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lunedì 28 ottobre 2013

i mestoli della politica

Se dovessi seguire il mio istinto dovrei allungare la lista delle persone indegne della mia attenzione (che
tradotto in volgare si potrebbe dire: mi stanno sul ca@@0). Ma, per una volta, almeno una, mi sforzo di seguire quanto diceva mio nonno che, in quanto a saggezza, era davvero un grande!

Lui mi diceva sempre: ricorda che i guai della pentola li conosce solo il cucchiaio che li mescola.

Partendo da questo assunto devo dare una possibilità a quanti, dotati di faccia tosta, appaiono in televisione indignati contro la magistratura e contro quanto in altri Paesi è ritenuta prassi consolidata nei rapporti tra leader politici e cittadini; saggi, però, nel voler fare un ritocchino alla Carta Costituzionale della Repubblica italiana.

Se fossi mestolo delle pignatte politiche che in maniera indecorosa per noi si presentano a fare proseliti pubblicamente, probabilmente, riuscirei a vedere chiaro nelle loro teste. Comprenderei i retroscena tattici imbastiti in tresca ma non potrei giustificarli.

Non parlo di Berlusconi, no! Mi riferisco a chi gli sta vicino. A chi cavalca i suoi problemi per garantirsi il posticino affianco al sole.

domenica 9 ottobre 2011

libertà e confronto democratico in rai

Per la pluralità di pensiero che deve esserci in un servizio definito pubblico, anche se lottizzato dai partiti, è importante che gli spazi della tivvù pubblica ospitino voci dissonanti e non solo quelle gradite al potere.

Per questo e non per Santoro o la Dandini ritengo interessante la campagna di sensibilizzazione per un nuovo progetto televisivo che sia estraneo alla logica di lottizzazione televisiva che sappia anteporsi alla RAI.

La RAI, non è nuova a epurazioni o defenestramenti tattici di personaggi invisi al potere gestionalpolitik di un dato periodo.

La rai è un’azienda mediatica che chiama annualmente al pagamento del canone tutti i cittadini in virtù di una legge apposita! Che però non disdegna la pubblicità cafona e la propina nelle fasce d’ascolto più alte (quando gli utenti sono a tavola) perché più redditizie per l’azienda e non importa se tra un boccone e l’altro fa capolino la signora con problemi di pipì, la ragazza che di punto in bianco scappa in bagno e lo sussurra alla collega, cambia l’assorbente slip o ha pruriti intimi, per non parlare dei prodotti per l’igiene del wc o della fossa biologica. Insomma, assorbenti, dentiere che ballano, sudorazioni e puzzette varie trovano la loro massima pubblicità, quando gli italiani sono a tavola! Ecco, questi alcuni dei tanti buoni motivi che dovrebbero indurre i vertici a rivedere i palinsesti, le fasce pubblicitarie con i relativi prodotti da mandare in onda, nonché i direttori schierati che mandano solo certe notizie e non altre.

Non è per Biagi, Guzzanti, Dario Fo, Santoro e gli altri censurati che si dissente, ma per il modo improprio di gestire un’azienda pubblica; non per proclamare nuovi martiri, quindi, ma in virtù di una pluralità che incoraggi tutte le proposte e le voci libere.

E mentre si parla della nuova avventura giornalistica di Santoro, la maggioranza di governo tenta di far passare la legge bavaglio per calmierare le intercettazioni ambientali in armonia con gli umori di chi governa così da censurare anzitempo le notizie  che svelano il vero volto di chi gestisce i poteri economici del paese.
Auguri Santoro! Per il tuo nuovo spazio mediatico che necessita di una sottoscrizione di dieci euro per andare in rete e far fronte alle prime spese.

domenica 13 febbraio 2011

Privacy

Privacy.
Se ne fa tanto un gran parlare e tutti sono costernati al solo pensiero di apprendere di essere spiati negli affetti più intimi. in effetti, quando fu introdotto nel sistema della democrazia italiana lo strumento delle intercettazioni telefoniche per combattere la malavita organizzata, fece scalpore specie nel popolo della sinistra libertaria che accusò il governo di allora di voler spiare indistintamente tutti i cittadini, buoni e cattivi nella stessa rete, perché si conosce l’inizio delle intercettazioni, ma non si può ipotizzare se il “filo di Arianna degli ascolti” si ferma al necessario o va oltre il superfluo e curiosa anche nei legami sentimentali di quanti, loro malgrado, siano stati contaminati nell’inchiesta. Infatti, è venuto fuori che alcuni cronisti ci hanno inzuppato il biscotto ben benino nelle notizie torbide, specie amorose o di “pilu”, che, se pur prive di rilevanza investigativa, condite sapientemente, quel tanto che basta, fanno vendere giornali e salire le quote d’ingaggio dei parolai prezzolati. Ed è da questa forma di sistema che la società si deve proteggere, sottraendo ai gossippari le fonti di notizie piccanti; cestinarli nell’immediatezza, appena l’inquirente comprende che l’amante non c’entra nulla con l’indagato o il colluso.

Privacy non è sinonimo di arroccamento ma tutela della sfera intima; difesa dei valori calpestati dai despoti e dai regimi totalitari, ma anche da chi li sciorina ai quattro venti con scopi destabilizzanti, per abbattere nemici e buttare fango sugli avversari.

martedì 25 maggio 2010

intercettazioni e informazione: chi ha vinto e chi ha perso?

Ha perso la democrazia!


I temi caldi del giorno per la politica italiana riguardano, di fatto, la modifica all’articolo 21 della Costituzione Italiana dedicato, in sintesi, alla libertà di pensiero e quindi di stampa e diffusione di notizie d’interesse comune e alla legge sulla privacy, vale a dire quelle norme che tutelano la sfera privata dei cittadini e la libertà d'espressione.

Per capire e inquadrare bene l'importanza democratica assegnata universalmente ai due concetti è opportuno ricordare che la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana è stata redatta da illuminati Uomini che avevano vissuto il momento storico forse più drammatico dopo l’unità d’Italia.
I Padri Costituzionalisti, essendo stati testimoni attivi e attori principali della trasformazione italiana da monarchia a Repubblica Democratica, hanno soppesato bene i problemi vissuti e per evitare il ripetersi degli errori hanno pensato di redigere la Carta Madre dei Diritti e dei Doveri per tutelare la nascente Repubblica e i suoi Cittadini.

Oggi a qualcuno l’estrema trasparenza e il coinvolgimento attivo alla vita democratica non piace più e ha deciso che si deve cambiare rotta e mettere un argine alle intercettazioni e a tutte quelle azioni democratiche che hanno denunciato lo sperpero di denaro pubblico e il malaffare, gli arricchimenti illeciti, le evasioni fiscali, le fughe di capitali, la promiscuità tra politica, affari e parti malate della società, insomma non si devono rendere pubbliche tutte le marachelle fatte dai personaggi che avrebbero dovuto, tutelate i beni comuni, amministrare lo Stato e far stare meglio i cittadini, e, che invece, hanno portato gli italiani a un punto critico di povertà.

È democraticamente giusto non essere informati delle azioni dei parlamentari e dei rappresentati del Popolo Italiano in merito alle politiche economiche e sociali dello Stato?
È lecito conoscere il vero volto di chi dice di lavorare per il bene degli italiani?
Considerando che nessuno è stato eletto perché obbligato, la risposta è scontata:
chiunque assume incarichi pubblici o ha a che fare con il destino di più persone deve moralmente essere al di sopra di ogni sospetto!

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