L’ellisse di Michelangelo Pistoletto:
Energie Vitali nella gestualità minimalista di Pistoletto al parco archeologico Scolacium, in Calabria.
L’ellisse è la linea portante del lavoro artistico di Michelangelo Pistoletto. Il gesto sinuoso oltrepassa il dato materico e conduce la mente degli interlocutori in luoghi noti, familiari, popolati da nenie. Filastrocche e ninnananne nostrane spesso dimenticate; sotterrate dal frastuono mediatico della modernità e dai falsi ideali, riaffiorano dal profondo e riconducono gli uomini al gioco creativo: alla procreazione! Ma anche ai nove mesi formativi; alla gestazione, alla vita indotta, dipendente. Dove vivere o morire sono variabili indipendenti dalla volontà del nascituro.
Gli attori del mondo, davanti al movimento ondulatorio ancestrale dei corpi plastici, plasmati dal fare propositivo dell’artista, proseguono idealmente le linee e i movimenti che Pistoletto ha imposto alla materia e s’immedesimano nell’avvitamento catartico, penetrano la materia consunta dal tempo e rinascono, questa la speranza, a nuova vita. Benché tronche, le sculture installate nell’anfiteatro, irradiano forza. La spirale dinamica sprigiona energie vitali. Energie permeanti che attraversano i corpi li unificano e indicano la via per il terzo paradiso: il gioco della procreazione, la catarsi, il pensiero propositivo: l’arte!
Il gioco creativo è di per sé catarsi; stato mentale superiore.
L’azione catartica dell’artista feconda menti e materia, invoglia all’osservazione riflessiva. Invita all’accoglienza, all’apertura mentale. A farsi opera degna di tale concetto a trasformarsi; a trasformare gli eventi, i cattivi maestri e i loro falsi, velenosi concetti ideologici che, digeriti e fatti propri dalle masse, avvelenano i rapporti interpersonali, generano odio, morte e distruzione.
Insomma, in sintonia con quanto suggerito dai Maestri di Vita, l’invito dell’artista consiste nel modificare il proprio dna e quello sociale, estirpare gli “ismi”, isolarsi dal frastuono del mondo, concentrarsi sul terzo occhio e camminare lungo la via maestra che conduce all’introspezione e, chissà, forse al terzo paradiso!
(mario iannino)
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