Tempo di lumache. (qui i suggerimenti per cuocerli secondo un'antica ricetta calabrese)
È consuetudine incontrare, dopo la
pioggia, i venditori di lumache che, come le lumache, qui da noi,
sono disseminati in ogni dove.
Per strada, davanti alle attività
commerciali e nei centri nevralgici che offrono servizi pubblici, i
venditori, fermi coi loro vasconi sporchi di fango, indaffarati a
tirare giù con le mani i fuggiaschi, invitano i passanti a comprare
i molluschi.”accattati accattativilli. Vermituri, mussimonddhj,
vovalaci... belli 'nta sarza ccu nu pipareddhuzzu piccanta,
suffrijuti ccu l'agghiu e na pampina e lauru... signo' veniti veniti
pigghjiativilli ch su duci nu zuccaru..”
Nel piazzale del centro commerciale,
una donna cinese strofina i bordi della sua bacinella con del limone.
Il suo raccolto è misero. 5, 6 chili al massimo. Le lumache si
accalcano verso la libertà ma si ritraggono appena sfiorano
l'invisibile barriera acidula.
La donna non grida. Aspetta in
silenzio.