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Mitizzare qualcuno o qualcosa. A volte capita. Ma ammettere che certe persone siano predisposte, forse perché differenti per educazione, cultura e sensibilità rispetto ad altri che operano nello stesso campo, è giusto. Non è testimoniando i pregi che si mitizza qualcuno o qualcosa. Le differenze, semmai, saranno setacciate nelle pieghe del tempo investigando tra i pensieri e le azioni tempestive date all'uopo. Analizzare, con onestà, i problemi risolti restando in equilibrio sul filo della ragione che scandaglia i fatti e non dell' ipotetico potenzialmente ovvio in cui si scivola per “conseguenza” nell'imminenza smania risolutiva. Di certo non si richiedono doti di super eroi a quanti svolgono funzioni pubbliche. Ma coerenza! Persone chiamate per essere guide, maestri di vita quali docenti, ministri, deputati, artisti e gente della cultura devono essere d'esempio.
La considerazione del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervenuto a Mattino 5 per commentare quanto scritto nella circolare scolastica della dirigente del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino lascia perplessi!
Alcuni eventi mondiali sono più grandi di noi. È difficile potere affermare verità incontestabili. Ma laddove spuntano le armi a far valere le ragioni di un qualche popolo, meglio dire, di qualche despota, si può affermare senza ombre di dubbi che lì vi è un errore. La guerra non ha mai messo in salvo le anime. Ha saccheggiato o distrutto beni inestimabili ritenuti patrimonio dell'umanità e roba effimera per la quale spesso si lotta col sangue agli occhi, accecati da teorie, parole e visioni, utilitaristiche. I focolai violenti decimano vittime inconsapevoli. Gli innumerevoli bersagli definiti strategici nascondono spesso mire espansionistiche. Non c'è bisogno di essere degli storici per valutare correttamente gli assalti mascherati da ipotetiche quanto assurde teorie religiose o nazionalistiche. La violenza non paga. Forse nell'immediato produce favori politici per chi provoca i conflitti tra gli animi facinorosi degli ortodossi ma l'eliminazione violenta di bambin...
Lo stupro. La notizia desta una sensazione di incredula indignazione. La violenza attuata su un essere indifeso per soddisfare bassi desideri di libidine è qualcosa che prevarica la ragione. E' un crimine ignominioso! che la dice lunga sul concetto di rispetto per la persona e annulla la dignità e l'essere di una giovane donna che si affaccia fiduciosa al mondo del lavoro. Una ragazza di 21 anni che, fiduciosa, si reca ad un appuntamento di lavoro, uno stage dai risvolti drammatici, come si è detto, rimane preda sacrificale del mostro. La notizia di queste ultime ore divulgata dai media ha dell'osceno. È Raccapricciante! Se si immagina la situazione, impensabile per la ragazza che aveva riposto la sua fiducia in un uomo che conosceva. Un imprenditore farmaceutico che le aveva prospettato la possibilità di uno sbocco lavorativo nella sua azienda. L'uomo che sembra non essere alla sua prima dannata esperienza ossessiva che lo porta a gareggiare con le esigenze pre...
Che la buona sorte ci tenga sempre lontani dalle certezze e che il dubbio ci accompagni nelle nostre affermazioni anche contro ogni ragionevole convincimento personale. Alimentiamo il dubbio, sempre. Anche davanti a fatti o questioni che a prima vista accontentano la nostra mente e soddisfano il senso di ordinata quiete che vorremmo vivere. Spesso dietro la verità singola, costruita per tacitare i demoni che ci assillano, o inventata per pudore o preservare uno status, si cela la realtà cruda e nuda che il tempo, sbriciolando i muri eretti sulle menzogne, sotterra le castellane vigliacche. Oggi è diventato un tormentone il tema sul “femminicidio”, un ricco filone mediatico che fa vedere da una parte il brutto della miseria umana maschile e dall'altra la femmina indifesa preda dei più bassi e biechi istinti dell'uomo malato e insicuro.
Trovarsi in mezzo, essere coinvolti fisicamente o moralmente, nell'efferatezza stragista della follia, la reazione umana sembra essere quella contrapposta agli insegnamenti cristiani del porgi l’altra guancia. E come potrebbe essere altrimenti? bataclan, svago arte cultura Vedere una mattanza studiata e eseguita con fredda determinazione in nome di un Dio,( dio?), ma quale Dio può volere il male degli uomini? Di sicuro non un Dio Amorevole ma un anti-dio che domina la materia e condiziona le menti rendendole succubi del dio denaro e quanto, con questo, si può produrre e assoggettare ai propri voleri, un dio minore e cattivo che odia e fa odiare chi ha raggiunto un grado superiore, chi si è evoluto, anche se per poco, dalle turpi passioni e sa tenere in buon conto i dogmi imposti per soggiogare i deboli e gli incolti. Anche gli sciacalli che tacciano di “buonismo” chi è contro la guerra e la violenza in generale sono servi del male.
La forza delle parole. Non mi andrebbe di scrivere per contestare la faziosità o l’insulsaggine di certi giornalisti ma quando ce vò ce vò! Specie se le immagini che vedi in tv discordano interamente col commento di chi ha fatto il pezzo. Allora cerchi di minimizzare, dici ch’è di parte, tanto per finirla lì. Ma poi la notizia la risenti nuovamente da un’altra voce: il pregiudicato sferra un pugno tra l’indifferenza dei passanti e manda la donna ko per un banale litigio di precedenza alla biglietteria della metropolitana romana, stazione Anagnina. La giovane donna ora è in coma farmacologico. Senza dubbio dispiace per la donna in coma , ma le immagini dicono chiaramente che è stata lei a inveire a parole, schiaffi e spintoni e che il ragazzo ha reagito con un pugno. Dico, se non avesse insistito, una volta chiarito, non sarebbe stato meglio per tutti? E poi, c’era bisogno che si infervorasse tanto la giornalista, chiaramente faziosa nel suo commento? Ecco, la sua leggerezza ha con...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.