I giochi sembrano definiti. L'assedio
continua:
Copasir a Lega, Vigilanza RAI a M5S
mentre la giunta di Palazzo Madama va a SEL.
Se come si legge sul “sole24ore” di
oggi questo è il risultato degli accordi raggiunti dai capigruppo PD
e PDL nulla è cambiato!
Ma come si può pensare di assegnare la
presidenza della commissione del COPASIR, che, non ce lo
dimentichiamo, è il Comitato per la Sicurezza Parlamentare,
ad un esponente di un partito sfascista che ha bruciato la Bandiera
Italiana e disprezzato Roma!
Intanto, SEL rivendica per sé
la Presidenza del Copasir e dà indicazione ai suoi di votare
per Fava, inviso, però da PD e PdL e dagli stessi Servizi
perché quando Fava era europarlamentare si schierò contro le
estradizioni illegali di prigionieri da parte della CIA e,
quindi, degli americani.
Fava, all'epoca, mise a punto la
risoluzione che fu approvata dal Parlamento Europeo.
E i grillini, accetteranno la
presidenza di vigilanza RAI?
Che dire? In mezzo
a tutto 'sto casino i sentimenti di giustizia dei cittadini non
contano.
Con le fatidiche
parole “le sentenze non si criticano” passano giudizi che
dividono ancora di più gli ultimi dalla classe dirigente.
Prima la sentenza
che scagiona tutti tranne i medici che hanno avuto in cura Giuseppe
Uva dopo essere stato trattenuto una notte nella caserma dei
carabinieri dove, stando alla ricostruzione di Lucia Uva, sorella di
Giuseppe, è stato malmenato di brutto.
Poi, una analoga
che riguarda Stefano Cucchi, arrestato per droga ma morto per
fame, sete e maltrattamenti sei giorni dopo in ospedale.
E che dire degli
scontri tra polizia e manifestanti al corteo della Thyssen di Terni?
Secondo alcune
testimonianze, pare che un centinaio di poliziotti in tenuta
antisommossa abbiano aspettato davanti alla stazione ferroviaria gli
operai in corteo e li hanno caricati.
Anche il sindaco
di Terni, Leopoldo Di Girolamo, si è procurato alcuni punti di
sutura.
Il Viminale
sostiene che il sindaco sia stato colpito da un civile con l'ombrello
ma il sindaco dice di aver ricevuto alcune manganellate.
Angelino Alfano si
dice rammaricato e si è impegnato di chiarire i fatti.
D'Alema chiede
la testa dei responsabili.
Insomma,
tutto come prima nel Bel Paese!
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