Si sente e si legge di tutto sulla vicenda delle prossime
elezioni regionali.
In Calabria tiene banco la questione Zingaretti/Oliverio/Callipo per il centro sinistra mentre nel
centro destra a tenere viva la discussione ci sono i veti della lega su Occhiuto e spunta il nome della Santelli e i calabresi chiamati a votare
il prossimo 26 gennaio non ne possono più di balletti simili.
Non che tutti i cittadini chiamati al voto siano
appassionati di questo modello di fare politica ma loro malgrado sono chiamati
in causa. Le assurdità elencate da televisioni e giornali sconcertano anche i
più creduloni a destra quanto a sinistra.
Zingaretti nelle
vesti di segretario nazionale sembra essersi svegliato dopo un lungo sonno
durato ben cinque anni e pone un veto perentorio al governatore uscente. Ad Oliverio,
comunista di lungo corso, il pd preferisce un imprenditore che in passato non
ha disdegnato approcci differenti e puntato la bussola a destra. A sua discolpa
c’è da dire che “resta in Calabria”, ama la Calabria. È un uomo determinato e
in imprenditore di successo.
O forse no? Ha le
idee chiare dopo essersi confrontato con la segreteria del pd nazionale che
forse conosce storie e fatti a noi ignoti? Perché, sennò, appoggiare un
imprenditore e ostacolare il “riformatore” Oliverio nella sua caparbia azione
che lo spinge a riproporsi anche a costo di creare uno strappo nel partito?
100 sindaci! Cento,
non uno di meno, appoggiano Oliverio!
Intanto inizia a perdere pezzi. L’assessore al lavoro lascia
l’esecutivo guadato da Oliverio. Non si trova in linea con le sue decisioni. Lo
ringrazia ma non se la sente di remare contro il pd. E i sindaci che lo
appoggiano e condividono a spada tratta la sua tracotanza che hanno visto di buono
in tutta ‘sta vicenda?
Cos’ha fatto, sempre Oliverio, di storicamente valido in
questi cinque anni di assoluto potere decisionale che ha tenuto ben stretto,
per la Calabria?
La storia politica lo
ricorderà per cosa?
Lavoro; formazione; tutele; Cultura! Azioni concrete per i
giovani e gli anziani. O per la sanità. Per quanti sono costretti a pagare le
prestazioni sanitarie di primo intervento, per i ticket dovuti già al pronto soccorso
ed in seguito nelle farmacie. Per gli esperti, donne e uomini, mortificati nei
vari campi lavorativi dall’assenza di normative chiare e precise nelle tutele
delle professionalità?
Eppure le occasioni non sono mancate. La Calabria e i
calabresi sono opportunità da sapere cogliere. Basta uno sguardo. La prossima
squadra sarà più attenta alla storia e i bisogni reali della nostra regione
prescindendo dalle casacche politiche e dalle imposizioni delle lobby che
ruotano attorno al potere?
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