Breve dissertazione dedicata a quanti credono nella purezza del pensiero artistico: per fare chiarezza e fugare dubbi e perplessità indotte dalla disinformazione sull’opera e il pensiero dell’artista.
Nonostante i molteplici contributi e i modelli mentali di artisti, estimatori, appassionati ricercatori, studiosi, insomma quella pletora appassionata che si lambicca il cervello attorno ai linguaggi visivi e alla loro funzione educativa e sociale, e che, attraverso le ricerche e le coraggiose proposte, ha fatto evolvere il modo d’intendere le opere d’arte anche al grande pubblico, ancora oggi c’è molta disinformazione per quanto concerne la poetica artistica della visione.
Disinformazione che si tramuta in ignoranza e fa intendere l’opera come bene rifugio, al pari di un lingotto d’oro, un gioiello o un immobile, vanificando i messaggi lanciati nel corso dei secoli con veemenza da artisti e estimatori intellettualmente onesti. Con ciò non si vuole intendere che l’artista debba essere uno sciancato, anche lui e il suo entourage devono vivere dei proventi di un lavoro! ma è importante non fare confusione:
La sua attività è una prestazione d’opera intellettuale messa a disposizione dell'umanità e che non ha nulla a che vedere con la decorazione o le frivole copie del reale, lavori apprezzabili dal punto di vista formale se realizzati con maestria ma nulla di più!, da vendere questi ultimi, nei grandi magazzini o abbinarli a divani, mobili e piastrelle di vario genere.
(mario iannino)