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Visualizzazione dei post con l'etichetta giornalisti

Grazie agli occhi di Lucia Goracci

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  Oggi ho visto una Lucia Goracc i visibilmente tesa. Non era come al solito sui campi devastati dalla furia di Israele ma, probabilmente, in un balcone dello stabile dov’è ospitata la troupe. E mentre parlava, il suono di un clacson disturbava il suo racconto.

Peppino Papaleo, personaggio simbolo della cultura catanzarese

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  Sabato 23 marzo 1985. Peppino Papaleo, lo ricordo come se fosse oggi mentre mi porge in silenzio alcuni fogli freschi di tipografia.   Lui non parlava molto. Gli piaceva ascoltare e scrivere sul   “suo giornale” indipendente: un foglio stampato avanti/retro:   “ L’Opinione ”, voce fuori dal coro e, nel modo di condurre certe tematiche, anche “rivoluzionario”.   Con orgoglio e passione scriveva di politica e cultura sempre attento al territorio e agli eventi potenzialmente vocati alla crescita della collettività.

da Papillon a Sallusti, innocenti evasioni

Sallusti. Che uomo! Meglio di Papillon. Maledetti @@##@@##….! E la compagna dall'altro capo della città davanti ai cronisti: mi vergogno di essere italiana! E qualcuno tra la folla le risponde: ci vergogniamo noi ché tu sei italiana! "Mi costituisco io perché non voglio che venga violato il giornale. Non 'Il Giornale' in quanto tale, ma un quotidiano. E' ovvio che la mia è una provocazione politica. Qualcuno potrebbe dire 'ma se stai li' dentro ti sottrai alla pena. E allora io esco. Però non vado a casa. Vado a San Vittore. Che mi registrino lì. Poi mi porteranno dove vogliono". Ma non è andata così. La polizia è entrata nella sede del quotidiano e lo ha portato via sotto gli occhi dei collaboratori. Si è visto un Sallusti prelevato a metà riunione di redazione mentre stava definendo con freddezza i titoli e le pagine da dedicare al suo 'caso'. un caso di "cattiva giustizia" simile a quello narrato da Charrièr nel suo roma...

carcere per chi diffama a mezzo stampa

il carcere aggiusta i guasti causati dalla diffamazione? Nel lessico corrente internet è descritto come il luogo della democrazia liquida. Una piazza dove chiunque può esprimere la propria opinione come se fosse, appunto, nella piazza del paese in cui è nato e dove, grosso modo, si conosce tutto di tutti. Nelle piazze, si sa, si racconta di tutto. Si parla di argomenti seri; si scherza; si raccontano barzellette e si diffama trincerandosi o facendola passare per una battutaccia goliardica se il soggetto diffamato s'incazza, picchia o denuncia il delatore. Comunque vadano le cose, lì, nel piccolo cerchio delle conoscenze, la lite rimane circoscritta. Differente è il danno provocato dai mezzi di diffusione generalisti come giornali, televisione e internet. Se a ciò si aggiunge la volontà precisa di usare la parola scritta o urlata per delegittimare e annientare persone antipatiche o nemici, è chiaro a chiunque che, occorre qualcosa che funga da freno. Inutile gridare allo scan...

ServizioPubblico, Santoro riabilita Di Pietro

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Il caso Di Pietro, in qualche maniera mi riporta alla mente il “caso Dreyfus” visti i tanti interrogativi che ancora sorgono dopo la trasmissione “Servizio Pubblico” di Santoro, andata in onda ieri 8 novembre 2012, nella quale, col beneplacito della Gabanelli, è traslocata, per il tempo strettamente necessario a ripercorrere e chiarire la “questione Di Pietro” la clip giornalistica incriminata di “Report” sui fondi e le proprietà del presidente di IdV e il partito. Entrambi vittime di guerre intestine tra poteri, il primo, nostro contemporaneo, messo alla berlina per , forse, troppa ingenuità, è vittima di una ricostruzione giornalistica particolare che lascia intendere in quanti hanno seguito la trasmissione “Report” che anche lui, il demolitore della prima Repubblica, si è lasciato contaminare dal malaffare. Tesi, questa, smentita da Santoro nella sua trasmissione di ieri “servizio pubblico” ma, stando ai fatti esposti e documentati dall'ex pm di mani pulite Di Pietro, q...

Lei e i 15milioni di Santoro con Annozero

In tutta tranquillità devo dire che Ballarò, Annozero, Report, Presa diretta, non sono programmi faziosi e come la Gabanelli, il compianto e saggio Enzo Biaggi, Montanelli e tutti i grandi giornalisti che hanno a cuore il proprio lavoro, hanno diffuso e diffondono notizie scaturite da inchieste, scottanti per alcuni, riguardanti la collettività. Pensare di oscurare queste voci insieme a quelle dei comici, di quanti fanno satira e degli intellettuali, è cosa assai ardua! Immorale! Ma l'immoralità è impalpabile, anzi aiuta e certa gente se la ride. Annozero porta nelle casse della rai 15milioni di euro! Lo ha dichiarato Santoro. Eppure i dirigenti vogliono mandarlo via, perchè, da quanto si è capito nel corso degli anni, non piace a un certo pubblico. Devo dire che in alcuni momenti neanche a me piace, specie quando induge su certi aspetti, ma questo fa parte dello spettacolo e lui, da buon conduttore qual è, comprende bene quando è il momento di sfruttare l'attimo televisivo...

omicidio Melania secondo Rossella

L’omicidio di Melania secondo Carlo Rossella Stamattina per radio Carlo Rossella, giornalista di lungo corso, ha commentato “il giallo della giovane Melania in 100 secondi” uccisa in un boschetto. E siccome il boschetto è per antonomasia il luogo selvaggio e misterioso che lascia aperte mille possibilità, il noto giornalista ha sviluppato un intreccio giallo appassionante che sconfina nella letteratura dimenticando, purtroppo, che non si tratta della trama di un libro giallo ma della violenta conclusione di una vita umana reale. Rossella, col suo modo di spiegare i fatti, si è rivolto a una platea, immagino, d’estimatori, novelli Sherlock Holmes sulla pista dell’assassino, e per questa gente appassionata di rebus e misteri, ha enfatizzato interrogativi, ponendo il dramma umano, nella classifica dei tragici eventi noire che da qualche tempo occupano enormi spazi nei palinsesti, prima dell’ omicidio di Avetrana . Non ho parole! Tutto questo accade mentre i congiunti piangono la dram...

giornalisti: oscurate i cattivi maestri

Per i giornalisti della televisione e della carta stampata: oscurate i cattivi maestri! pericolosi demagoghi e populisti che infiammano gli animi e stravolgono la realtà! Perché date spazio alle cazzate paranormali dei soliti mentecatti che, nostro malgrado, siamo costretti a foraggiare comunque con assegni parlamentari e altri vitalizi che non si meritano, specie per come si comportano nei nostri confronti? Se il “popolo” che tanto nominano, è davvero sovrano, come mai non è ascoltato ma vilipeso dai loro comportamenti e dalle loro parole? È inammissibile! non si può stare zitti davanti a esternazioni oltraggiose come quelle vomitate dalla Santanchè; come non si possono accettare passivamente le cazzate dei politici populisti che cavalcano gli umori e alimentano le paure degli ignoranti. Sarebbe opportuno che questi individui fossero oscurati per rispetto delle persone serie; per rispetto delle persone che hanno perso la vita per uno Stato di Diritto Democratico; ma anche, perché...

lettera aperta a Marco Travaglio e non solo

Caro Marco Travaglio, Casualmente ti ho incontrato facendo zapping col telecomando e mi ha colpito molto il tuo modo di trattare argomenti seri come il governo italiano nel contesto storico contemporaneo. Devo dire che il tuo è un modo particolare di argomentare. All’uomo non contesti solo le azioni che a tuo modo di intendere sono sbagliate, ma associ difetti fisici e caratteriali. Non che a me faccia simpatia Berlusconi, Bush o l’ex primo ministro inglese che ora veste i panni dell’intellettuale e va in giro per il mondo a promuovere il suo libro, però, mi sento di dirti che trovo alquanto volgare sentire gli apprezzamenti che esaltano la fisicità dei tuoi nemici. Sì, perché per te di questo si tratta di nemici, altrimenti le tue argomentazioni starebbero sul tema politico, economico o sociale piuttosto che ricordare le marachelle di Silvio, che, ripeto, nessuno ama quando esagera perché rappresenta l’Italia nel mondo e quindi vorremmo vedere affiorare il buon esempio in ogni occa...

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

elogio della Bellezza

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