pensioni d'oro e povertà
Parlare adesso di pensioni o stipendi d’oro di certi dirigenti è come sparare sulla croce rossa, vista la disoccupazione che c’è, specie tra i giovani e la nuova disoccupazione che tocca i cinquantenni. Significa buttare benzina sul fuoco del malcontento!
È come voler recuperare facilmente terreno per le imminenti elezioni amministrative osteggiando i migranti del nord Africa perché troppi e forse privi di titoli o cultura parificata e dall’altro canto ci si stracciano le vesti per i talenti italiani o i cittadini che hanno le “carte in regola” ma sono costretti anche loro come i ragazzi tunisini di tentare la fortuna altrove.
le immagini dei notiziari sono eloquenti in merito.
A Lampedusa ma anche a Manduria, i dirigenti politici hanno cavalcato gli eventi, si sono presentati ai cittadini e hanno spostato i figuranti coi relativi cartelli di benvenuto o di dissenso in base a chi doveva arrivare e ricevere il messaggio. Eppure, non è un caso se gli stessi personaggi sono con le mani in pasta nell’attuale governo, anzi, sono sempre stati nei governi.
Allora? Come mai in tutti questi anni non sono riusciti a migliorare il tenore di vita degli italiani ma lo hanno mortificato fino all’indigenza?
Certo, fa senso sentire di gente che percepisce 31milaeuro al mese di pensione mentre moltissimi non li vedono neanche in tutta la vita, come fa altrettanto senso vedere i parlamentari della repubblica scadere intellettualmente e moralmente e capire senza dubbi o malintesi che sono lì a tutelare interessi di bottega piuttosto che nazionali.
Come giustificare altrimenti i tatticismi di quell’ex ministro che si è dovuto dimettere perché qualcuno gli aveva fatto un regalo a sua insaputa (ignorava di essere stato beneficiato da ignoti nell’affare di una casa in centro a Roma) e che ora, dopo un periodo, breve, di decantazione, torna con le sue truppe cammellate alla conquista di un posto al sole? E guarda caso i suoi luogotenenti hanno nomi e volti noti, spesso attenzionati dai giornali e dalla magistratura.
Lo sconcerto dei cittadini monta e la disaffezione alla politica ha terreno fertile in simili circostanze malgrado le poche persone degne che ancora si spendono per una Politica Alta al Servizio della Gente.
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.
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