È d'accordo su tutto. Ma per evitare
di dire “qualche cazzata” si fa chiamare Pietro il quale, però,
ammette l'errore per non avere attivato il servizio scuolabus per
disabili in funzione del trasferimento delle competenze dalle
province alla regione in vigore da gennaio.
Ciononostante, lei, lotta contro
chiunque la addita accusandola di negligenza.
L'assessore detta le linee politiche. È
il suo staff a dovere stilare i processi in base alle normative
vigenti. Così ha detto in un faccia a faccia con Pollichieni,
direttore della testata giornalistica “corriere della calabria”.
Ho rivisto più volte il filmato ed ho
avuto la netta sensazione di trovarmi davanti una donna tenace,
convinta delle sue idee nonostante l'evidente flop.
È forgiata dalla politica e perciò
non ci pensa minimamente a presentare le dimissioni. Lo farà solo
quando qualcuno le si metterà di traverso e non le consentirà di
portare a termine il suo programma politico per la sua regione che ama
come e più di una mamma.
Dalla sua parte ha la scusante di
essere giovane. Caparbia quanto basta per smuovere apatie e
controindicazioni al cambiamento.
Aspettiamo fiduciosi che il cambiamento
ci sia per davvero. Intanto sono trascorsi tre anni dall'insediamento
di Mario Oliverio e della sua giunta tecnica.
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