.
Altro suggerimento arriva dalla
politica attiva del movimento 5 stelle che domani rimetterà nelle
casse pubbliche un
milione e 426 mila euro, di
rimborsi elettorali in Sicilia. Forse loro lo possono fare perché
sono un movimento? Bene, allora che i partiti si trasformino in
movimento se davvero amano la politica!
venerdì 21 settembre 2012
la Polverini è leone o gazzella?
Renata Polverini, presidente regione Lazio |
Non tutti i cittadini si sono accorti
che l'Italia fa buona compagnia a Grecia e Spagna in quanto a crisi
economica e non solo!
Non mi riferisco ai cittadini comuni costretti ad alzarsi quotidianamente e correre per sopravvivere ma a quella masnada che continua a gozzovigliare con i soldi di quel famoso salvadanaio pubblico altrimenti detto “finanziamento ai partiti” conosciuto come rimborso elettorale, ma, anche cambiando la nomenclatura il prodotto non cambia per i cittadini chiamati a pagare assurdi debiti fatti da altri.
Non mi riferisco ai cittadini comuni costretti ad alzarsi quotidianamente e correre per sopravvivere ma a quella masnada che continua a gozzovigliare con i soldi di quel famoso salvadanaio pubblico altrimenti detto “finanziamento ai partiti” conosciuto come rimborso elettorale, ma, anche cambiando la nomenclatura il prodotto non cambia per i cittadini chiamati a pagare assurdi debiti fatti da altri.
Dopo lo scandalo della Lega che
investiva i soldi del “premio elettorale” in diamanti e lauree;
dopo quello della Margherita e gli immobili di Lusi, ecco un'altra
bomba scoppiare nella regione Lazio tra i banchi del PdL. Qui, stando
alle ultime confessioni di Fiorita, tutti se la spassavano
allegramente sulle spalle dei simpatizzanti che hanno votato PdL.
Che Cuccagna!, tra il 2011 e i primi
sette mesi di quest'anno, Il tesoriere ha dilapidato 21 milioni di
euro di finanziamenti destinati al "rapporto tra elettore ed
eletto e al corretto funzionamento dei gruppi" tra ostriche,
puttane, viaggetti e macchine.
lunedì 13 agosto 2012
l'orgia del potere, i privilegi della politica
La guerra tra le parti continua senza
esclusioni di colpi.
Tiri mancini, mezze verità, fango e ogni altra notizia che smuove la curiosità dei lettori è servita sui giornali dai lacchè travestiti da moralisti o morigeratori di un sistema talmente famelico destinato ad autoestinguersi per troppa fame.
Tiri mancini, mezze verità, fango e ogni altra notizia che smuove la curiosità dei lettori è servita sui giornali dai lacchè travestiti da moralisti o morigeratori di un sistema talmente famelico destinato ad autoestinguersi per troppa fame.
Questa volta la polemica del solito
giornale del centrodestra riguarda i costi della scorta incaricata di
garantire la sicurezza di fini durante le sue vacanze a Orbetello.
Secondo il quotidiano, sarebbero state prenotate nove stanze per tutta la stagione estiva (due mesi e mezzo) per il prezzo record di 80mila euro. Fini si difende sostenendo di non avere niente a che fare con la gestione della sua scorta che, sottolinea, ricade unicamente sul Viminale.
Secondo il quotidiano, sarebbero state prenotate nove stanze per tutta la stagione estiva (due mesi e mezzo) per il prezzo record di 80mila euro. Fini si difende sostenendo di non avere niente a che fare con la gestione della sua scorta che, sottolinea, ricade unicamente sul Viminale.
Non c'è alcun dubbio, 80.000€ è una bella cifra! (che non sto a sindacare anche perchè non si conoscono i particolari, per esempio, può anche darsi che ad Orbetello sia un prezzo equo rispetto al mercato locale). Comunque, visto che siamo in clima di risparmi e stringimenti di cinghia nella spesa pubblica e, cosa ancor più dolorosa, in famiglia e nel privato, come mai i media non “impongono” riflessioni e “marcano stretti”, tanto per usare un vecchio termine calcistico, “a uomo”, quanti sono in politica per annullare lo scandalo dei rimborsi elettorali?
Secondo l'ultima relazione della Corte
dei Conti ben 46 formazioni politiche hanno presentato il consuntivo
per accedere al finanziamento oltre i 45 previsti e 51 partiti
inadempienti.
Non solo. In sede di controllo dei consuntivi, il collegio della
Corte dei Conti, ha rilevato diverse "fattispecie di omessa o
insufficiente trasmissione della documentazione relativa alle
erogazioni da parte di persone giuridiche, formulando richieste
istruttorie di acquisizione di quanto richiesto dalla normativa".
Ovvero non si sa da dove i partiti prendano i soldi, che vanno ad
aggiungersi ai rimborsi elettorali. In un caso, nonostante il lungo
arco temporale trascorso dalla presentazione dei consuntivi, la
formazione politica non era in grado di produrre quanto richiesto.
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