tra il bene e il male
Cosa sta succedendo?
C'è molta confusione. Tra emergenze
pandemiche, economiche e crisi di identità sembra che la giusta via
si sia smarrita.
Le comunicazioni di massa o mass-media
come piace a qualcuno bombardano gli spazi di loro competenza con
notizie allarmanti e a volte disumane come la tragica morte di
innocenti vittime della pazzia omicida di squilibrati.
Non è da squilibrati togliere la
dignità e quindi la credibilità alle persone! E certamente, una
volta messa alla bando la persona, chiunque essa sia, non può essere
risarcita con soldi o scuse pubbliche perché il danno d'immagine è
stato abbondantemente consumato!
La delazione, come pure le
“intercettazioni” strumentali estrapolate dal contesto in cui
avvengono, si sono manifestate essere un'arma micidiale. Non servono
studi approfonditissimi per comprenderlo. È sufficiente osservare
gli eventi. Osservare le reazioni delle persone nei confronti di chi
è additato dal sistema comunicativo e dalle inchieste giudiziarie o
giornalistiche.
Il caso Tortora è il sintomatico ed eclatante ritratto del malcostume in cui versiamo. Non lo definisco
“leggerezza” o superficiale indagine dei magistrati. Né i
fautori del misfatto possono essere “scusati” e assolti per
l'eccessiva mole di lavoro che i rispettivi uffici devono sopportare.
Ogni persona è un mondo a sé e
pertanto una risorsa per la collettività. La diversità
intellettuale dei singoli è fonte di ricchezza culturale per
l'intera società.
Indubbiamente alcuni eventi fanno
indignare! Ma, superato il primo momento, è necessario mettere a
disposizione la moderazione; la corretta azione che ognuno è
chiamato a fare consiste nel mettersi in gioco per la crescita
democratica, fare la “cosa giusta”, meditare serenamente e con
discernimento prendere atto degli errori; e, di conseguenza, attuare,
in base alle possibilità individuali, le giuste misure per limitare
danni peggiori per il benessere della collettività.
Così dovrebbe essere. Così
auspicherei che fosse.
Quando matureremo la consapevolezza di
ciò saremo liberi e non ci sarà più bisogno di eroi, arbitri,
partigiani, fazioni