Aveva ragione Berlusconi: i ristoranti
sono pieni! (scappa da dire).
A vista, l'ampia area cosparsa di
tavoli e disseminata di anfore, ha il tutto esaurito.
La musica soft stile anni sessanta non
disturba l'ambiente e neanche il vicinato anche se privo di pareti. È
una struttura in legno adagiata sulla sabbia del lungomare di
Soverato, frequentata da turisti e gente del posto, compostamente.
Io entro per la prima volta in
compagnia di amici che, appassionati di balli latinoamericani, una
delle tante offerte della nutrita programmazione del locale, lo
frequentano metodicamente e in virtù della familiarità mi
suggeriscono alcune specialità.
Lascio fare a loro:
antipasti vari, patatine e... calzone
della casa.
La serata è fresca. Il buio della
notte forma un muro nero oltre le otto fila di ombrelloni bianchi e
blu. La schiuma biancha della risacca s'intravede appena e al di qua,
tra la terrazza del ristorante e l'area balneare attrezzata, alcuni
ragazzi passeggiano sulla spiaggia. Mano nella mano, con le scarpe
che penzolano dalla mano libera, si godono gli ultimi giorni di
agosto prima di tornare agli impegni abituali.
Gli stuzzichini sono invitanti, oltre
che abbondanti. Le patatine fritte, poi, sono un classico della
goduria gastronomica che accomuna grandi e piccini.
Una bimbetta di neanche due anni li
mangia di gusto mentre gioca diligentemente con il tablet del padre.
Le sue manine vanno dal piatto con le patatine al display. Il ditino
paffuto sfiora le icone, preme, sfiora, allarga le immagini e gioca
col suo giochino preferito. È uno spasso! Qualche tavolo più in là,
una comitiva brinda a qualcuno o qualcosa e sullo sfondo le luci
delle giostre attraggono genitori nonni e bambini.
Nel frattempo gli antipasti sono
svaniti. Arriva il piatto forte. Sembra la plancia di una nave
avvolta nel prosciutto sotto una pioggia di scaglie di parmigiano che
naviga in un mare di rucola mozzarella e pomodorini. Piatto unico da
mangiare a puntate. Ed è quello che ho fatto!
Dopo alcuni bocconi, pur gradendo
immensamente la sapiente ricetta, lo stomaco ha detto basta. Alt ad
ulteriori immissioni nocive. Che fare? lasciare finire una simile
leccornia nella spazzatura o... ho scelto la seconda opzione.
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