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""il più grande dei sogni"-Assemblage digit, courtesy m.iannino©" |
Il più grande desiderio di quanti soffrono la fame consiste nel poter soddisfare l’esigenza almeno una volta al giorno.
La prima colazione è importante.
Poter nutrire il corpo adeguatamente è una condizione inalienabile, è il baluardo eretto nel confine tra barbarie e civiltà.
E nei paesi lontani dai focolai di guerra è ancora possibile soddisfare l'equazione mens sana in corpore sano. Molte sono le trasmissioni televisive che trattano i temi di culinaria e il web non è da meno.
Le parole prive di senso logico per chi soffre a causa di una guerra sono quelle che non la fanno smettere. Sono quelle parole altalenanti che dicono una cosa e subito la smentiscono. Intanto i bombardamenti continuano a mietere vittime e a seminare distruzioni.
La tragedia è alle porte in Ucraina. Il generale inverno (cit.) saprà essere alleato degli invasori?
Intanto i test continuano. Le industrie delle armi e le lobby accreditate gioiscono: gli affari sono in crescita!
Chissà, in tempo di pace forse si sarebbero ritenuti soddisfatti entrambi, commercianti e committenti guerrafondai, nel vedere i conti in crescita. Le industrie belliche, da una parte all'altra del globo terrestre, sono le uniche a non soffrire per la mancanza di commesse.
Intanto il natale è prossimo! E tra i calcinacci dei palazzi distrutti dalle bombe sovietiche non s'intravedono luci intermittenti. Lì i bambini non giocano al caldo delle case aspettando Santa Claus. Le calze non servono appese al caminetto, sono più utili indossati ai piedi per tenerli caldi. Quello che ancora non manca ai bombardati è il cibo. Le derrate alimentari donate dalle persone che guardano la guerra come un male supremo inflitto dalla prepotenza umana seguono canali contrassegnati dalla pietà e solidarietà differenti e in antitesi dagli accordi dei trafficanti delle armi che alimentano la guerra e gettano acqua sui timidi focolai di pace.
Arriva trafelato, si guarda attorno e si dirige verso gli scaffali del pane. È un po' nervoso l'uomo. Indossa un giubbotto nero, cappello con visiera. Occhiali. Mascherina come d'ordinanza. Anche Catanzaro ha l'obbligo d'indossare gli ausili profilattici contro il covid.
Statura media. Non grasso, anzi. L'uomo tasta il pane mentre si guarda attorno con circospezione. Fa degli strani gesti. Poi lascia la posizione senza nulla in mano e si avvicina al bancone degli affettati. Guarda fugacemente attorno, quasi con sguardo assente e con la mente altrove, senza prendere il numero elimina code e va via.
La cerniera della tasca sinistra del giubbotto è chiusa; gonfia e con tracce di farina attorno desta sospetti.
L'uomo, visibilmente nervoso, esce dal negozio senza comprare nulla. Più in là, fermo all'angolo della strada, abbassa la cerniera della tasca, tira fuori un panino, lo odora e con lo sguardo rivolto al cielo dà un morso.
"coll. privata, archivio M.Iannino" |
La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...