Sembra di tornare indietro nel tempo,
quando la politica era sentita passione e gli scontri dialettici
servivano per migliorarsi e migliorare la società.
Un tempo relativamente breve dentro il
quale sono naufragati sogni politici e civiltà. Un tempo in cui
abbiamo assistito, con indolenza, alla soppressione della democrazia
e della solidarietà. Abbiamo dato spazio, forse in ossequio alla
tanto rispettata libertà, a millantatori e truffatori. Abbiamo
lasciato che questi soffocassero i sogni. Abbiamo creduto alle bugie!
Oggi, è ovvio che io, in quanto
facente parte di quel sillogismo posto alla base di tutti i discorsi
fin ora fatti, usato per riportare alla politica la sua giusta
missione, abbia ancora qualche remora e prima di ridare fiducia a
chicchessia, debba essere pienamente convinto con fatti concreti da
parte di quanti vogliono riscattarsi.
Troppe volte si sono cosparsi le teste
di cenere; innumerevoli volte hanno professato moralità e moralismi
disattesi. Per ben due volte, negli ultimi decenni, la magistratura
ha dovuto rimettere in ordine i conti, indagare, sciogliere
amministrazioni pubbliche espressione di volontà politiche popolari.
Bersani parla di Collettivo al servizio
del Paese e, volendo usare un gergo popolare, dice che non sta
facendo una briscola a due con Renzi dove chi perde sta sotto e chi
vince comanda.
In questa sua semplice e felice
battuta, data a Lucia Annunziata, si condensa il pensiero della
sinistra che lavora per il bene comune.
Che ben venga!
Che ben venga!