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All'epoca dell'unità d'Italia la lingua più parlata in campo nazionale era il dialetto, i dialetti. Forse per le troppe differenze linguistiche, negli anni, alla classe dirigente non riuscì quello che Massimo D'Azeglio pare avesse intenzione di fare e cioè “fare gli italiani”. "bianco" per gentile concessione dell'autore M.Iannino Secondo gli storici fu lui, Massimo Taparelli , marchese d'Azeglio nonché scrittore, pittore, patriota e politico torinese a dire “abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani”. Da buon torinese, pare abbia detto anche “... la fusione coi napoletani mi fa paura; è come mettersi a letto con un vaiuoloso!”.
Lo Statuto dei lavoratori è un insieme di norme che servono a tutelare la libertà e la dignità dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Perché si è sentita la necessità di scrivere uno Statuto e trasformarlo in legge nel maggio del 1970? la risposta è ovvia! Perché i datori di lavoro non sempre usavano comportamenti democratici e civili nei confronti delle maestranze. È anche vero che lo Statuto dei lavoratori è applicato nelle aziende con più di 15 dipendenti e questi ultimi spesso sono messi in uno stato di subalternità oggettiva ben nota. Senza entrare nel merito degli articoli che vanno dall'apprendistato all'orario di lavoro, tutela della salute e quindi doveri dell'imprenditore e dei lavoratori, c'è però da chiarire, e il prof. Mario Monti deve necessariamente farlo definitivamente nell'immediatezza per fugare ogni dubbio, non tanto la questione dell'articolo 18 che può essere modificato se dalla sua modifica dipende la tutela di tutti i lavorat...
La fiducia è una cosa seria e si dà alle cose serie! Così recitava un noto spot pubblicitario di qualche anno fa che aveva come sfondo un bel marchio con la cartina geografica dell'Italia e in tondo la dicitura “bel paese”. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e tra alti e bassi si è andati avanti. Segreti, stragi, strategie tessute con una primaria filosofia di vita dedita al profitto! Dopo il fallimento della politica è toccato ai prof. Salvare l'Italia dalle cattive azioni perpetrate nel tempo dalla cattiva politica ma, principalmente, dalla cattivissima diseducazione civica degli italiani. Ora, visti i risvolti regressi, c'è da chiedersi “possibile che tutto il male sta racchiuso nell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori?”. Va bene che la Fornero ha chiarito che non c'è da fidarsi appieno del “buon cuore dei datori di lavoro” e che sono previsti chiarimenti in merito ai licenziamenti, e che comunque il concetto verte a eliminare la forma di dev...
Chi siamo
Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria.
Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati.
Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni.
Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante.
Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale.
Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise.
Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza.
Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola.
Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.