Si scrive per scaricare tensioni; condividere esperienze; confessare, cazzeggiare, imprimere idee, trasmettere (saggi?) consigli. L’atto in sé annulla le solitudini e chi lo pratica attivamente ne è cosciente, sa di non essere solo. Quindi, davanti al computer, oggi, e alla macchina da scrivere qualche anno addietro, per sentirsi in compagnia di un amico sincero; un amico talmente sublimato da non poter essere reale. Sì, perché nella realtà non c’è nessuno così paziente da lasciarsi stressare in qualsiasi momento e sappia assorbire lagnose lamentele, frustrazioni (che altro andresti a confidare a un amico se non i pesi che ti opprimono il cervello e massacrano lo stomaco?) insomma, scrivere è una terapia che annulla la solitudine e allevia le ulcere! Aiuta egregiamente a uscire dall’isolamento esistenziale e affiancata a giochi per la mente, attività fisiche, hobby, la scrittura, si fa più creativa grazie alla tecnologia web che regala a chiunque la possibilità di sentirsi scrittore...