Quando anni addietro arrivarono anche da noi gli orientali, giapponesi, cinesi e filippini, africani, marocchini, come accade sempre nei luoghi in cui s'insediano, nelle commistioni di razze i costumi si mescolano e, le contaminazioni diventano inevitabili. Usi e costumi, quindi riti religiosi e abitudini alimentari si propagano tra gli abitanti. Indigeni e immigrati si scambiano esperienze arricchendo vicendevolmente le culture d'origine.
Piatti tipici dai nomi impronunciabili e, inizialmente, ignoti, con il propagarsi dei punti ristoro, iniziano a prendere piede anche tra le abitudini alimentari dei residenti.
Cous cous, sushi, uramaki...
L’uramaki o California roll è un piatto tipico della cucina giapponese. È un particolare tipo di Sushi, colorato e dall’effetto scenografico. A differenza dei più famosi involtini nipponici a base di riso, alghe, verdure e pesce crudo, come l’hosomaki, l’uramaki è costruito in modo che l’alga nori si trovi al centro e contenere i diversi ingredienti, mentre il riso è all’esterno ricoperto da semi di sesamo tostato o uova di pesce.
Ideale per chi è a dieta: ci sono solo 35/37 calorie per pezzo. L’uramaki è facile da preparare a casa, basta armarsi di un po' di pazienza e di alcuni strumenti per la realizzazione del Sushi. E per chi apprezza la cucina orientale inizia ad essere un'esigenza visti i prezzi.
E sì la crisi economica si fa sentire; ciò che prima era una abitudine adesso diventa un lusso da mantenere con qualche difficoltà.
È il solito ragionamento che si fa quando si decide di andare a mangiare al ristorante. La scelta è condizionata dalla qualità dei cibi, dalla maestria dello chef e, cosa importante, dal prezzo!
In tempi di magra si è obbligati a tirare la cinghia ma non costretti al digiuno.