Lottiamo per l'occupazione.
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"Roma, 1975. ph Franco Carlino" |
Lottare ma perché? Perché si deve
lottare, scontrarsi su temi che la costituzione ha ben definito negli
articoli che dovrebbero essere i pilastri fondamentali della
repubblica italiana?
Eppure siamo stati costretti a farlo.
Abbiamo teorizzato e auspicato una organizzazione del lavoro a misura
d'uomo, attività da svolgersi in un ambito sociale dignitoso,
contestuale al mondo migliore teorizzato dalla sinistra, da
consegnare alle nuove generazioni. Un mondo a noi incline, che ci
somigliasse, con aperture mentali attente ai bisogni altrui. Un mondo
costruito sulla solidarietà.
Così non è stato.
Oggi, giovani e meno giovani, sembriamo
degli zombi. La nostra attenzione è catturata dagli eventi mediatici
virali. Postiamo merda e fango con la speranza di apparire, suscitare
reazioni e collezionare like sui social media.
Con questo non voglio ripetere anch'io
la fatidica frase “era meglio la gioventù di una volta”, no!
Perché se davvero fosse stata migliore non avrebbe consentito lo
status quo.
Ciononostante spezzo una lancia a
favore del pensiero sociale che dominava le nostre passioni. Passioni
cresciute nei laboratori della solidarietà con la convinzione di
apportare, con l'esempio e le lotte politiche, positività e
speranza nel futuro.
Lottavamo. Ma forse sarebbe stato
meglio se avessimo pensato ancora di più di quanto non lo facessimo.
Avremmo dovuto ragionare sulla
cupidigia umana che alimenta le passioni più basse e porre ostacoli
forti. Ma ci fidavamo. Confidavamo nella bontà dei leader e nella
loro lungimiranza. Ma ...
La classe operaia non è andata in
paradiso. E le organizzazioni sindacali, i partiti politici;
organismi che dovevano far crescere i
quozienti intellettivi attraverso la scolarizzazione e l'acquisizione
dei saperi sembra che si siano lasciati ammaliare dal potere. Hanno
abdicato alle teorie del capitale malato. Hanno retto il gioco ai
predatori forse perché ricattati o illusi dall'ipotetico
insediamento industriale in qualche zona depressa del sud.
Taranto. Gioia tauro. L'omeca. Il
quinto centro siderurgico...
Lottiamo per l'occupazione. Si diceva.
E oggi l'aspirazione più grande, anche per i laureati, è rispondere
al telefono in un call center, almeno così qualche soldino entra
nelle tasche.
Che brutta fine hanno fatto i nostri
sogni.