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Visualizzazione dei post con l'etichetta scrittori calabresi

La pace si costruisce con i buoni pensieri

Di Franco Cimino   I BULLI CHE DOMINANO SULLA DEBOLEZZA E LA PAURA. E LA FORZA SEMPLICE CHE LI FARÀ SCAPPARE. Vi racconto una storia. Ascoltatemi. Anzi, leggetemi. Nella mia adolescenza e nella lunga giovinezza, tutte vissute a Marina, mi sono capitate situazioni come quelle che vi racconto. Sono simili a quelle di tanti miei coetanei. O direttamente. O per sentito dire. Ovvero, quali testimoni degli avvenimenti. La prima storiella, per nulla “fantasiata”, neppure nell’enfasi del racconto. Questa:

Ai piedi della Croce

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  di Franco Cimino  NON FARTI PASQUA QUEST’ANNO SIGNORE.  Resta dove sei, Signore.  Non venire qui da noi.  Non ti riconosciamo.  Non ti vediamo neppure.  Ancora ti scambiamo per qualche imbonitore televisivo.

La Calabria e i calabresi di Achille Curcio

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  È un libriccino composto da 19 racconti ambientati nella Calabria contadina degli anni 50. Le storie, brevi, arricchite con le illustrazioni del pittore di Cortale Andrea Cefaly, accompagnano i lettori nel mondo del proletariato tipico di quegli anni. E narra del lavoro nei campi e di antichi mestieri, di lavori artigianali ormai in disuso e sconosciuti ai ragazzi d’oggi. Servigi pagati con poche lire, appannaggio di pochi latifondisti o borghesi, piuttosto che con gli scambi di derrate alimentari o altre forme tangibili, prassi consolidate nelle piccole comunità contadine.

Cenacolo in riva al mare

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Deriva della ragione pura e nuove barbarie. Alcune considerazioni a margine della presentazione del libro di Filippo Veltri dal titolo “ Calabria silente”. Edito da Rubbettino. n. fiorita, f. veltri, n. belcaro Mentre i relatori parlano mi tornano alla mente gli anni giovanili della passione politica. Incontri, assemblee... analisi.  Sì, era passione pura la nostra! Sentimento che spingeva al superamento delle diversità e al livellamento dei problemi sociali non solo per me ma per una miriade di ragazzi che credevamo nel cambiamento epocale: l'alienazione dei privilegi dei pochi a favore della moltitudine costretta a vivere ai margini della sottocultura dei potenti. Poveri e ignoranti che ringraziavano i “padroni” pure per le briciole ricevute come se fosse un dono inaspettato e immeritato, che lui, il padrone del momento, magnanimamente, donava ai meritevoli. La storia si ripete. Ci s'interrogava, ieri come oggi, sul perché di certi atteggiamenti sociali e su...

Ho incontrato un Angelo

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Teresa Mannino incontra Andrea Camilleri. Il colloquio tra il papà di Salvo Montalbano e la showgirl nonostante si conoscano da poco è saturo di familiare calda intimità. La voce roca dello scrittore mi riporta alla mente una figura pacata e positiva, anche lei, grande fumatrice, ma senza pappagorgia, anziana, più grande di me di una ventina di anni arricchiti da una enorme esperienza culturale. Tosse e raucedine impongono i fumatori accaniti a prendersi attimi rumorosi di pausa. Anche Angiolina era costretta a farlo. Doveva interrompere il dialogo, sospendere le parole a causa del fumo. Angiolina Oliveti Scrittrice anche lei ma meno nota del maestro Camilleri, non ha insegnato all'accademia d'arte drammatica, non ha fatto alcuna regia e non ha avuto allievi nel campo del cinema e dello spettacolo. Ha insegnato, però, le tecniche agrarie per migliorare le colture. Ha steso e realizzato progetti in tal senso espletando egregiamente la funzione di dirigente reg...

Alla Ubik "Una vita per tre".

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A caldo, il ragazzo mi ha fatto una buonissima impressione. Non è da tutti esprimere e scrivere con una certa maturità storie esistenziali nell'era dei social media fuorvianti presi ad esempio dai guardoni cangianti che li popolano. Ha soli 21 anni ma ha concetti profondi che sa esplicitare con semplicità e passione inusuali per i giovanissimi che liberano scempiaggini sul web. Nel dialogo col libraio della Ubik, Nunzio Belcaro, viene fuori un ritratto sorprendente. Fabrizio Massimilla è al suo primo libro, un romanzo, “ Una vita per tre ”. Ancora non l'ho letto ma mi riprometto di leggerlo al più presto, tanto mi ha colpito la proprietà di linguaggio e i valori etici che ha esternato durante la conversazione in libreria. Lo scritto stampato dalla casa editrice “ la città del sole ” è, e lo è senza ombre di dubbi, quell'ancora salvifica che mette in moto e fa comunicare le menti distanti, sa, da quanto ho udito durante la presentazione, dialogare, annul...

Nonno Carlo

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Sul comò, in camera da letto, mia madre aveva raggruppato le foto dei nonni e degli zii. Il centrino ricamato li raccoglieva in una sorta di spazio dedicato alla preghiera e al ricordo. Il fratello di mamma, in divisa, morì non so dove in guerra, lasciando la giovane moglie e il figlioletto soli. Quando la guerra finì, il governo italiano promosse accordi politici con gli Stati ricchi di materie prime ma povere di maestranze. Ebbe inizio il primo grande esodo. Francia, Germania, Svizzera, Americhe, Argentina, Brasile e anche il nord Italia furono mete dei nostri padri e nonni. Nonno Carlo, mi raccontò mia madre, partì per le Americhe in cerca di fortuna ancor prima. Lui, come si diceva una volta, era un benestante prima che maestro di musica e in paese lo rispettavano tutti. Anche le figlie erano rispettate e, raccontava mia madre, che anche lei, se pur ancora ragazzina, a quel tempo era ossequiata e siccome era d'uso tra i paesani togliersi il cappello in segno di...

Migranti, Gente dei sud, storie

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Calabria, crocevia di storie. Da molte settimane vedo tra i post più letti del blog “a ore 12” lo snippet riassuntivo del mio lavoro poetico di qualche anno addietro. Stampato in proprio nel giugno del 2011 e dedicato alle nuove generazioni. È un libriccino di poche pagine che racchiude storie confinanti nella cronaca dei nostri giorni e fa il punto sulle fobie degli uomini trasformate in paure dagli ignoranti e da quanti pensano di rimetterci in privilegi, denaro e servizi, nell'accogliere i migranti; e, forse spinti dalla paura, alcuni accolgono con sollievo leggi mascherate da insano patriottismo che tutelano gli egoismi dei singoli (l. bossi/fini) . Storie di vite migranti come le nostre anime, che, se pur condite di realtà frammista a poesia e narrativa, testimoniano le assurdità dei centri d'accoglienza e smistamento posti ai valichi dei sud del mondo ma che narrano anche di afflati umanistici insperati.

Pasquino Crupi, un Calabrese Scomodo

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Mario Iannino 2013, "cartoline dalla Calabria" Meridionalista. Così è definito chi spende le proprie energie per rivendicare diritti cancellati o calpestati per favorire altre realtà economiche, politiche e culturali. Non si tratta di una strenua difesa del territorio d'origine imputabile, come spesso si sente dire da qualche personaggio che fa della spocchia la sua fortuna, di amore viscerale verso le proprie origini. I meridionalisti calabresi, conosciuti e non dai conterranei, vivono le contraddizioni politiche che si riflettono sulla società e li scandagliano. Suffragano le ricerche con studi scientifici e le condiscono con analisi liberali per renderle libere da preconcetti e faziosità. Insomma, annullano le realtà dei se e dei ma e polverizzano le colonne granitiche dell'ignoranza con dati di fatto inoppugnabili. Pasquino Crupi è uno di questi! Studioso. Meridionalista convinto. Ha dato il suo apporto alla causa meridionalista con lo stru...

scrittura creativa: la cartomante

LA CARTOMANTE. Il palazzo ha una forma strana. Inconsueta. Da lontano sembra circolare. Solo da vicino ci si accorge che i muri perimetrali formano degli angoli laddove si uniscono. Non saprei dire se il suo perimetro forma un pentagono, un decagono o qualcosa di più. Il portone è costituito da un'enorme vetrata all'interno di un porticato punteggiato da colonne circolari che sorreggono l'intera struttura. L'androne e le scale sono di marmo. Le porte scorrevoli dei due ascensori situati alle estremità del lungo corridoio sono ancora protette dalla pellicola trasparente. 58 appartamenti di nuova costruzione iniziano a vivere umori altrui. Secondo piano interno 12. L'odore della pittura fresca è ancora nell'aria. La signora pulisce le ultime macchie sul pavimento facendosi spazio tra gli scatoloni. Ancora qualche giorno e poi possiamo iniziare a svuotare i cartoni e sistemare la roba. Per oggi può bastare. Dice la signora mentre invita la ragazza a seguir...

l'albergo delle fate, di A. Oliveti

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Nel mese d’aprile di quest’anno Angiolina Oliveti pubblica per i tipi di Helicon la sua ultima creazione letteraria. È una narrazione ambientata in Calabria, tra la Sila piccola, Catanzaro e la Locride. Tratta, con un linguaggio scorrevole, una vicenda di malaffare che vede implicate persone della ‘ndrangheta, intente in loschi traffici e incolpevoli testimoni oculari, vittime di spietati codici malavitosi. Teatro principale dell’opera è “l’albergo delle fate”, una struttura reale situata tra la suggestiva vegetazione silana catanzarese, nel comune di Taverna, paese che diede i natali al Cavalier Mattia Preti e, ancor prima, al fratello Gregorio, entrambi pittori del barocco secentesco italiano operanti in Roma e Malta. Angiolina percorre lieve la civiltà Calabrese. Ricorda la Magna Graecia, i reperti archeologici locresi, il centro storico di Catanzaro e li condisce con frasi note in vernacolo. Detti e motti catapultano il lettore nella quotidianità dei luoghi visitati. Pagine sco...

l'orto di Ignazio, piccole storie di uomini e vegetali

L’orto di Ignazio raccoglie piccole storie di umane debolezze, racconti e leggende di Calabria condensati dall’estro di Angelina Oliveti in piacevoli quanto snelle e veloci letture. Nella prima parte la raccolta narra, sottoforma di metafora, di un orto, quello di Ignazio, appunto, che dà il titolo al libro, dove si coltivano passioni e difetti umani. Qui, la sapiente arte del narrare, maschera in ortaggi e vegetali gli uomini e i loro difetti. La scrittrice, con maestria coglie e denuncia i segni di uomini veri e “ominicchi” associandoli alle caratteristiche descrittive di cavoli, peperoni, cocuzze e broccoli, carciofi, melanzane, prezzemolo e basilico. Narra della rivolta del basilico contro il suo padrone e custode Ignazio e del rammarico di non aver saputo trattenersi dal rimanere vicecapo. Insomma è un libricino che espone sarcasticamente pregi e difetti umani e poi, ci sono le leggende e le storie autobiografiche dell’autrice vissuta tra Firenze e Roccabernarda nel marchesato cr...

Natuzza Evolo: il miracolo di una vita

“…su ‘na grasta rutta!”… A cosa o a chi può servire un vaso rotto? Al massimo, frantumato del tutto può essere usato come ciottolame per drenaggio e a nient’altro! Eppure, la “grasta”, il vaso di fiori rotto al quale Mamma Natuzza, la Mistica di Paravati, si paragonava nella sua infinita umile bontà dava conforto a ricchi, potenti e povera gente. Natuzza iniziò da bambina a manifestare le qualità medianiche di conoscenza e visione del mondo ultraterreno; con semplicità dialogava e vedeva gli angeli e gli spiriti dei defunti come se fossero ancora in vita; non si sa come, ma lei aveva accesso a quei canali misteriosi che collegano il nostro mondo a quello dell’aldilà e ciò la fece soffrire perché non tutti, ancora oggi, nonostante gli innumerevoli episodi documentati, comprendono e sanno accogliere pacatamente i misteri dell’anima. Natuzza soffrì per la diffidenza e l’egoismo umano di quanti osteggiavano il suo essere Mezzo di contatto tra le due realtà e quanti arrivavano da lei c...

Kerouac, Ginsuberg, scrittori della beat generation

Jack Kerouac, Allen Ginsberg e il movimento beat Il sogno della generazione beat non dura a lungo e come tutti i sogni cessano al mattino. L’impatto col giorno riporta le menti all’amara realtà, alle prese con le teorie pratiche voracemente consumistiche, freddamente gestite dalle lobby di potere. L'enorme campagna pubblicitaria condotta in America sul fenomeno beat riesce ad inflazionare il movimento stesso. Condiziona il vasto pubblico che, indottrinato, ripete i luoghi comuni del battage pubblicitario o i pregiudizi della critica conservatrice. Insomma, si evidenzia soltanto l'aspetto esteriore della vita beat. Diventa una moda la cui connotazione esteriore è ravvisabile nei capelli lunghi, barba incolta, vestiti estrosi, conseguenza sicuramente lontana dall’intenzione dei promotori. La generazione del secondo dopoguerra s’identifica negli scritti di Kerouac e Ginsberg che, per le tematiche trattate, li elegge idealmente portabandiera del movimento pacifista. I libri ...

Angiolina Oliveti, le rose nel cestino

Tutti i giorni, alla stessa ora, giunge un mazzo di rose alla protagonista del racconto che, metodicamente, distrugge. Angiolina Oliveti traccia un percorso semplice la cui narrazione cosparsa di realismo poetico, spolvera di patos comuni esperienze umane: malattia e passione trasformate in dramma esistenziale sviluppano una storia composta di semplici eventi. Amori che segnano la vita. Amori dissolti; amori che potrebbero nascere… nella breve e accattivante narrazione, la suspense accompagna il lettore fino all’ultima riga e, quando sembra di aver individuato il colpevole, ecco il colpo di scena descritto in poche battute. Le rose nel cestino è una piccola perla; un racconto piacevolmente enigmatico che tinge di giallo personaggi e società calabresi. Mario Iannino

prefazione nei luoghi dell'anima

nei luoghi dell'anima è un romanzo breve. l a storia è ambientata in calabria e narra, tra divagazioni sogni e raltà, l'essere artista in una terra di frontiera. vittorio è il protagonista. attraverso i suoi movimenti si percorre la regione, si visitano luoghi affascinanti. luoghi pregnanti di storia, alcuni ancora incontaminati dalla brutale azione dell'uomo; altri, se pur martoriati, emanano caparbia bellezza. il tutto fa da sfondo ai drammi sofferti dall'animo sensibile dell'artista. però...

nei luoghi dell'anima: quattro passi in Calabria

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Nei luoghi dell’anima ©mario iannino Centodieci chilometri orari; và bene così! Il viaggio è lungo, meglio non forzare il motore. Dice tra sé Vittorio. Oltretutto, deve prestare attenzione al carico. Un carico estremamente delicato, costato anni di travagliato e intenso lavoro. Un lavoro fuori dal normale, esigente, che implica dedizione e onestà intellettuale, doti poco conosciute nella sfera del generico impegno per cui è sbagliato definirlo “lavoro”. Diciamo piuttosto che è un’attività che non lascia alternative anche perché non sei tu a condurla è lei che ti possiede. E Vittorio lo sa bene. A dire il vero, lui, avrebbe fatto a meno d’intraprendere l’ennesimo infruttuoso viaggio, suo malgrado sta lì, a contare le buche e le deviazioni della Salerno Reggio Calabria. Ma, il più è fatto. Ormai è questione di poco. Sta per arrivare alla meta. “Sì pronto…no sono ancora in viaggio…sì, va bene, ti richiamo appena arrivo”. Pensare che all’inizio non sopportava il telefonino ed ...

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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