Aforismi.
Dall'antica saggezza popolare contadina
si può attingere a piene mani per semplificare e chiarire gli
aspetti della quotidianità. Aspetti che con superficialità diamo
per scontati.
"i guai da pignata i canuscia a cucchijara chi i manija" |
La routine portata a giudicare le
persone dall'aspetto esteriore. Cosa che i nostri vecchi non
facevano.
E alcuni insegnamenti tramandati dagli
anziani rimangono impressi per sempre in chi ha avuto la fortuna di
apprenderli e ne hanno tratto tesoro.
Non giudicare oltre che essere un
insegnamento della dottrina cristiana è anche una prerogativa di
vita delle persone sagge.
Non giudicare se non vuoi essere
giudicato! Si dice in gergo.
A dire il vero, auspico, invece, e per
questo ammiro chi non si lascia andare a facili giudizi, l'astensione
ampia e il silenzio totale fino a quando non si ha la certezza che
quanto esce dalla bocca abbia un minimo di fondamenta.
Aprire la bocca e darle fiato per
emettere suoni più o meno gradevoli è diventato un esercizio comune
nella vita reale e ancora di più nelle piattaforme web. Sui social
media è diventato virale. Bullizzare o semplicemente millantare
verità assolute è un gioco che può finire male.
Perciò facciamo tesoro dell'antica ma
attualissima saggezza dei nostri vecchi e pensiamo che dietro le
apparenze esteriori si cela spesso una verità difforme dai nostri
pettegolezzi perché solo chi vive le proprie vicissitudini le
conosce a fondo e può dire il vero che sta nel proprio animo.
In Calabria si dice: “i guai da
pignata i canuscia a cucchiara chi i manija”, tradotto: “le cose
che tormentano l'individuo sono esclusive e le può esplicitare solo
il soggetto interessato”.
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