Eppure
posso, voglio e sento di dirtelo:
mi manca
come aria
l’odore
intenso
della nostra
complicità.
Prender
fuoco in un attimo,
In una fiamma che tocca l’apice
E’ sempre
stata come
L’alba del
giorno prima
Così serena
prima che arrivasse
La tempesta.
Lo dicono i
saggi che la pioggia
Non dura in
eterno,
ma gli
scogli lo sanno che
in inverno
l’acqua agitata gli sbatte addosso
giorni,
mesi, senza sosta alcuna.
E gli scogli
lo sanno che l’acqua
Li leviga
con la sua forza.
E io penso
che non m’importa
Per niente
Far passare
la tempesta
Ma
ritrovarmi serena
E imparare
qualcosa da ciò che
Succede.
E io lo so
che ritroveremo tutto
Ciò che
momentaneamente
È perso.
Come quel ricordo in soffitta
Tanto
cercato ma disperso per distrazione
E non
curanza.
Così una
volta che lo ritrovi
Gli dai il
doppio delle cure
E glielo
dici ferma: quello che è successo
È solo una
pallina di carta gettata via
Di parole
scritte male.
E adesso
ascolta:
Torniamo ad ardere,
e così sia.
(Ai ricordi, a tutti quelli che abbiamo, d'amicizia come d'amore, nel mutare inesorabile del tempo. Ai ricordi, agli inizi e alle prosecuzioni.)
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.