Catanzaro:
58% Fiorita; 41% Donato.
La città capoluogo della Calabria pare abbia reagito con orgoglio dando fiducia al “nuovo” corso politico e sociale: Catanzaro è ri/Fiorita!
Dopo decenni non ci speravamo più!, ché la città e dintorni potesse sperare a nuove logiche gestionali. Sia ben chiaro: non si può e non si deve buttare l'acqua sporca con il bambino. Anche le precedenti gestioni hanno saputo fare qualcosa di buono. Ma quel qualcosa è quasi sempre stato fatto mortificando i “Nemici” colpevoli di essere liberi pensatori e non inclini a coercizioni di sorta.
Commissioni e comitati di gestione.
Dall'urbanistica alla cultura, il territorio è stato gestito secondo logiche spartitorie rispondenti agli interessi delle lobby che hanno mortificato le intelligenze locali anche quando sarebbe stato possibile valorizzarne i talenti. Chi si opponeva lanciando segnali di apertura veniva censurato e isolato.
I veti inibitori hanno fatto sì che la cultura cittadina languisse negli stereotipi e nel folklore. (…).
Nicola Fiorita e l'entourage sembrano essere più attenti alle pluralità presenti in città. I contenitori d'arte devono essere riempiti con proposte culturali confacenti alla crescita collettiva. Devono promuovere e fare crescere talenti! Innovare!!! mentalità, usi e costumi fin qui mortificate dagli schemi beceri di un politichese cresciuto nel sottobosco degli affari individuali.
In verità non ci credevo più nella possibilità della rinascita di catanzaro e dei catanzaresi.
É stata una bella sorpresa! È la vittoria non di Nicola Fiorita ma di quanti hanno creduto e appoggiato il cambiamento.
Ora al lavoro! E che sia la volta buona per davvero.