Ecco, si sono ricordati di lui. Del suo
misticismo. Del suo modo di essere sopra le righe.
Franco Battiato ha lasciato in
silenzio questo mondo. In armonia col suo modo d'essere ha valicato
il leggero velo esistenziale ed è entrato a fare parte del Tutt'Uno.
È una goccia che si è ricongiunta all'Oceano Eterno.
Il suo essere si è donato attraverso
la musica.
A volte incompreso. Visionario. Secondo i criteri
materialistici che legano gli uomini alla materia indissolubilmente,
Battiato il sognatore, era un
personaggio scomodo. E la sua realtà era oltre le misere faccende
terrene.
È stato un grande pensatore che ha
portato nei linguaggi della bellezza artistica la sua visione. Il suo
modo d'essere ha contaminato una parte di territorio e lo ha fatto
evolvere.
Adesso, come accade nel teatrino
mediatico, c'è la corsa alla poesia dell'anima del suo essere
artista.
La sua visione poetica poneva l'uomo al
centro. Lo mondava dalla sporcizia e dalla cattiveria al di là delle
mode e dei momenti.
Franco rompeva stilemi. Mescolava
sapientemente suoni e testi poetici. Ricercava un centro di
creatività permanente. Pur sapendo che di permanente non vi è
nulla. L'uomo, l'esistenza è un divenire perpetuo.
Ciao Franco. Ora sei spirito non più
materia che ingabbia volontà. Chissà se davvero lassù, c'è una realtà
altra. E chissà se domani riusciremo a comprenderla e farla nostra
per sempre. Intanto per noi sopravvissuti:
Sul ponte sventola bandiera bianca