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domenica 14 maggio 2023

Catanzaro, passione sport

 

Fair play. Correttezza. Rispetto delle regole e dell'avversario. Consapevolezza dei propri limiti e della superiorità dell'avversario. 

©mario iannino2023


Questo era lo sport al tempo delle trasmissioni in bianco e nero.

mercoledì 12 aprile 2023

Catanzaro e il nuovo stadio Ceravolo

 ho vissuto parte della mia infanzia nel quartiere che ospita lo stadio Ceravolo.

Ho partecipato agli eventi connessi e correlati alle vicissitudini della squadra giurata dall'avvocato Nicola Ceravolo. E anche chi è rimasto pietra miliare nei cuori e nella storia della città dei tre colli ha dovuto subire le altalenanti fasi umorali dei tifosi.

 

domenica 19 marzo 2023

Catanzaro, ritorno in B

 


La promozione in serie B è ormai una realtà matematicamente certa. Il Catanzaro tornerà a giocare e a confrontarsi con squadre di spessore calcistico superiore.

lunedì 13 marzo 2023

Forza giallorossi! Insieme x la Calabria

 

E questa sera, alle 20e30 davanti alla televisione. Popcorn birretta e rutto libero!


Proprio come diceva Fantozzi. Non c'è la Pina ma poco importa. La birra è al fresco, in frigo. Si devono fare solo i popcorn e aspettare la diretta su Rai sport.

L'attesa partita del derby calabrese: Crotone vs Catanzaro  a porte semichiuse per la tifoseria giallorossa è fruibile in due modi: maxischermo nello stadio Ceravolo per quelli che vogliono vivere l'atmosfera calcistica e la diretta sul canale rai sport alle ottoemezzo di sera.

martedì 14 novembre 2017

Mondiali 2018, l'Italia è fuori

La nazionale di calcio italiana non va ai mondiali. Delusione e scandalo per il mancato appuntamento degli azzurri nel 2018.

Più che di delusione a parer mio si dovrebbe parlare di scandalo. Scandalo per i contratti milionari per l'allenatore e gli ingaggi da favola dei calciatori.

Considerando che Oggi la parola d'ordine per i comuni lavoratori è: "se vuoi lavorare, tu, mi firmi che percepisci una busta paga di 1300€ e io te ne do 700. e, per le donne, c'è l'aggiunta delle dimissioni volontarie anticipate: queste me le firmi caso mai rimani incinta..."

Chi è vessato, e pare che siano in parecchi ad esserlo in Italia, passata l'ubriacatura sportiva, guarda al proprio ombelico e s'accorge che non vale la pena di arrabbiarsi per la squadra e l'intera organizzazione per la mancata opportunità di portare l'italianità dorata in giro per il mondo.
Tra sponsor e prodotti che sarebbero andati in giro per ill mondo insieme agli azzurri si è perso parecchio denaro. Questo brucia veramente alle organizzazioni sportive. E alle imprese.
Peccato! Sarebbe stata una opportunità per tutti, bagarini e venditori di sciarpe davanti e dentro gli stadi.In compenso non abbiamo perso i salotti sportivi coi suoi tecnici. come non abbiamo perso la pulciosa attenzione mediatica riservata alle abusate e agli abusati dello spettacolo. Teorie vecchie quanto il mondo e note a chiunque. Insomma niente di nuovo.
Ciò non toglie l'amarezza provocata dal fallimento di un sogno nazionale. L'orgoglio di quanti amano lo sport e il calcio in particolare è ferito dall'insuccesso di questi professionisti che non sono riusciti a qualificarsi e fare sognare gli italiani e magari fare anche dimenticare gli affanni e i problemi quotidiani causati dall'economia globalizzata.

Sì. la qualificazione avrebbe fatto dimenticare, almeno per un breve periodo, i dolorosi rompicapo che affligono gli italiani.
Avremmo sospeso l'attenzione sulle eterne questioni politiche che decidono e governano il welfare, il lavoro, la sanità, il diritto alla salute e alla dignità, le pensioni, il clima e l'eco-sostenibilità ciclica dei prodotti della natura.
Partecipare ai mondiali sarebbe stata una botta di sana adrenalina. Un'euforica ubriacatura collettiva che avrebbe messo col naso alla tv un'orda affamata di gol e pronta a imprecare contro l'arbitro, l'allenatore e i tecnici. dimenticando Renzi, Gentiloni, Berlusconi, Salvini Meloni etc etc etc

sabato 1 luglio 2017

us Catanzaro, Noto come Ceravolo?

I colori della squadra del cuore hanno un grande valore affettivo. Per alcuni è una questione di orgoglio ritrovarsi sotto la stessa bandiera. I tifosi sono una forza inarrestabile e quando idolatrano qualcuno, presidente o calciatore, questo qualcuno è messo sul podio del vincente. Non contano gli errori del passato. Conta il presente. Conta se il nuovo condottiero mostra i muscoli e il portafoglio. Conta la dimostrazione carnale dell'appartenenza. Dopodiché tutto gli è consentito.

Il Catanzaro ha una sua storia. Un passato eroico dal punto di vista calcistico e tra i suoi condottieri alcuni nomi sono legati inscindibilmente ai colori giallorossi: Nicola Ceravolo, il presidentissimo, e Massimo Palanca o rey.
I tifosi, anche i più giovani, conoscono i due personaggi. La passione del presidente e la sua tenacia che portò l'u.s. Catanzaro per la prima volta in seria A e l'abilità di “Massimè pari 'na molla” nel fare goal dai calci d'angolo e non solo da lì.
Tanto per ricordane qualcuno che ha inorgoglito i tifosi. E come non ricordare Seghedoni, Spelta, Mammì nello spareggio col Bari a Napoli per la seria A. Banelli, Silipo. Maldera.

Belle stagioni rese indimenticabili da uno sport pulito e chi si spendeva non mirava alla politica ma alla passione per la squadra e all'appartenenza campanilistica dell'intera regione.

Oggi, dopo amare vicissitudini e contestazioni alla dirigenza, una cordata di imprenditori catanzaresi con i Noto in testa, coinvolti dalla paziente regia del sindaco Abramo, prendono in mano le sorti dell'uesse catanzaro.
Il gruppo Noto e gli imprenditori che l'affiancano sono nelle possibilità economiche di riportare la squadra agli antichi splendori. Non è un sogno ma una possibile realtà come quella che ha visto la famiglia Noto, sotto la guida del padre, Leonetto, trasformarsi nel breve tempo da artigiani a commercianti e imprenditori di successo.

lunedì 2 luglio 2012

Kiev, Italia Spagna, folklore e ignoranza


Sia ben chiaro: non me ne frega niente del calcio! Specie dopo le ultime schifezze che si sono viste, e mi riferisco al calcio scommesse e al business che ruota attorno alla fabbrica di calciopoli. Quindi, che vinca o perda una squadra non m'importa. E nel caso della partita disputata ieri sera a kiev tra Italia e Spagna per la coppa Europa, non è certo l'orgoglio frustrato dell'italiano medio a farmi parlare, bensì il cattivo calciogiocato che mai si potesse vedere da una squadra di campioni, che, presi singolarmente, guadagnano l'inimmaginabile tra ingaggi sponsor e varie.

Ieri sera i giocatori italiani, infortuni a parte e cali fisici inspiegabili, sembravano essere demotivati. Quasi intimoriti dalla supremazia degli spagnoli. Già, gli spagnoli, ricordate? Quelli che hanno vinto i mondiali e anche l'altro europeo di calcio. Gli stessi che facevano quella mattanza propiziatoria tribale e che era diventata un'attrazione nazionale: la corrida!

E ieri sera, un ragazzotto che sa fare ragionare, probabilmente, solo le gambe, visto il risultato inflitto agli avversari, dopo avere portato a spasso e ostentato gli otto kg d'argento che danno forma al trofeo calcistico conquistato, si lascia andare e mima una toreata. Va be' che siamo in tema di tori e toreri e che i tori sono presenti in alcuni spot pubblicitari ma il fair paly, il numero 16 spagnolo, non sa nemmeno dove sta di casa! O forse è opportuno sussurrargli in un orecchio cosa significhi nella smorfia il numero 16? beh, per i curiosi, il 16 nella cabala rappresenta il culo! E lui pare abbia ragionato con quello piuttosto che concedere l'onore delle armi ai vinti.

domenica 1 luglio 2012

Spagna campione d'Europa

Spagna Italia 4 a 0.



Italia assente! La Spagna ha dominato.

La Spagna è regina d'Europa 2012. la vittoria se l'è meritata tutta. Non ha dato spazio all'Italia. Un'Italia in affanno che sembrava non crederci fin dai primissimi minuti di gioco.

venerdì 29 giugno 2012

MARIO BALOTELLI

IL GUERRIERO.


C'era da immaginarselo! La foto del giorno è la posa del guerriero assunta da Mario Balotelli dopo il goal fatto alla Germania. Non gli abbracci, l'euforia, l'adrenalina o la carezza che ha fatto sulla testa bionda del figlioletto di Cassano ma quel fascio di muscoli gonfiati come per fare paura agli avversari e a quanti lo hanno criticato.


A sua discolpa c'è l'età e forse qualche inconscia remora. Ma chi o cosa discolpa i media per l'enfasi parolaia che ha amplificato l'azione del calciatore italiano o le sue bravate?

Monti, Draghi, Balotelli, tre super Mario per l'Europa

MARIO, PER INDURRE A MITI CONSIGLI...

Germania, Italia, 1-2, Balotelli nel grande abbraccio azzuro

Un unico nome per rinegoziare l'economia e dettare regole per giochi sostenibili in Europa. Mario Monti, il professore e Mario Balotelli, l'atleta, sono riusciti a mitigare le asperità che da tempo aleggiavano nei rispettivi campi della politica e dello sport.
Nei rapporti tra gli Stati Europei, la Germania, con la voce della Merkel ha fatto il bello e cattivo tempo, ha dettato tabelle di marcia per la crescita e il lavoro, non curandosi di chi restava indietro e rimaneva soffocato dal debito pubblico. E dopo tanto penare ecco che il prof. Mario Monti riesce in parte a dettare le sue teorie per contenere lo spread e rinegoziare il debito.

Anche se sarà la troika a supervisionare gli eventuali aiuti che Italia e Spagna riceveranno per lo scudo anti-spead.
La cancelliera tedesca Angela Merkel, ha definito "decisioni importanti quelle prese ieri dal vertice Ue e ha spiegato le "condizioni" a cui saranno sottoposti i paesi, come Italia e Spagna, che richiederanno a Esm e Efsf di comprare i loro bond. "La richiesta del paese - spiega - sarà presentata a una commissione con la quale sarà concordato un memorandum di intenti e le relative scadenze da rispettare.
Anche un altro grande Mario è soddisfatto dell'accordo raggiunto, si tratta del
presidente della Bce, Mario Draghi. Lo ha detto arrivando alla sede del Consiglio Ue per la seconda giornata del vertice. Ottimista anche il presidente francese, Francois Hollande. Con le decisioni della notte scorsa, i leader Ue hanno "messo al riparo il futuro" della moneta unica.

E infine il super Mario calciatore Balotelli che ha segnato due splendidi goal da manuale. Ha lasciato tutti con la bocca aperta, portiere della Germania e giocatori che, invano, hanno tentato di ostacolarlo.

Un trio italiano da ricordare: Mario Monti, presidente del consiglio; Mario Draghi, presidente della Bce e Mario Balotelli, la nuova generazione di italiani nata dalla solidarietà e dall'accoglienza che fa ben sperare.

mercoledì 30 maggio 2012

mercato delle scommesse sport e gioco calcio

CALCIO MARCIO: LE SAGGE PAROLE DI MONTI


solo chi è in malafede oppure ha interessi a che le cose non cambino può indignarsi o esprimere giudizi negativi nei confronti del prof. Mario Monti in merito allo scandalo del calcio scommesse.

Cosa c'è di disdicevole in chi esprime ''profonda tristezza'' per la vicenda del calcio scommesse e nel contempo invita a ''guardare dentro noi stessi''?

Il presidente del Consiglio coglie l'occasione e al termine del vertice intergovernativo italo-polacco, nella conferenza stampa, parla dello scandalo che ancora una volta scoppia nel mondo del calcio malato.
''E' così facile per i cittadini italiani non impegnati in attività politica come lo sono stato io e come tornerò ad esserlo, che sono la grande maggioranza, localizzare tutti i mali dell'Italia nella politica. E' un errore; ci sono gravi difetti nella politica ma in un Paese non esiste quella separatezza che a volte esponenti della società civile trovano comodo pensare che esista. È triste e fa rabbrividire quando un mondo -che e' espressione dei valori più alti dello sport, dei giovani, della competizione, della lealtà dimostra aspetti cosi' riprovevoli della vita umana''. In questi anni ''abbiamo visto fenomeni indegni'', sottolinea Monti, come la lotta tra le tifoserie e la lotta sugli spalti, con ultimo “quell'invisibile ricatto” verso i giocatori del Genoa che ''si sono tolti la maglia di fronte a centinaia di sfegatati''.
Parlo da persona appassionata di calcio, non è una proposta, e mi domando se non gioverebbe una sospensione di due o tre anni". Anche se, come ricorda Abete: 64 milioni di contributi corrisposti dal Coni alla Federcalcio, come certificano i bilanci Coni,, sono impiegati esclusivamente per l'attività del calcio dilettantistico, del settore giovanile e scolastico, per le nazionali giovanili, per il funzionamento della giustizia sportiva, per il mondo arbitrale che ogni anno in tutti i campionati garantisce la disputa di 700 mila partite".
Insomma è un mondo che genera affari ma anche educa e come si suol dire bisogna fare attenzione a non buttare l'acqua sporca con tutto il bambino.

lunedì 13 dicembre 2010

Catanzaro dalle stelle alle stalle, e se...

Ricordo che partimmo da Catanzaro per Napoli di sera per essere lì e trovare in tutta tranquillità dei posti buoni per vedere lo spareggio Catanzaro Bari. Ricordo il goal di Angelo Mammì all’80° minuto e la grande festa organizzata per la promozione in serie A. la città era animata da un’insolita frenesia e la gente era euforica. per la prima volta nella storia del calcio calabrese una squadra calcava i campi della serie A, si scontrava con le grandi squadre e le batteva riempiendo d’orgoglio i calabresi, specie quelli emigrati a Torino, Milano ecc.

È trascorsa un’infinità di tempo da quel magico 27 giugno del ’71 ma le prodezze di Spelta, Mammì, Silipo, Maldera, Pellizzaro; Arbitrio Palanca Braca… guidati da Seghedoni, rimangono ben impresse nel cuore di tutti i tifosi giallorossi, anche se, purtroppo, siamo arrivati alle soglie di un amaro epilogo. Certo, duole il cuore, ricordare le serpentine di Gori, il piccoletto che faceva girare la testa ai grandi; Bui, lo stesso Mammì, un emerito sconosciuto che diventa l’eroe di una regione intera; indubbiamente è con profonda nostalgia che guardiamo alle gloriose partite di serie B e A… Peccato che sia finita così!

E se pensassimo a un azionariato della tifoseria piuttosto che sperare in avventurieri? Sì, una sorta di raccolta fondi tipo porta a porta di quanti hanno a cuore le sorti della squadra con tanto di sponsor e tanta voglia di affrontare una scommessa particolare (ma non è altrettanto particolare che una piccola squadra come il Chievo sia rinata grazie alla politica dei piccoli passi?).

sabato 6 febbraio 2010

niente sesso, siamo inglesi


Niente sesso, siamo inglesi!

Piazza Italia. Commenti al bar dello sport sulla vicenda John Terry:

Primo lettore: Hai letto?

Capello ha preso una decisione motivata dall’interesse nazionale:
La “ cosa migliore da fare', in un momento in cui John Terry è finito nell'occhio del ciclone per avere tradito la fiducia della moglie, dei compagni di squadra e dei tifosi inglesi, è togliergli la fascia di capitano.

Commento: che uomo! Questo sì che è parlare sicuro!
Lettore: ssstt ascoltate:
"Non c'è un problema specifico, ma la situazione sta diventando ogni giorno peggiore", ha precisato una fonte vicina al Commissario tecnico dell'Inghilterra, Capello.

Commento corale: ma che c’entra, se lui è un fuoriclasse, che c’entra la sua vita privata con le sue capacità sportive e calcistiche…

Lettore: sentite sentite:

"Come capitano John Terry ha sempre tenuto una condotta estremamente positiva. Tuttavia ho dovuto tener conto di altre considerazioni per fare il bene di tutta la nazionale inglese. Il bene della nazionale ha ispirato la mia decisione", ha spiegato Capello aggiungendo di aver notificato subito la sua decisione al giocatore nell'incontro di appena dodici minuti che si è tenuto tra i due a Wembley.

Buuh buuh che figura! Certo che st’inglesi…

Capello è tornato appositamente dalla Svizzera, dove si è sottoposto ad intervento al ginocchio, per affrontare la questione sull'opportunità o meno di consentire al giocatore, sposato con due figli, di indossare la fascia da capitano dopo le rivelazione sulla relazione con Vanessa Perroncel, ex fidanza di Wayne Bridge ai tempi del Chelsea. Quest'ultimo è ancora compagno di squadra di Terry in nazionale.

Commenti:
Ma siamo impazziti? Capello ci fa perdere la faccia! Ha dimenticato come si fa qui da noi? Ha dimenticato la nomea dell’amante latino! Sì dobbiamo difendere la reputazione tradizionale di grandi amatori.
Male per Bridge che non si è saputo tenere la fidanzata…
Se Capello lo porta in Italia, di sicuro John Terry, ha la vecchiaia assicurata: tra comparsate in tv, gossip, isole dei famosi, grandi fratelli e competizioni politiche può realizzare un impero!

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