Mediterraneo.
Dal nero al bianco e dal rosso all'oro.
colori forti, gesti decisi, ponderati, sussurrati, a volte velati
come a voler coprire in un sudario collettivo sogni e speranze di
gente privata del futuro. strappi, lacerazioni, occultamenti che
evidenziano drammi interiori, fisici e psicologici di fuggitivi visti
come invasori da qualcuno e fratelli da accogliere da altri. gente
altra, nemici da ricacciare fuori i confini della propria terra,
uomini, donne e bambini da respingere in mare aperto, contro ogni
logica della marineria lasciata morire nel mediterraneo, in acque
internazionali, per nascondere, in quei pochi nodi, l'ultimo, estremo
atto di civiltà di chi ancora ha una coscienza.
Dalla crudeltà degli uomini, altri
immortalano e presentano in pochi centimetri quadrati quel che rimane
del mercato di carne umana e consegnano alla comunità le nefandezze
sotto forma di opere d'arte. Attimi di storia immortalati levano scudi
di denuncia al cielo. Preghiere. Invocazioni. Bestemmie. Maledizioni
...
Come definire il dolore che si leva
dalla tela di Picasso dopo il bombardamento nazista su Guernica o il
dramma descritto da T. Géricault nella “zattera della medusa”?