lunedì 25 maggio 2009
Governare le masse, e se fosse tutto un gioco?
Nel gioco delle parti, gli elementi principali sono due.
Due come le coppie dei colori che si esaltano a vicenda.
C'è
Il buono e il cattivo;
Il maschio dominante e la femmina tessitrice un po' vittima e un po' carnefice;
Chi è con te e chi contro di te.
Chi comanda e chi subisce.
Chi è capo agitatore di masse e chi è massa per ignavia.
Il bene e il male coesistono nel teatrino della vita.
Le antitesi convivono e si alimentano le une dalle altre. In Italia, di ciò, si fa arte. La strategia anzidetta serve per incasinare le menti collettive; si urlano ringhiose, tracotanti esternazioni; si getta fango sul nemico. Sì nemico! Perché l’altro è nemico da annullare, cancellare dalla faccia della terra; moralmente e fisicamente. Il confronto non serve!…
Eppure, in ogni angolo della terra, tante generazioni sono cresciute attraverso il confronto dialettico; esprimendo e motivando punti di vista diversi, magari con enfasi ma mai con cattiveria…
Sorge un dubbio: e se fosse pura strategia? Strategia per distogliere le masse; dare ad ognuno la giusta dose di livore; catalizzare le tensioni verso falsi problemi in quanto, al momento, non vi sono soluzioni.
Lo so è assurdo; può sembrare riduttivo ma è impensabile che alte personalità lancino invettive e perdano tempo in maniera plateale quando è in atto una crisi mondiale senza precedenti, quando sembra che l’etica sia un optional e le grandi società sperimentano nuovi prodotti nocivi per l’uomo e l’ambiente… se no che altro pensare?
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