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venerdì 4 ottobre 2024

Contenitori e contenuti

 

"Catanzaro, ponte Morandi"

La periferia della provincia non offre granché. E neppure la città, da quando gli uffici più importanti sono stati raggruppati e decentrati nel quartiere Germaneto, Catanzaro, ha perso tanto dopo le serrate delle attività commerciali.

domenica 25 febbraio 2024

Manganelli in libertà

 



Davanti a certe situazioni non si può rimanere in silenzio. C'è la necessità civica di esprimere dissenso davanti alle violenze subite dagli studenti che manifestano il sentire comune a favore della pace in Palestina e contestare le assurde motivazioni di parte che ha ordinato la carica delle forze dell'ordine.

Dire di essere indignati è poco! E non solo per l'accaduto ma per gli strascichi verbali politicamente scorretti dei rappresentanti del governo Meloni. Meno male che nella bolgia dei depistaggi verbali diramati e amplificati dai media la voce autorevole del Presidente di Tutti si leva per chiarire un concetto inalienabile su cui si basa la democrazia, e ciò, in parte, tranquillizza gli animi:

«Il presidente della Repubblica — è scritto nella nota diffusa dal Quirinale — ha fatto presente al ministro dell’Interno che l’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento».

lunedì 22 maggio 2017

C'era una volta la classe operaia

Lottiamo per l'occupazione.


"Roma, 1975. ph Franco Carlino"

Lottare ma perché? Perché si deve lottare, scontrarsi su temi che la costituzione ha ben definito negli articoli che dovrebbero essere i pilastri fondamentali della repubblica italiana?

Eppure siamo stati costretti a farlo. Abbiamo teorizzato e auspicato una organizzazione del lavoro a misura d'uomo, attività da svolgersi in un ambito sociale dignitoso, contestuale al mondo migliore teorizzato dalla sinistra, da consegnare alle nuove generazioni. Un mondo a noi incline, che ci somigliasse, con aperture mentali attente ai bisogni altrui. Un mondo costruito sulla solidarietà.
Così non è stato.
Oggi, giovani e meno giovani, sembriamo degli zombi. La nostra attenzione è catturata dagli eventi mediatici virali. Postiamo merda e fango con la speranza di apparire, suscitare reazioni e collezionare like sui social media.
Con questo non voglio ripetere anch'io la fatidica frase “era meglio la gioventù di una volta”, no! Perché se davvero fosse stata migliore non avrebbe consentito lo status quo.

Ciononostante spezzo una lancia a favore del pensiero sociale che dominava le nostre passioni. Passioni cresciute nei laboratori della solidarietà con la convinzione di apportare, con l'esempio e le lotte politiche, positività e speranza nel futuro.

Lottavamo. Ma forse sarebbe stato meglio se avessimo pensato ancora di più di quanto non lo facessimo.
Avremmo dovuto ragionare sulla cupidigia umana che alimenta le passioni più basse e porre ostacoli forti. Ma ci fidavamo. Confidavamo nella bontà dei leader e nella loro lungimiranza. Ma ...

La classe operaia non è andata in paradiso. E le organizzazioni sindacali, i partiti politici;
organismi che dovevano far crescere i quozienti intellettivi attraverso la scolarizzazione e l'acquisizione dei saperi sembra che si siano lasciati ammaliare dal potere. Hanno abdicato alle teorie del capitale malato. Hanno retto il gioco ai predatori forse perché ricattati o illusi dall'ipotetico insediamento industriale in qualche zona depressa del sud.

Taranto. Gioia tauro. L'omeca. Il quinto centro siderurgico...

Lottiamo per l'occupazione. Si diceva. E oggi l'aspirazione più grande, anche per i laureati, è rispondere al telefono in un call center, almeno così qualche soldino entra nelle tasche.
Che brutta fine hanno fatto i nostri sogni.


lunedì 2 dicembre 2013

pro Europa Unita, Kiev 500mila in piazza, vale la pena?

Europa, chi vuole uscire e chi lotta per entrare.



I repentini mutamenti (climatici, di pensiero, politici, economici etc etc) ci traumatizzano, ci fanno incazzare ma non ci inducono a cambiare rotta.
Per quanto riguarda la parte politico economica unitaria si era detto che formare un'Europa Unita sarebbe stato un bene per tutti gli Stati membri. Ricordo, si faceva l'esempio delle materie prime: latte, pane, agroalimentari, insomma. Secondo i Caronte dell'EU i prodotti di prima necessità ma anche i prodotti industriali sarebbero stati calmierati dalla politica della moneta unica.

Purtroppo, e con enormi disaggi, abbiamo riscontrato il contrario. Come se non bastasse, la legnata finale è arrivata dalla liberalizzazione dei vincoli industriali. Gli im-prenditori sono scappati dall'Italia e dagli Stati che avevano raggiunto un ottimo grado tecnologico e le maestranze buoni contratti salariali per delocalizzare le fabbriche nei Paesi in via di sviluppo che danno loro sgravi fiscali e mano d'opera da fame.

In Italia abbiamo avuto il governo tecnico dei prof. Che tecnicamente ha tagliato e fatto macelleria sociale pur di risanare i bilanci.
I prof Hanno ammazzato di tasse i cittadini per risanare banche e assicurazioni. Hanno eliminato i “privilegi” dei dipendenti ma mantenuto quelli dei dirigenti. Hanno lasciato nella disperazione più nera gli esodati, i pensionati comuni ma non l'élite, i pochi dipendenti della funzione pubblica e, cosa inaudita che rasenta l'assassinio, tolto la speranza ai giovani.

Però, nonostante tutte le questioni aperte che ci troviamo ad affrontare qualcuno è disposto a lottare per entrare a far parte dell'Europa Unita.

500mila in piazza a Kiew per manifestare contro il dietro front di Yanukovich, presidente ucraino.

Viktor Yanukovich ci ha rubato il nostro sogno! Ha gridato in piazza Vitalij Klitschko, campione di boxe, che, alla guida dei filo europei appoggia i ragazzi ucraini malmenati dalla forza dell'ordine ucraina nei giorni scorsi.

È comprensibile! Vista la storia passata e recente del popolo ucraino. Per loro significa scrollarsi da dosso la Russia. Il dispotismo degli appariti di Stato. Ma come abbiamo avuto modo di vivere sulla nostra pelle, con un'Europa così concepita, il cambiamento non è dei migliori.

sabato 19 ottobre 2013

Roma, bombe carta al ministero dell'economia

Roma. Assaltato il ministero dell'economia.


Bombe carta e altri oggetti esplosivi contro il portone del ministero per far capire l'indignazione e la rabbia dei cittadini contro l'austerità.
A fronteggiare il corte dei manifestanti una settantina di uomini delle forze dell'ordine.

La situazione è esplosiva, non per le bombe carta, per la rabbia accumulata dalle tante decisioni unilaterali presi dai vari governi che si sono succeduti anche in maniera anomala.

aore12Uomini e donne, padri di famiglia e giovani portati allo stremo dalla continua incessante politica d'austerità imposta da un sistema balordo che tenta di contenere il debito pubblico cancellando lo stato sociale e le conquiste civili.

Italia, come in Grecia?

Speriamo di no! Speriamo che si riesca a trovare la giusta misura nel dissentire civilmente e gestire intelligentemente l'austerità. Anche se attualmente Roma sembra sotto assedio.

lunedì 8 aprile 2013

il PD marcia su Roma contro la povertà

Ecco un esempio lampante di demagogia che sa di presa per il culo:

pier luigi bersani, segretario pd
Il partito Democratico è vicino a tutti i cittadini che in questo momento stanno vivendo momenti difficili. Per questo i circoli territoriali del Pd di Scampia, San Salvario, Corviale, Torbellamonaca, San Basilio e Laurentino hanno promosso per sabato 13 aprile a Roma una manifestazione 'Contro la povertà, per un governo di cambiamento.' La manifestazione si svolgerà in un quartiere della periferia romana e sarà conclusa dal Segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani".”

Proprio mentre l'ennesimo sondaggio pubblica le percentuali altissime di disoccupati e di aziende che chiudono nell'ordine di un migliaio al giorno e ci si accorge persino dell'esistenza degli sfiduciati che neanche tentano più di cercare lavoro, cosa ti s'inventa il PD? Una bella manifestazione liberatoria dei poveri con o senza lavoro da fare sabato prossimo in una periferia romana.

A Pier Luì' non è questo che vogliamo!
Da un partito che dice di guardare al sociale ci si aspetta qualcosa di meglio che una scarpinata a Roma. 
Non è facendo casino su un problema così grave, conosciuto e "studiato", che è diventato l'origine di ogni malessere e suicidi per quanti hanno vergogna a manifestarlo, che si risolve la piaga della povertà.

Pensate a lavorare davvero come poter dare dignità alle persone emarginate da questo sistema economico. Solo così si potranno evitare i suicidi degli ultimi tempi e non proponendo inutili e dispendiose stronzate come la marcia su Roma contro la povertà.

venerdì 23 novembre 2012

Cancellieri e l'arresto differito

L'arresto differito applicato per le manifestazioni studentesche o dei lavoratori e pensionati è un abuso, un errore e un crimine contro la democrazia.
Al cittadino vessato, trattato come un demente rimane solo questa ultima possibilità per far sentire la sua contrarietà a certe linee contrattuali o di governo e se deve scendere in piazza pacificamente col rischio di trovarsi implicato in una carica delle forze dell'ordine o tra infiltrati e passare per violento probabilmente non lo farà più. È questo che vuole la Cancellieri?

“Ci stiamo preparando a momenti difficili”, dice il ministro dell’Interno in un’informativa al Senato sugli scontri di mercoledì scorso. E siccome questo è uno di quei momenti (domani a Roma sono previste in contemporanea due manifestazioni contrapposte, una degli studenti e l’altra di Casa Pound) il ministro Annamaria Cancellieri rivela di pensare all’arresto differito, strumento che consente di arrestare un teppista dopo averlo individuato nel filmato fino a 48 ore dopo aver commesso il fatto (l’arresto differito faceva parte del Pacchetto Maroni, messo a punto dopo le violenze di Roma del 15 ottobre 2011, mai messo in pratica per gli scontri di piazza).
Paragonare il civilissimo dissenso studentesco o la protesta dei lavoratori agli atti vandalici dei teppisti è un ossimoro impensabile che trova riscontro solo nei governi totalitari. Anche perché, volendo potrebbero adottare strumenti democratici previsti nella Costituzione della Repubblica e lasciare da parte il terrorismo psicologico che da qualche tempo sembra essere il metodo preferito dai vari ministri.


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